venerdì 31 gennaio 2014

Lettering

Vestitevi di parole. Un libro sta bene con tutto e dona a tutti.

Vi auguro un buon fine settimana.

(Immagine dal numero di febbraio di Cosmopolitan)


martedì 28 gennaio 2014

Tabù

Il mio pensiero ha più o meno seguito questo tortuoso percorso: ho iniziato a dispiacermi tra me e me per non poter prendere parte a questo incontro. Zelda è, per quello che mi sembra di intuire da quello che scrive e come fotografa, una ragazza di notevole cultura e creatività; oltre che molto solare e simpatica! E' una di quelle persone con cui mi piacerebbe molto parlare di libri; ho come l'impressione che come lettrici siamo molto diverse (ma non significa per forza che abbiamo gusti diversi in fatto di letture) e proprio per questo dal confronto potrebbero nascere riflessioni interessanti. Da lì, il passo per arrivare a pensare «Non ho nessuno con cui parlare di libri» e «Non mi sembra di parlare mai a sufficienza di libri» è stato brevissimo.
Premettendo che non è vero che non ho nessuno con cui parlare di libri, è altrettanto vero che è un numero limitato di persone. Insomma, nei miei discorsi quotidiani, i libri sono poco protagonisti e non so spiegarmi bene il perché. Soprattutto non so spiegarmi perché sia io per prima a parlarne poco. Chi non mi conosce bene potrebbe tranquillamente pensare che io non sia una lettrice. Perché la semplice domanda «Cosa stai leggendo?», che non ho nessuno scrupolo a fare ad esempio ai miei fratelli o a mia madre, non oso farla anche ad altri? Quanti lettori fanno parte della mia vita senza che io ne sia a conoscenza? E' come se porgere una domanda del genere sia una violazione della privacy. Leggere è un tabù? Sono così snob che temo di mettere in imbarazzo un possibile non-lettore? Ho paura di essere guardata come un' aliena perché ho una forte passione per i libri?
Le domande potrebbero continuare all'infinito...
Voi, quando vi trovate di fronte a una persona che non conoscete a fondo, come vi comportate? Chi sono i vostri interlocutori preferiti in merito ai libri? A parte il mio blog, ovviamente! 

venerdì 24 gennaio 2014

Puro disporsi nello spazio

C'è poi, nello scrivere, di tanto in tanto, una certa forma di eleganza pura, priva di genio ma ricca di maestria, che chiama il lettore a un diletto tutto particolare, perfino vuoto, affine al passare le dita su una superficie liscia, o al guardare, da sdraiati, un fiume che scorre. Non importa neppure più tanto cosa si sta leggendo, è un piacere sottilmente fisico generato dal puro disporsi della scrittura nello spazio, dalla leggerezza delle sue movenze, dal suono cristallino che fa rimbalzando sul tavolo di marmo della nostra attenzione. Si legge non tanto per imparare, allora, né in fondo per essere intrattenuti in modo intelligente: lo si fa per lasciare che quella prosa scorra su certe personali stanchezze, o sconfitte, o disfatte, e ne lenisca il bruciore, sciacquando via lo sporco dalla ferita. Così si legge per il puro piacere della lettura – e per salvarsi.

Alessandro Baricco


lunedì 20 gennaio 2014

L'amore poteva ricominciare

E' un giovane uomo di umili origini e ha molto a cuore la carriera lavorativa. Gli piacciono l'ordine, la disciplina e da grandissima importanza alle apparenze; per il resto è di poche pretese. Per lui le donne si dividono in due gruppi: quelle con cui divertirsi e quelle da sposare.
Lei è ricca, di una bellezza particolare, che vuol dire che se la guardi bene le trovi tanti difetti, però nell'insieme... E' a suo agio ovunque e con chiunque, disordinata e senza regole. Non sa che cosa vuole e può permettersi di volere tutto e niente.
E' la solita storia degli opposti che si attraggono, di lei che si nega ed è sfuggente, di lui che non comprende e che desidera. Si parlano ma non si ascoltano; il discorso ruota sempre intorno allo stesso argomento; sembrano fatti l'uno per l'altra, così diversi come le facce di una stessa medaglia.
Continui a leggere, anche se sarebbe più corretto dire continui ad ascoltarli, aspettandoti una decisione, una svolta, un colpo di scena. E ti ritrovi a pensare: “Ancora? Sempre a discutere delle stesse cose...” Hai quello sguardo lì, quello che fai quando senti litigare i tuoi genitori, la stessa storia da più di quarant'anni; fai finta di niente perché dovresti ammettere che anche tu e tuo marito, alle volte, la solita musica...
Più ripenso a questo libro e più mi viene in mente questa frase:

E' inutile; dovremmo vivere separati; non ci capiamo, e riusciamo solo a mettere allo scoperto la parte peggiore di noi stessi.

Virginia Woolf
Mi piace pensare che sia capitato anche a Cassola di leggere questo brano, che gli sia rimasto impresso, che abbia continuato a ronzargli in testa e dopo averci riflettuto a lungo, sia arrivato alla conclusione che farlo suo sarebbe stato come una resa. Mi piace immaginare che abbia scritto “Monte Mario” proprio per convincersi del contrario, per darsi una speranza. Perché come scrive lui, alla fine del libro:

l'amore, poteva ricominciare anche da lì.


venerdì 17 gennaio 2014

Mettetevi comodi


Restando in tema di buoni propositi e nuovi inizi, ecco un bellissimo zerbino per darvi il benvenuto qui, nella mia stanza tutta per me.
La porta è aperta, versatevi una tazza di te, mettetevi comodi.

Vi auguro un accogliente fine settimana.

(Immagine via LaFinesse)


lunedì 13 gennaio 2014

Meglio che possiamo

 
Questo blog continua a regalarmi continue sorprese, soprattutto grazie a chi mi legge, commenta e mi fa riflettere. Ecco perché uno dei miei primi buoni propositi per il nuovo anno è cercare di scrivere qui più spesso, con una certa regolarità, ma senza rimanerci male se non ci riesco. Sedermi davanti al pc con più spontaneità, scrivendo di getto e non cercando il pelo nell'uovo; spesso i miei post più popolari sono nati proprio cosi, quelle poche volte che sono riuscita a mettere a tacere la razionalità e ho lasciato che a parlare fossero i sentimenti.
Il secondo proposito per il nuovo anno è leggere di più. Ho chiuso il 2013 con una media di due libri al mese; so che per la media nazionale sono una lettrice di tutto rispetto, ma non per i miei canoni. A mia discolpa posso dire che, da quando sono rimasta incinta, mi sono impantanata nei saggi che, per quanto io trovi interessanti e istruttivi, non sono per niente il mio genere. Quindi, conclusa la lettura di “Un genitore quasi perfetto”, prenderò una pausa per poi leggere gli ultimi due, che ormai ho comprato e quindi non ho scuse: “Dalla parte delle bambine” e “Ancora dalla parte delle bambine”. Li conoscete? Potrebbero essere di vostro interesse le mie impressioni su questi libri?
Il terzo proposito è mettermi più spesso lo smalto. Vi starete domandando che cosa c'entra con un blog che parla di libri? Prima di tutto significa dedicare del tempo a me stessa, e un po' di frivolezza non guasta mai. In secondo luogo, di solito, mentre aspetto che asciughi, leggo!
Il quarto proposito l'ho letto su Vanity Fair questa mattina, facendo colazione, (visto, che la “vanità” può essere istruttiva?!) e l'ho fatto subito mio:

Non dobbiamo prenderci troppo sul serio, ma solo cercare di vivere meglio che possiamo, coi piedi per terra e un sorriso, respiro dopo respiro.

Daria Bignardi


martedì 7 gennaio 2014

Non puoi prenderli in giro


Come sono andate le feste? Indovinate come sono andate le mie?
Ovviamente non come avevo programmato, sognato e immaginato. Riuscirò prima o poi a impararla questa benedetta lezione?
Il Natale l'abbiamo trascorso “just the three of us”, io con la febbre e Vittoria con l'influenza intestinale. Con le poche forze che avevo ho comunque costretto marito e figlia a indossare qualcosa che non fosse un pigiamo o una tuta e a fare finta che...
La sera di capodanno ci siamo ritrovati da sette e tre bimbi a cinque e una bimba, perché i figli si ammalano sempre quando non devono; e io mi sono ritrovata a cucinare la mia parte del cenone quando gli ospiti erano già arrivati. Quando è scoccata la mezzanotte io ero, ignara degli ospiti e di mio marito che mi aspettavano silenziosi sotto in soggiorno, con Vittoria, in camera sua, persa nel nostro abbraccio e nei suoi occhi. Neanche i botti mi hanno fatto realizzare che eravamo entrati nel nuovo anno. Ripensandoci però, quell'abbraccio è stato il modo più dolce e speciale con cui io abbia mai iniziato un anno. E mi perdoni mio marito...

Li avete fatti i buoni propositi per questo nuovo anno? E il bilancio di quello che si è appena concluso?
Il 2013 è stato per me un anno indimenticabile sotto molto aspetti e quasi mi vergogno ad ammettere di essere comunque insoddisfatta. Eppure è così.
Dunque da oggi ho deciso di cercare di fare tutto il possibile per migliorare le cose per cui sono scontenta e mi sono imposta dei piccoli passi per avvicinarmi al cambiamento che desidero. Le difficoltà non mancheranno, vi basti sapere che, oggi, primo giorno del mio “nuovo” anno, ho passato tutto il tempo a ripetere a me stessa: coraggio, non farti abbattere!

I desideri sono la cosa più importante che abbiamo e non si può prenderli in giro più di tanto. Così, alle volte, vale la pena di non dormire pure di star dietro a un proprio desiderio.

Alessandro Baricco