lunedì 31 dicembre 2012

The first Steps of a Journey

At times the world can seem an unfriendly and sinister place, but believe us when we say there is much more good in it than bad. All you have to do is look hard enough. And what might seem to be a series of unfortunate events, may, in fact, be the first steps of a journey.

Vi auguro che il 2013 sia un bellissimo viaggio, Francesca

venerdì 28 dicembre 2012

Un anno di "Le parole verranno"

Pochi giorni fa mi sono divertita a ripercorrere questo ultimo anno, così com'è nel mio blog, e ho scelto i post che per me sono i più significativi.
Spero faccia piacere anche a voi, questo piccolo amarcord...

A gennaio ho imparato ad essere coraggiosa, libera e sincera in “If You Want to Write”. Febbraio è trascorso in compagnia di Sylvia Plath e il suo “Rigirarsi le parole in testa”. Momenti difficili a marzo mi hanno fatto desiderare “Una poesia anche per me”. Aprile è stato il mese dell'amore, anzi “The History of Love”. Maggio lo ricordo come il mese delle amicizie, nate su internet e diventate realtà a quello che è stato “Il Salone degli incontri”. Giugno l'ho dedicato interamente a Virginia Woolf, le ho scritto una lettera “Mortificata” e l'ho riscoperta in “La nuova Virginia”. Luglio è stato un altro mese complicato per me e avrei voluto che “In un attimo già domani”... Ma agosto, settembre e ottobre, grazie a “Un libro e 90 centimetri di altezza”, “Donne che corrono con i lupi” mi ha regalato “Piedi nuovi”. Novembre l'ho trascorso in “Good Company” e dicembre... bhe a dicembre il dono più bello con “Lo dico con un libro 3”.

Ho fatto tanta strada, in compagnia dei miei amati libri e vostra, e riguardandomi in dietro, mi sono resa conto che mai come in questo anno ho compiuto passi da gigante. Il cammino è ancora lungo, sono solo all'inizio del mio percorso, ma credo di aver trovato la direzione giusta.
Mi regalerò ancora qualche giorno di vacanza, continuerò quindi ad essere poco presente sul blog, ma non mancheranno gli auguri di fine anno.

Ti porterò sempre nel mio cuore 2012, sono caduta tante volte, ma sono fiera delle mie cicatrici.

lunedì 24 dicembre 2012

The family of things


You do not have to be good.
You do not have to walk on your knees
for a hundred miles through the desert, repenting.
You only have to let the soft animal of your body
love what it loves.
Tell me about despair, your, and I will tell you mine.
Meanwhile the world goes on.
Meanwhile the sun and the clear pebbles of the rain
are moving across the landscapes,
over the prairies and the deep trees,
the mountains and the rivers.
Meanwhile the wild gees, high in the clean blue air,
are heading home again.
Whoever you are, no matter how lonely,
the world offers itself to your imagination,
calls to you like the wild gees, harsh and exciting-
over and over announcing your place
in the family of things.

Mary Oliver

Tanti auguri di Buon Natale, Francesca



domenica 9 dicembre 2012

P'tit dicembre 2012


 Vi ho già parlato di Camilla e del suo allegro e fantasioso blog “Zelda was a writer”. Per il mese di dicembre ha inventato una bellissima iniziativa “P'tit dicembre 2012” a cui mi sono unita con entusiasmo, ma non senza qualche timore. Il gioco è scattare una foto al giorno e condividerla su Instagram. L'oggetto? Le piccole cose che rendono speciali le nostre giornate.
Sarò in grado di vedere in ogni giorno, compreso quelli no, il lato bello e unico?
Ecco come è andata la prima settimana; ho pensato fosse carino condividerla anche con voi, per regalarvi uno scorcio della mia quotidianità.










Mi auguro stiate trascorrendo una buona domenica.



mercoledì 5 dicembre 2012

Scialuppa di salvataggio

Le pause tra le parole si allungavano, quando per un attimo veniva meno lo slancio che consente al pensiero di trasformarsi in linguaggio, e sbocciava in me una nera chiazza di apatia. Suppongo sia questo l'ostacolo contro il quale ho lottato più spesso nella mia vita di scrittrice, … la tendenza a cedere a una risacca di mutismo. In quel periodo però restavo spesso sospesa in quegli istanti, che diventarono più duraturi e più vasti, e a volte mi riusciva impossibile avvistare la sponda opposta. E quando infine la raggiungevo, quando finalmente una parola mi veniva incontro come una scialuppa di salvataggio, seguita da un'altra e un'altra ancora, le accoglievo con una lieve diffidenza, un sospetto che prendeva piede e non si limitava al mio lavoro. E' impossibile nutrire sfiducia verso la propria scrittura senza risvegliare una più profonda sfiducia in se stessi.

Nicole Krauss