giovedì 24 dicembre 2015

Stupori e meraviglie

Truly, we live mysteries too marvelous
to be understood.

How grass can be nourishing in the
mouths of the lambs.
How rivers and stones are forever
in allegiance with gravity,
while we ourselves dream of rising.

How two hands touch and the bonds
will never be broken.
How people come, from delight or the
scars of damage,
to the comfort of a poem.

Let me keep my distance, always, from those
who think they have the answers.

Let me keep company always with those who say
Look!” and laugh in astonishment,
and bow their heads.

Mary Oliver

Tradotto da me:

Sinceramente, viviamo misteri troppo meravigliosi
per essere compresi.

Come l'erba possa essere nutrimento
nella bocca degli agnelli.
Come fiumi e pietre siano da sempre
fedeli alla forza di gravità,
mentre noi medesimi sogniamo di innalzarci.

Come due mani si tocchino e il legame
non venga mai spezzato.
Come le persone si avvicinino, per gioia o
a causa delle cicatrici di una rovina,
al conforto di una poesia.

Lascia che io mantenga la distanza, sempre, da coloro
che pensano di avere le risposte.

Lascia che io stia in compagnia, sempre, di coloro che dicono
Guarda!” e ridono dalla meraviglia,
e chinano la testa.

La sottoscritta e il blog si prendono una pausa, salvo qualche incursione estemporanea non programmata. Ci rivediamo nell'anno nuovo.
Vi auguro delle feste ricche di stupori e meraviglie. Con tanto affetto, Francesca

lunedì 21 dicembre 2015

Nella mia natura, per la mia natura


Non è una festa se non si festeggia in compagnia e polepole mi ha invitata a farlo con lei; il suo blog compie 9 anni (e un mese!) e per l'occasione ha chiesto agli altri di raccontare come sono nati i loro blog. Confesso di conoscerla da molto poco ma un invito non si rifiuta mai, soprattutto se di mezzo c'è del cioccolato, vizio che mi sembra abbiamo in comune. E allora partiamo, sul filo della memoria...


Dobbiamo tornare indietro di cinque anni, all'ormai lontano 22 novembre del 2010; ero una sposina da poco più di un anno e stavo attraversando un brutto periodo: a preoccuparmi maggiormente era la salute di mia madre, molto compromessa in quei giorni. Ad aggravare maggiormente le cose c'erano una mia forte insoddisfazione lavorativa e una profonda scontentezza che invadeva ogni angolo della mia vita. Non ricordo come scoprii il mondo dei blogger (navigando ovviamente) e, dopo aver accarezzato per un po' l'idea e aver superato la mia solita insicurezza, mi lanciai anch'io in questa avventura.
I primi sono davvero brevi post, la sintesi che mi contraddistingueva quando ero scolara e poi studentessa e che mi veniva spesso rimproverata, non mi ha mai abbandonata; poche anche le fotografie e quelle che ci sono, a vederle ora, mi fanno sorridere di tenerezza per la loro semplicità. In questo “poco” però c'è già molto di me: l'amore per i libri, la mia passione per Virginia Woolf, per i quaderni, le lettere scritte a mano e le frasi sottolineate.
In questi cinque anni tante cose sono successe, sono cambiata e il blog è cambiato con me eppure, a rileggere quei primi post ritrovo me stessa, la mia essenza più pura, quella che non viene scalfita dagli eventi; ero, forse, ancora più ingenua, più insicura, più riservata ma lo sono ancora, sono sempre io. Questo mi rende felice, perché sono riuscita nel blog a rimanere sempre fedele a me stessa, to be nobody but myself.
Il bene che ci sforziamo di raggiungere non dovrebbe essere altro che “ciò che sappiamo con certezza che ci sarà utile”,... le persone sagge inseguono ciò che c'è di meglio nella loro natura e per la loro natura.

Zadie Smith

E ora veniamo alla parte succulenta, cioccolatosa perchè polepole chiedeva di condividedere anche qualcosa di dolce; lo faccio rimanendo in tema con i miei ultimi post: il Natale. Ormai da parecchi anni ho un dolce che è il mio cavallo di battaglia; come capita spesso, si prova una ricetta nuova, viene molto gradita e tra un «Se volete la rifaccio», «Se vi è piaciuta, rifarei quella», si arriva al punto che non è Natale se non faccio il brownies al cacao! Neanche a farlo apposta, la ricetta l'ho scovata su una rivista del settembre del 2010, quindi ha gli stessi anni del blog. 
 

Invece di trascrivervela, ho pensato di fotografarla, così da avere proprio il ricordo di questa ormai mitica ricetta. Se provate a farla fatemi sapere se vi è piaciuta.


Tanti auguri di blog-compleanno polepole!

venerdì 18 dicembre 2015

Impara l'arte e mettila da parte

Nessuno me l'ha detto apertamente in faccia ma sono sicura che, tra le persone a cui ho confessato di aver buttato i lavoretti fatti da VV all'asilo, in molti mi abbiano disapprovato. Che mamma degenere...
A mia discolpa posso solo elencare due motivazioni: non credete davvero io possa tenere tutta la produzione dei prossimi anni, tra Natali, Pasque, feste della mamma e del papà e chi più ne ha più ne metta?! Dovrei traslocare in una casa più grande; e poi dove lo mettiamo il decluttering? Inoltre, diciamocela tutta, a due anni quei lavoretti non erano sicuramente frutto delle mani di VV, ma delle maestre e della qui medesima che va all'asilo insieme a lei. Last but not least, alcuni erano veramente orrendi... Per fortuna non sono sola, molti la pensano come me, leggete qui.


Questa settimana, grazie all'influenza intestinale, ci siamo ritrovate VV ed io a trascorre molti giorni tra le mura domestiche e la sottoscritta si è giocata parecchi assi della manica, tra cui la pittura da usare con le mani. Sarete contenti nello scoprire che questa volta non ho buttato le meravigliose produzioni della creatura. Le ho tagliate.

 

Armata di forbici ne ho fatti tanti bei rettangolini che sono poi andati a impreziosire i pacchetti dei regali di Natale. Forse come colori e grafica sono poco natalizi, ma mi piace il tocco di colore che danno; ho volutamente scelto una carta quasi neutra, se non per dei semplici motivi argentati (carta comprata l'anno scorso da Ikea coi saldi, che ve lo dico a fare... :-) ) e mi sono divertita ad abbinare il nastrino a seconda del bigliettino. 

 

Sono molto soddisfatta del risultato e VV è tutta orgogliosa quando le si dice che quest'anno i biglietti di Natale li ha fatti lei!


P.S. Per Natale le maestre dell'asilo ci hanno regalato l'impronta della mano di VV decorata. Questa non la butterò, anzi, si prevedono lacrime di commozione in futuro, ogni volta che mi cadrà sotto gli occhi e ricorderò quanto era piccola.

mercoledì 16 dicembre 2015

Oh Happy Days!


Mancano meno di dieci giorni a Natale; quando si dice che il tempo vola...
Che cosa state facendo per preparavi al grande giorno, per sentire l'atmosfera natalizia, per fare in modo che duri di più, che non sia solo un giorno di festa ma un periodo, quasi una stagione? Tra vecchie tradizioni e nuove usanze, ecco come stiamo trascorrendo il nostro dicembre.
Abbiamo, ovviamente fatto l'albero, non l'otto dicembre come da tradizione ma con un giorno di anticipo. 

 
Il piccolo albero di legno che era solito decorare la nostra precedente casa è ora diventato proprietà di VV; pensando di farla contenta l'avevo messo in camera sua ma lei ha voluto portarlo sotto, vicino a quello “grande”.

 
Quest'anno, a differenza degli altri anni, festeggiamo anche le quattro domeniche dell'avvento accendendo ogni domenica una candela nuova; compito di VV spegnerle ogni sera prima di andare a dormire. Quelle che stiamo usando le ho comprate lo scorso inverno da Ikea (in saldo, ovviamente! :-))

 
Celebriamo il Natale tutti i giorni con tazze, tovaglie, tovagliette, tovaglioli e chi più ne ha più ne metta!


Ho provato una nuova ricetta per biscotti alla cannella, usando anche le nuove formine col tipico omino; era un pomeriggio fatto di attese e pensieri, desideravo distrarmi ma ho esagerato nel mio obiettivo, mi sono distratta troppo e ho bruciato due infornate su tre. I biscotti che si sono salvati erano molto buoni, però!


Qualcuno, stupendo tutti con la sua intraprendenza e coraggio, ha fatto la sua prima pattinata sul ghiaccio; ha chiesto anche di fare la piroetta e di alzare la gamba come le ballerine!


Con l'aiuto della sottoscritta abbiamo scritto la letterina a Babbo Natale ma qualcuno che ha imparato a scrivere la lettera V l'ha autografata e decorata con tanti sticker. Tanti, troppi, voleva metterli tutti...


Così ci siamo messi pazientemente in coda per consegnarla...


Ma evidentemente emozionati, l'incontro con Babbo Natale non è andato tanto bene...


Ovviamente continuano i balli e i canti di Natale, le letture del nostro libro preferito e le sorprese del calendario dell'avvento. Quello che ancora mi manca è una bella cioccolata calda! E voi, come state trascorrendo questi giorni?

lunedì 14 dicembre 2015

Un dono solo


Ho questa immagine in mente come se fosse successo solo ieri.
E' la vigilia di Natale, anche se la mezzanotte è passata già da un bel po'; la mia famiglia ed io siamo di ritorno dalla casa di una delle mie zie, dove era usanza trascorrere la serata in attesa della mezzanotte. La porta di casa si apre e ad accoglierci ci sono, inaspettatamente accese, le luci dell'albero di Natale; parcheggiata lì di fronte c'è una bicicletta bianca con il cestino rosso sul manubrio, riflette le luci dell'albero da quanto è nuova, all'interno del cestino ci sono altri regali. Quella bici era per me.
La gioia, l'emozione, la meraviglia, l'incanto che ho provato sono ancora vivi dentro di me. Ricordo di aver chiesto, in seguito, a mia madre come, quando, avevano preparato quella sorpresa visto che io ero sempre stata con loro: ho così scoperto che una volta in garage per raggiungere gli zii, la sera della vigilia, con una scusa uno dei miei familiari, con la complicità degli altri, era tornato indietro. Mia madre? Mio padre? I miei fratelli? Non ricordo con precisione; a turno li ho immaginati recuperare la bici in cantina, portarla su in ascensore e prepararla davanti all'albero, con tutti gli altri regali nel cestino. Per me.
Mia madre, ogni volta che tiro fuori questo ricordo, mi rinfaccia di averla usata poco la bici. Per me è la dimostrazione del fatto che a contare non sono i regali ma i gesti, i pensieri, quelli fatti pensando alla sorpresa, alla magia. Le bici, arrugginiscono, passano di moda, le ruote si bucano, i raggi saltano, le catene si inceppano. Il ricordo è ancora vivo in me, lo posso scartare e rivivere tutte le volte che voglio, posso rincuorarmi al suo calore, sentirmi speciale e amata dalla mia famiglia.
Questo è il regalo che vi auguro di trovare sotto l'albero; quello che spero di donare a VV. Uno solo, da custodire nel cuore, per tutta la vita.

venerdì 11 dicembre 2015

Colonna sonora


Il cd di Natale dell'anno scorso siamo andati avanti ad ascoltarlo in loop fino a primavera inoltrata. Poi abbiamo scoperto le raccolte di canzoni per bambini: da “Giro giro tondo” al “Gioca Jouer” passando per “La bella lavanderina” e “Quaranta quattro gatti”. Abbiamo festeggiato i due anni in compagnia di Alanis Morissette. Il viaggio a Berlino questa estate, andata e ritorno, l'abbiamo fatto ascoltando l'audio libro “Le avventure di Itamar”. Poi è stata la volta di Rihanna e il suo famosissimo brano che per noi è diventato “La nanna, camon!”, compagno ora di ogni spostamento in auto. Da qualche tempo ha preso a pulsare forte in VV la vena da ballerina classica, con mia somma goduria, e tutti i giorni ci sono repliche di balletti sulle note della colonna sonora de “Il meraviglioso mondo di Amelie”. Ma, Natale è di nuovo qui.
E' tradizione familiare ascoltare canzoni natalizie mentre si fa l'albero e si decora la casa. Dopo alcune, forti, proteste iniziali, ci siamo imposti con la forza... ahem... siamo riusciti a convincere VV a cambiare musica, nel vero senso della parola. Per fortuna, le canzoni in questione hanno fatto subito colpo e, ormai anche questa una tradizione, in questi giorni le ascoltiamo in continuazione da mattina a sera. 

 
Si tratta di una raccolta delle più celebri e tradizionali melodie natalizie, alcune cantate proprio da bambini, cosa che VV ama molto. Il cd è accompagnato da un libro al cui interno sono riportati i testi delle canzoni, accompagnati da belle illustrazioni, e anche le musiche, così da poterle, volendo, anche imparare a suonare.


Come scrivono nell'introduzione:
E' l'atmosfera familiare l'elemento che rende caldo e ricco di significati il Natale, insieme alle luci, ai colori e ai suoni di questa festa antica... Pagine colorate da sfogliare per lasciarsi affascinare dai simboli che di anno in anno rinnovano l'atmosfera del Natale, parole e musiche dei brani che siamo abituati a sentire ma che forse non conosciamo per intero, da imparare e da cantare tutti insieme, grandi e piccini...

Il volume e il cd “Canzoni di Natale. Melodie da tutto il mondo”, venduti insieme, li ha acquistati mia madre in un mercatino dell'usato (perché dare via libri del genere?!) e al momento non risultano disponibili (ho controllato su Amazon e IBS) ma, sono sicura che sia possibile trovare qualcosa di simile; vi consiglio vivamente l'acquisto e poi l'ascolto, rigorosamente ininterrotto, fino a non poterne più!

mercoledì 9 dicembre 2015

Non ho più l'età, per il Luna Park


Mi domando se sono l'unica che propone qualcosa alla figlia per poi essere assalita, in modo violento, dai dubbi subito dopo. Qualche settimana fa, in occasione di una fiera importante che si tiene ogni anno nella nostra cittadina di provincia, sono arrivate le giostre.

Io: Che bello! Andiamoci! VV ci vuoi andare?
VV: Si!
Marito con sguardo perplesso: Sei sicura?


Io ed il mio entusiasmo partiamo a rotta di collo, per poi smorzarci in modo inversamente proporzionale all'aumentare del caos e della folla. Sguardi ansiosi incominciano a dirigersi verso la creatura seduta serafica nel passeggino che non sembra, per ora, lanciare messaggi di disagio. Superata indenni la casa infestata dagli spiriti (impegnati in un rave, aggiungerei io, visto i decibel) giungiamo davanti alle catenelle; un'altalena un po' più grossa, che sarà mai, pensa la sottoscritta. Dopo aver chiesto dalle mille alle due mila volte a VV se voleva salirci, se era proprio sicura e prima di sentirci rispondere sdegnata: «Cosa siamo venuti a fare, altrimenti?», compriamo il biglietto, non prima che la madre ansiosa abbia chiesto alla cassa se c'era un limite d'età. 

 
Io, ad ogni giro, rivolgendomi anche al marito: Ciao Patata! Ciaooo! E' seria. Perché è così seria? Non le piace. Ciao Patata! Ciaooo! Oddio, forse sta male. Guarda quanto è seria. Ciao Patata! Ciaooo! Ti sembra pallida? Forse le gira la testa. Adesso vomita. Ciao Patataaa! Ciaooo!

Grazie al cielo, l'agonia della sottoscritta ha un termine, VV si dichiara contenta e io mi astengo dall'indagare sul perché non sorridesse. Proseguiamo il nostro giro all'interno del luna park, facendo finta di non notare il sempre maggiore interesse di VV verso una specie di polipo gigante che fa girare in modo spaventoso delle navicelle. Scorgiamo il bruco mela e di nuovo partono le indagini per capire se la creature ci vuole andare e se è proprio sicura. Sicura, sicura, sicura? Con un «Scordatelo» si decide che sarà la sottoscritta ad accompagnare VV sulla simpatica larva. Nel caso ve lo steste domandando, non c'è un limite d'età...


Io: Ecco che partiamo, evviva! Una bella salita, una bella curva, ora pren... prendiamo ve...velocità e poi... poi una bella discesaaaa-aaa!!!

Spaventata a morte rivolgo lo sguardo verso VV aspettandomi una maschera del terrore e contemporaneamente domandandomi come fermare la giostra, invece lei è lì, serafica, che ride a squarcia gola. Tre giri, mi ripeto, il bimbo in coda vicino a noi mi ha detto che dura solo tre giri; per fortuna dico io, affidandomi alla matematica. «Ancora» dice VV, quando quella macchina della tortura mascherata da larva si ferma. «No, amore, avevamo detto solo un giro» le rispondo aggrappandomi alla preziosa e inconfutabile lezione del sapersi accontentare. «Un'altra volta», le prometto, e intanto penso tra me e me: «Quando sarai più grande. E potrai venirci da sola, in questo inferno. Fino ad allora, andrà benissimo la carrozza di Cenerentola».



lunedì 7 dicembre 2015

Di quando ho smesso di sognare


Sono una sognatrice, ad occhi aperti; il tempo che impiego (spreco?) a sognare, a studiare ogni più piccolo particolare, potrei impiegarlo meglio; sogni grandiosi ovviamente, perché di quelli piccoli non so che farmene, nel mio cesto ci stanno solo firmamenti come scriveva Emily Dickinson. Sognare però è il contrario di fare e quando devi fare sai che è proprio dalle piccole cose che bisogna iniziare.
Avrete notato la nuova grafica del blog, ovviamente. Nei miei sogni di gloria avrei voluto rivolgermi a un mago del pc che rendesse il mio blog bello come lo sognavo. Nella realtà il tempo passava e io non facevo niente, se non stancarmi sempre di più di queste quattro mura che contengono la stanza tutta per me. Mi sono stancata dell'attesa e di questo imbianchino che non sapevo dove andare a cercare. Quindi ho fatto da me, sudando perché sono negata e temevo in un colpo solo di cancellare cinque anni di blog. Mi sono accontenta e ho scoperto che è vero, chi lo fa gode.
Sono riuscita a fare una bozza del mio sogno, ho impostato le tonalità che desideravo, ho dato più spazio alle immagini, altra mia passione che vorrei condividere meglio con voi; ho voluto alleggerire visivamente l'insieme, ci ho messo finalmente la faccia e nella mia descrizione ho messo qualcosa di mio, senza nascondermi dietro le parole di altri. Sono contenta. Spero piaccia anche a voi.
Tutto questo l'ho fatto il giorno dopo aver partecipato al corso “Blog writing” organizzato da Zandegù e tenuto da Enrica Tesio. Questo corso era il regalo che mi ha fatto mio marito per il nostro anniversario di matrimonio; non solo mio marito mi conosce bene, ha il dono di farmi sempre regali preziosi, più per l'anima che materiali. Sono una donna fortunata.
E' stato un bel corso per tanti motivi: ho conosciuto quelli di Zandegù, ho avuto il piacere di incontrare Enrica Tesio che conoscevo solo di fama come l'autrice del blog “Ti asmo” e del libro “La verità,vi spiego, sull'amore” e anche la fortuna di avere tra le compagne di corso Gioia Gottini, autrice di “Tutto fa branding”. Eh già, anche i già famosi vanno ai corsi, perché non si smette mai di imparare, per usare un'altra frase fatta; anche quando pensi di sapere già tutto sull'argomento, scopri nuove angolazioni, nuove sfumature, nuovi entusiasmi. E se torni a casa da un corso, smetti di sognare e ti metti a fare, è un ottimo corso.

venerdì 4 dicembre 2015

Bedtime

 

VV ama molto andare in biblioteca, con mia somma gioia come potrete immaginare. Le piace molto l'angolino creato appositamente per i bambini, con tanto di tappeto, tavolini e sedie a forma di animali, è felice di avere la scusa per togliersi le scarpe e camminare scalza (la fatica che abbiamo fatto finita l'estate, quando le temperature hanno iniziato ad abbassarsi, a convincerla a tenere almeno le calze in casa!) e tutti quei libri a disposizione! Le prima volte il divertimento principale era proprio tirare fuori i libri, ora stiamo lentamente facendo progressi, riusciamo a leggerne qualcuno e rimettiamo sempre a posto prima di prendere un altro volume.
Sono io per ora a scegliere i libri da portare a casa, a meno che lei non mi chieda espressamente di prenderne uno che ha scoperto da sola, e sono contenta perché finora sui quattro o cinque che prendiamo in prestito sono sempre riuscita a trovarne uno che le piace particolarmente e che ci chiede di leggerle in continuazione. Ma, c'è un ma, alla fine il libro in questione le piace davvero troppo, si affeziona e, anche se finora non ha mai fatto capricci, ci ha espresso sovente il suo dispiacere di doverlo rendere. Oh cuore di mamma! Finirò per comprarle tutti i libri scoperti grazie alla biblioteca?!
Uno in particolare le è entrato davvero nel cuore, al punto che la prima volta ho rinnovato il prestito e poi, fatto trascorrere un po' di tempo, l'ho preso nuovamente. Ma VV continua a parlarne...
Abbiamo deciso così di farle una sorpresa e farglielo trovare sotto l'albero; temevo di non riuscire a trovarlo ma grazie ad Internet, è stato più semplice del previsto. E' in inglese e mi rende felice, perché è un'occasione in più per fare esercizio, ed è il libro perfetto da leggere prima di andare a letto. 

 
Credo che a colpire VV sia stato proprio il riconoscere nei fratellini protagonisti del libro gli stessi gesti che compie lei prima di andare a dormire, al punto che una sera, leggendolo, si è resa conta di essersi dimenticata di lavarsi i denti ed è voluta tornare in bagno per farlo! I libri sono molte cose, tra cui buoni insegnanti...

 
Non vedo l'ora che sia Natale, per vedere l'espressione di VV quando aprirà il pacchetto!

(Pensavo in futuro di condividere con voi i libri che scopriamo grazie alla biblioteca e che piacciono molto a VV, potrebbero essere uno spunto per voi, i vostri bimbi o nipotini. Fatemi sapere cosa ne pensate.)

mercoledì 2 dicembre 2015

I'll be there


If you fall, I'll be there.

Floor

(Se cadi, io ci sarò. Firmato: Pavimento)

Quando ho letto questa frase sono scoppiata a ridere. Poi ci ho pensato bene e sono arrivata alla conclusione che sì, è comica, ma ha anche qualcosa di consolante: se cadi, per quanto male, ci sarà sempre un pavimento ad accoglierti e da cui rialzarti.
La monetina sta per finire il suo volo, ci sarà un pavimento ad arrestare la sua caduta e a svelare una delle due facce. E' questione di giorni, un paio di settimane al massimo. Il bilancio, però, se proprio devo farlo, lo voglio fare ora, prima di sapere se andrà bene o male; farlo dopo sarebbe troppo facile.
Ora inizia la parte difficile, quella dell'attesa dopo l'azione, la parte più logorante, dove la mente non più impegnata è libera di fare voli pindarici e di rischiare di farsi molto male.
Fino all'ultimo non credevo che avrei avuto il coraggio di farlo e invece l'ho fatto e sono anche orgogliosa di come: pochi scleri, poche paranoie, poche rugne, poche tristezze. Il giusto direi, perché è umano avere attimi di stanchezza e di scoramento ma sono sempre riuscita a farli durare poco. Poteva diventare un calvario questo percorso ma così non è stato; potevo, come è mia cattiva abitudine, concentrare lo sguardo solo su questo obiettivo e farlo diventare un buco nero che mi avrebbe inghiottita giorno per giorno. Così non è stato.
Comunque vada, c'è un futuro davanti a me e riesco a vederlo chiaramente, per la prima volta, allo stesso tempo però sto riuscendo a godermi il presente. La monetina non è ancora caduta ma io la lezione l'ho già imparata e sono molto, molto orgogliosa di me. E non mi vergogno a dirlo questa volta, lo voglio gridare forte. Sono orgogliosa di me.
Yesterday is dead. Tomorrow hasn't arrived yet. I've just one day, today, and I'm going to be happy in it.