sabato 31 marzo 2012

Mai a riposo

In una biblioteca pubblica tutto va e viene, si muove, circola. Vagliati, classificati, etichettati, registrati, ordinati, presi e resi, attesi e bramati, passano di mano in mano, si patinano, si logorano, si snervano, si ingrommano, approdano al laboratorio di restauro, vengono rimessi in circolazione, cento volte rabberciati, rilegati, rincollati, rintelati, rappezzati col nastro adesivo, ricoperti, prima di finire tra i rifiuti. Ricuperati dai robivecchi, dai barboni. Libri itineranti, mai a riposo, mai in pensione, moribondi, rinascenti.

Annie François


mercoledì 28 marzo 2012

Le parole addosso 13


Ci sono alcune cose fondamentali nella vita, ed è meglio impararle fin da piccoli...

(via BookRiot)


domenica 25 marzo 2012

V., V. e V.

Violet Keppel Trefusis da giovane amò Vita Sackville West, la stessa donna che anni dopo fu amata da Virginia Woolf. La relazione avuta con la stessa donna non è l'unica cosa ad accomunarle: entrambe scrittrici, immortalarono questo amore per Vita in un libro. Virginia in “Orlando”, una biografia in cui Vita, oltre a diverse peripezie, attraversa i secoli e cambia anche sesso; Violet in “Broderie Anglaise”, un breve romanzo che ho appena finito di leggere, nel quale è narrato un triangolo amoroso i cui protagonisti sono gli alter-ego di Violet, Vita e Virginia.
Se Violet non ebbe, come scrittrice, lo stesso successo di Virginia, in questo libro si prende almeno la rivincita dichiarando di essere stato l'amore mai dimenticato di Vita. O almeno, questa è la sua versione...

«Sempre lei... Non c'è stata nessuna altra donna nella tua vita prima di incontrare me?»

«Naturalmente. Figure di poca importanza... la sola che ha contato davvero, è stata lei».


venerdì 23 marzo 2012

Wordpharmacy


A proposito del potere curativo delle parole, ora c'è una vera e propria farmacia che viene in nostro soccorso.

(via Picame)

mercoledì 21 marzo 2012

Una poesia anche per me

E’ tutto un inno alla primavera in questa giorni ma io, nonostante l’abbia aspettata e desiderata così tanto, non riesco ad unirmi a questi canti di gioia. Il mio seme non riesce a sbocciare, la mia terra è arida, il sole non riscalda. Ancora una volta le parole di una canzone vengono in mio soccorso e, coincidenza, non sapendo che proprio oggi è la giornata internazionale della poesia. Questa la dedico a me.
Forse non sai quel che darei
Perché tu sia felice
Piangi lacrime di aria
Lacrime invisibili
Che solamente gli angeli
san portar via


Ma cambierà stagione
ci saranno nuove rose


E ci sarà
dentro te e al di là
dell’orizzonte
una piccola
poesia


Ci sarà
forse esiste già al di là
dell’orizzonte
una poesia anche per te


Vorrei rinascere per te
e ricominciare insieme come se
non sentissi più dolore
ma tu hai tessuto sogni di cristallo
troppo coraggiosi e fragili
per morire adesso
solo per un rimpianto


Ci sarà
dentro te e al di là
dell’orizzonte
una piccola poesia


Ci sarà
dentro te e al di là
dell’orizzonte
una poesia anche per te


Perdona e dimenticherai
per quanto possa fare male in fondo sai
che sei ancora qui
e dare tutto e dare tanto quanto il tempo in cui il tuo segno rimarrà
questo nodo lo sciolga il sole come sa fare con la neve


Ci sarà
dell’orizzonte


Ci sarà
dell’orizzonte
anche per te


(Elisa)

martedì 20 marzo 2012

Sfrenata libertà

Suppongo che il dubbio iniziale che paralizza chi sta per iniziare a scrivere sia sintomo di un'altra paura: quella di sapere se saremo comunque in grado di farlo. Ma solo scrivendo – concedendo a noi stessi questa sfrenata libertà – si capisce qual è davvero la nostra voce e il nostro respiro.

Melania Mazzucco

domenica 18 marzo 2012

Esercitare la vita



La cultura è mezzo raffinato per comprendere ed esercitare la vita.

Artaud
Un anno fa circa, mi interrogavo qui su che cosa fosse per me la cultura. Grazia, del blog ToWriteDown, sta raccogliendo una sorta di manifesto. Vale la pena andare a darci un'occhiata, le sfumature della cultura sono infinite.


lunedì 12 marzo 2012

Storia naturale di una famiglia

L'ho preso in prestito in biblioteca. A casa stavo finendo di leggere “Il linguaggio segreto dei fiori” e ricordo di aver pensato: «Ma sì, dai, lo prendo, flora e fauna». Avevo letto alcune recensioni favorevoli appena era stato pubblicato, ma non ricordavo molto, se non che “Storia naturale di una famiglia” di Ester Armanino aveva la particolarità di paragonare le persone e i loro gesti a degli insetti.
Non ero quindi preparata alla vera sorpresa di questo libro: il linguaggio, come sono descritte cose, persone, gesti, sguardi. La storia in sé non ha nulla di speciale, una famiglia come molte; è come è scritta a renderla unica. Immaginate di vedere una goccia, una singola, perfetta goccia d'acqua; immaginate di vederla cadere al rallentatore e poi «Paf!», giunta a terra la vedete frantumarsi in uno spruzzo, tante piccole gocce che si irradiano. Pochi secondi e vedete arrivare, lentamente, un'altra goccia; e così via una goccia dopo l'altra, fino alla fine.
L'autrice è un architetto e dimostra di sapere che per una costruzione perfetta ci vuole un certo numero di mattoni, non uno di più e non uno di meno. Mattone dopo mattone Ester Armanino ha costruito la sua storia, che esplode e si irradia, come una goccia.

Siamo cresciuti come dentro le fotografie. Scivolando lentamente verso i bordi, non più al centro dell'inquadratura ma di lato, gli occhi arrossati dal flash, sorpresi per caso durante una gita scolastica, un compleanno festeggiato controvoglia, un'occasione dove avremmo preferito non esser pur di non finire così, in secondo piano e tranciati a metà, proprio noi, un tempo perfettamente definiti e interi.


sabato 10 marzo 2012

La vita splende accanto



Mi trovo – leggere, lo sai, è come aprire una porta a un'orda di ribelli che ci accerchiano e ci attaccano da tutte le parti – colpita, agitata, graffiata, denudata, buttata per aria, sicché la vita sembra splendermi accanto.

Virginia Woolf

mercoledì 7 marzo 2012

lunedì 5 marzo 2012

Mi sta chiamando


Mi piacerebbe poter scrivere che ho approfittato della “Settimana delle parole” per raccogliere idee e spunti per il blog, ma in realtà quando ho detto che mi prendevo una vacanza non era un modo di dire. Mi sono davvero limitata a sfogliare i quaderni dove da anni trascrivo le frasi e i brani, letti un po’ ovunque, che per un motivo o per un altro mi colpiscono e lasciano il segno. E’ stato bello ripercorrere in questo modo le mie letture e scoprire come con il tempo i miei gusti siano cambiati: se ai tempi dell’adolescenza il mio argomento preferito era l’amore (Petrarca su tutti) e l’amicizia (che secondo me è solo una forma diversa di amore), l’affacciarmi alla vita lavorativa ha fatto sì che la mia attenzione si rivolgesse alla realizzazione personale (che spesso, ahimè, non coincide con il lavoro che si svolge); ultimamente poi, complice anche il blog, sono aumentati in modo esponenziale i brani che parlano di scrittura e lettura.
Continua ad affascinarmi e interessarmi molto anche il mondo dell’arte, tema in cui ho parecchie lacune, che vorrei colmare ma che, per “timori inspiegabili”, non ho ancora provveduto a farlo. Uno dei buoni propositi di questo nuovo anno è proprio quello di affrontare alcuni dei libri che mi riprometto da molto tempo di leggere, uno di questi è proprio “La storia dell’arte” di Gombrich. Come mi scrisse una volta mio fratello, sono i libri a decidere quando e come farsi leggere e io sento che Gombrich mi sta chiamando.
(immagine via BrainPickings)



sabato 3 marzo 2012

Il tuo cuore lo porto con me

Il tuo cuore lo porto con me
Lo porto nel mio
Non me ne divido mai.
Dove vado io, vieni anche tu, mio amato;
qualsiasi cosa sia fatta da me, la fai anche tu, mio caro.
Non temo il fato perché il mio fato sei tu, mio dolce.
Non voglio il mondo, perché il mio, il più bello, il più vero sei tu.
Questo è il nostro segreto profondo, radice di tutte le radici
germoglio di tutti i germogli e cielo dei cieli di un albero chiamato vita,
che cresce più alto di quanto l'anima spera, e la mente nasconde.
Questa è la meraviglia che le stelle separa.
Il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio.

E. E. Cummings

A S. e al nostro dieci volte tretre.

venerdì 2 marzo 2012

Solo per oggi

Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata senza voler risolvere i problemi della mia vita tutti in una volta.
Solo per oggi avrò la massima cura del mio aspetto: vestirò con sobrietà, non alzerò la voce, sarò cortese nei modi, non criticherò nessuno, non cercherò di migliorare i disciplinare nessuno tranne me stesso.
Solo per oggi sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non solo nell'altro mondo, ma anche in questo.
Solo per oggi mi adatterò alle circostanze, senza pretendere che le circostanze si adattino ai miei desideri.
Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo a sedere in silenzio ascoltando Dio, ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo, così il silenzio e l'ascolto sono necessari alla vita dell'anima.
Solo per oggi compirò una buona aziona e non lo dirò a nessuno.
Solo per oggi mi farò un programma: forse non lo seguirò perfettamente, ma lo farò. E mi guarderò dai due malanni: la fretta e l'indecisione.
Solo per oggi saprò dal profondo del cuore, nonostante le apparenze, che l'esistenza si prende cura di me come nessun' altro al mondo.
Solo per oggi non avrò timori. In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere nell'Amore.
Posso ben fare per 12 ore ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare per tutta la vita.

Papa Giovanni XXIII


giovedì 1 marzo 2012

The Fool in Me

I must learn to love the fool in me – the one who feels too much, talks too much, takes too many chances, wins sometimes and loses often, lacks self-control, loves and hates, hurts and gets hurt, promises and breaks promises, laughs and cries. It alone protects me against the utterly self-controlled, masterful tyrant whom I also harbor and who woul rob me of human aliveness, humility, and dignity but for my fool.

Theodore I. Rubin
Tradotto da me:

Devo imparare ad amare il giullare che è in me – quello che sente troppo, parla troppo, corre troppi rischi, vince qualche volta e perde spesso, è privo di autocontrollo, ama e odia, ferisce e viene ferito, promette e non mantiene le promesse, ride e piange. Lui solo mi protegge da quell'autoritario tiranno completamente padrone di sé che abita anche in me e che mi deruberebbe della mia umana vitalità, umiltà e dignità, se non fosse per la mia parte sciocca.