Non mi capita molto spesso di comprare libri al supermercato; è uno di quei reparti in cui capito di rado. Non amo molto fare la spesa: entro, compro il necessario ed esco; spesso in un'ora sono già a casa. Mi piacerebbe una volta prendermi il tempo di girarlo tutto, sono sicura che farei delle piacevoli scoperte; ma per ora la spesa è solo un dovere e non proprio un piacere.
Anche questa volta ero, come sempre, con i minuti contati ma ero, anche, prossima alla partenza per la montagna e non avevo avuto il tempo di andare in biblioteca: i libri da portare con me in vacanza non erano sufficienti. (Si, è vero, nella libreria ho due scaffali e mezzo di libri ancora da leggere... ma voi da che parte state?!) Così ho fatto un salto nel reparto libri e quasi subito il mio occhio è stato attirato dal formato di questi romanzi; sembravano bignamini. «Ma guarda che cosa si sono inventati...»
Flipback li hanno chiamati; proprio l'altro giorno su Instagram c'è stato uno scambio di opinioni su questi piccoli libretti, che stanno nel palmo di una mano ma hanno una carattere leggibile e sono leggeri, perfetti per seguirti ovunque. Li avete visti e/o comprati? Cosa ne pensate?
Comunque, molti dei titoli proposti non erano di mio interesse o li avevo già letti, ma ormai il formato mi aveva incuriosita e volevo scoprire l'effetto che mi avrebbe fatto leggere un libro così. Di Chiara Gamberale avevo da poco letto “Per dieci minuti” e mi era molto piaciuto, nella sua semplicità e scorrevolezza, mi aveva fatto riflettere parecchio; ho pensato che non mi avrebbe delusa un'altra volta e ho avuto ragione. Ironia della sorte, “Quattro etti d'amore, grazie” è ambientato in parte in un supermercato!
Ecco che cosa ho portato a casa con me, mettendo questo libro nel carrello: due domande; il regalo più bello che un romanzo ti possa fare.
Quanto pesa quello che siamo? E quello che non abbiamo?
i Flipback sono stati presentati a TO, non mi fanno impazzire, cioè non ne vedo la necessità a dire il vero. Chiara Gamberale la prendo in mano e quindi in considerazione a ogni passaggio in libreria, anche ieri, ma poi la metto giù, poco convinta, mi pare leggendo qua e là che abbia buone idee ma prosa sciatta. Spero arrivi in biblioteca così la leggerei senza rimorsi per il portafoglio. Bacio Sandra
RispondiEliminaNon sapevo fossero stati presentati qui, immagino al Salone del libro... Shame on me! direbbero gli inglesi...
Eliminasi certo al salone (x me To=salone) :D sandra
Elimina