sabato 29 ottobre 2011

See where the Connection leads

If writing a book is impossible, write a chapter.
If writing a chapter is impossible, write a page.
If writing a page is impossible, write a paragraph.
If writing a paragraph is impossible, write a sentence.
If writing a sentence is impossible, write a word and teach yourself everything there is to know about that word and then write another, connected word and see where the connection leads.

Richard Rhodes

mercoledì 26 ottobre 2011

Cosa mangiano i lettori

ChocolateBook!








Il mio preferito? “Mille e una notte”, cioccolatino dall'accostamento insolito dove le arachidi salate si sposano con una crema alla vaniglia bourbon, il tutto ricoperto da finissimo cioccolato al latte.

Golose creazioni della Cioccolateria Zuccarello.


lunedì 24 ottobre 2011

Ho imparato

Ho finito di leggere “I promessi sposi”. Finalmente, mi verrebbe da aggiungere.
Perché non ho nascosto le difficoltà che ho incontrato nella lettura di questo libro, che ho trovato un po' lento e a tratti noioso. Avete presente il capitolo sulla peste? Lo ammetto, l'ho saltato. Quando ho visto che non parlava nello specifico di Renzo, Lucia o di uno dei protagonisti del libro, sono passata al capitolo successivo. Ho barato, lo so, e un po' me ne vergogno. Ma ero davvero curiosa di sapere come andava a finire, soprattutto volevo scoprire come Manzoni avrebbe risolto la questione del voto a Maria fatto da Lucia, sono un po' superstiziosa su queste cose... Mi prendete per pazza se vi dico che per un attimo ho addirittura pensato che non mi piacesse più leggere? Pensiero che mi sono affrettata a scacciare.
Insomma, questa lettura si è rivelata una via crucis e da quando ho terminato il libro sto riflettendo proprio su questo: che cosa dire a un liceale che giustamente potrebbe chiedere il motivo per cui obbligano ancora a leggere Manzoni, quando anche una lettrice “forte” come me ammette di avere avuto grosse difficoltà? Già... cosa dire?
La vita purtroppo è costellata di cose noiose, pesanti, di cui non si vede mai la fine e che, anche se controvoglia, si è obbligati a portare a termine, o almeno a cercare di farlo, e che spesso le maggiori soddisfazioni arrivano proprio da queste. Quindi la lettura di un libro lungo e noioso non è la cosa peggiore che potrebbe capitare ed è un buon modo per allenarsi a tenere duro.
A una fanciulla direi di leggerlo per sapere come è nella realtà, nella vita di tutti i giorni, una vera storia d'amore; per imparare che amare spesso va in coppia con lottare. A un fanciullo lo consiglierei per vedere che cosa significa essere un vero uomo, non gettare la spugna alle prime difficoltà e soprattutto avere il coraggio di andare « a sincerarmi di tutto in una volta... sentirò da lei proprio, cosa sia questa promessa...», per imparare che cos'è il coraggio di guardare in faccia la realtà.
Ad entrambi lo consiglierei per comprendere la magia dell'imparare e della vita, di cui i libri per me sono ottimi maestri e metafora. Perché anche se nell'immediato la vita o i libri possono sembrare confusi, incomprensibili e inutili, quando uno meno se la aspetta tutto acquista un senso, e anche quella lettura che ti era sembrato tempo sprecato e che non ti avevo detto nulla, potrebbe tornare a parlarti.

Il bello era a sentirlo raccontare le sue avventure: e finiva sempre col dire le gran cose che ci aveva imparate, per governarsi meglio in avvenire: «Ho imparato,» diceva, «a non mettermi ne' tumulti: ho imparato a non predicare in piazza: ho imparato a guardar con chi parlo: ho imparato a non alzar troppo il gomito: ho imparato a non tenere in mano il martello delle porte, quando c'è lì d'intorno gente che ha la testa calda:ho imparato a non attaccarmi un campanello al piede, prima d'aver pensato quel che ne possa nascere.»


mercoledì 19 ottobre 2011

Fiabe moderne


A proposito di fiabe, guardate questi bellissimi poster. Sarebbe bello appenderli tutti!



lunedì 17 ottobre 2011

Sconfiggere il drago


Le fiabe non dicono ai bambini che esistono i draghi: i bambini già sanno che esistono. Le fiabe dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti.

G. K. Chesterton


giovedì 13 ottobre 2011

Le parole addosso 6



Rilegati a mano, i Mini Book Earrings hanno 14 pagine bianche ciascuno su cui scrivere, disegnare, dipingere...

(via Etsy)


lunedì 10 ottobre 2011

A ciasuno, ogni giorno, il suo ritmo

A parità di genere, di piacere, di numero di pagine, di disponibilità, di autore, vorrei proprio sapere in virtù di cosa posso divorare un libro in due ore e farne languire un altro per una settimana.
E' vero, a volte mi affretto come una sartina per sapere come va a finire, altre volte rallento per ritardare il momento della sorpresa; a volte mi abbandono all'ebbrezza, altre volte mi costringo alla temperanza.
Il libro può essere saporito o indigesto, il lettore sazio o affamato. Il suo appetito varia in funzione del suo temperamento, ma anche delle stagioni, delle circostanze, dei luoghi, della compagnia, della pace, del rumore, della carenza, dell'abbondanza, dell'amore, dell'odio. Egli segue i moti dell'umore e del cuore, le fluttuazioni del morale e del fisico.
A ciascuno, ogni giorno, il suo ritmo.

Annie François

venerdì 7 ottobre 2011

Calde lettere


Questa mattina mi ha dato il buongiorno un'impetuoso vento autunnale e mi è subito venuta voglia di qualcosa di caldo, in cui avvolgermi e rifugiarmi.

(Copripiumino IKEA)


mercoledì 5 ottobre 2011

Rilettura

Immagino sia successo anche a voi, di sapere di aver letto un libro ma non ricordarvi nulla, assolutamente nulla della trama, dei personaggi, del finale; al punto che incominciate a dubitare di averlo letto davvero. Ci sono due possibilità per fugare questi dubbi: rileggere il libro o, se anche voi avete questa abitudine, andare a spulciare il quaderno dove segnate titolo e autore dei libri letti. Ma di questa mia abitudine volevo parlarvene in un altro post…
In questo caso in particolare, non mi sono accontentata di trovare conferma nel mio “quaderno dei libri letti”, e ho deciso di rileggere “I promessi sposi” perché, tolti i brani più noti, non ricordavo davvero nulla. Mi è sembrata una buona idea, leggere un classico che più classico non si può proprio durante i 150 anni dell’Unità d’Italia, un libro che ha contribuito a fare il nostro Paese.
Sarò sincera, la lettura non sta proseguendo come speravo. Gli studenti della scuola superiore hanno tutta la mia solidarietà, perché anch’io lo sto trovando lento, tremendamente lento. Non noioso, perché la storia mi piace e sono davvero curiosa di sapere come procederà, ma Manzoni si dilunga troppo nella parte descrittiva e lascia poco spazio all’azione. Mi ritrovo spesso a pensare, durante la lettura, “Ho capito, vieni al punto!”. Non è, soprattutto, una lettura che consiglierei a un adulto che, dopo una giornata passata in ufficio e le incombenze della casa, riesce a prendere il libro in mano, se va bene, non prima delle 10 di sera. Sto faticando ad arrivare alla fine, riesco a leggere un capitolo alla volta (perché mi sforzo di finirlo) e poi il sonno ha sempre la meglio.
Ma come ho già scritto in altri miei post, se so essere spietata con gli autori contemporanei, la riverenza verso i classici mi impedisce di gettare la spugna. Ieri sera ho superato la metà del libro, la strada è ancora lunga…