Sono convinta di aver apprezzato maggiormente la rilettura di questo libro perché è venuta subito dopo quella di “Mrs Dalloway”. Avere ancora in mente il romanzo di Virginia Woolf mi ha fatto notare ed apprezzare molti particolari che mi erano sfuggiti durante la prima lettura di “The Hours”. Sono contenta di aver seguito questo ordine perché mi ha permesso di gustare fino all'ultima sillaba questo libro. Libro che, senza il romanzo della Woolf, non sarebbe mai potuto essere scritto; e non è un particolare da poco. Non sto dicendo che non sarebbe una piacevole lettura preso singolarmente, ma vi perdereste sicuramente qualcosa, anzi molto. Perché è un libro sulla vita: un giorno nella vita di tre donne, la vita in un giorno.
We live our lives, do whatever we do, and then we sleep – it's as simple and ordinary as that. A few jump out of windows or drown themselves or take pills; more die by accident; and most of us, the vast majority, are slowly devoured by some disease or, if we're very fortunate, by time itself. There's just this for consolation: an hour here or there when our lives seem, against all odds and expectations, to burst open and give us everything we've ever imagined, though everyone but children (and perhaps even they) knows these hours will inevitably be followed by others, far darker and more difficult. Still, we cherish the city, the morning; we hope, more than anything, for more.
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