venerdì 29 maggio 2015

Una lettrice al Salone del Libro


Ogni giorno al Salone del Libro di Torino si è tenuto un incontro in cui due ospiti tra scrittori, giornalisti e critici, parlavano di alcuni libri poco conosciuti che loro invece hanno molto amato: “Abbecedario. I libri da non perdere”, l'incontro tra e per lettori per antonomasia, secondo me. Mi sarebbe molto piaciuto prendere parte a tutti questi incontri, purtroppo sono riuscita ad andare a solo uno di questi, dove si sono confrontati Fabio Gambaro, inviato a Parigi del quotidiano “La Repubblica”, e la scrittrice, traduttrice e critica Chiara Valerio. I libri di cui hanno parlato non hanno attirato più di tanto la mia curiosità di lettrice, ma è comunque bello stare ad ascoltare, anche solo per scoprire nuovi autori o titoli; chi invece ha catturato la mia attenzione è stata Chiara Valerio, che conoscevo solo di nome: un petardo di donna, ascoltarla è come cercare di correre dietro a un treno ad alta velocità, si rimane senza fiato. Una lettrice dall'entusiasmo contagioso, da cui ogni poro trasuda amore smisurato per i libri e per la lettura; lei ha iniziato a leggere per noia, stanca di dover intrattenere la sorella più piccola con giochi da dover poi rimettere a posto, pena le ire della madre. Un giorno scoprì che leggere un libro ad alta voce poteva essere altrettanto divertente e rimetterlo a posto nella libreria molto meno faticoso, da quel giorno non si è mai più fermata.
Immaginate la mia gioia incontrandola nuovamente in occasione della presentazione di due nuove traduzione di Virginia Woolf: “Tra un atto e l'altro”, tradotto proprio da quest'ultima per Nottetempo, e “Gita al faro” tradotto da Anna Nadotti per Einaudi.
Non so se avete mai avuto modo di ascoltare un traduttore mentre parla del suo lavoro e della sua traduzione, è qualcosa di molto affascinante il rapporto che si viene a creare tra autore e traduttore grazie alle parole, ha qualcosa di magico quello che i traduttori fanno con il testo. Subito dopo il desiderio di vedere uno scrittore all'opera, mi piacerebbe tantissimo poter osservare un traduttore; mi attrae al punto che sono arrivata a domandarmi in questi ultimi giorni il perché io non abbia preso neanche in considerazione questo indirizzo di specializzazione all'università... Era la prima volta che incontravo Chiara Valerio, la seconda volta invece, dopo la traduzione di “Mrs Dalloway” e un breve scambio di mail, con Anna Nadotti, a cui è seguito un terzo incontro sabato scorso; avrò sicuramente modo di parlarvi in futuro di che squisita persona sia.
Ho preso parte ad altri incontri libreschi, ma i libri di cui trattavano ho deciso di regalarli a persone che mi leggono e che capirebbero subito, non mi è possibile quindi scriverne, mi dispiace.
Con questo post si conclude il racconto del mio Salone del Libro; mi rimane solo più da fare due considerazioni conclusive ed elencarvi i miei acquisti. Spero di non essermi dilungata troppo e che quanto scritto sia stato di vostro interesse. Vi auguro un buon fine settimana.

2 commenti:

  1. Ho visto anch'io Chiara Valerio, il nome non mi era nuovo ma non sapevo in realtà chi fosse, per cui sono passata oltre. Grazie per i tuoi dettagliati racconti, il salone? be' mi manca già. Sandra

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