martedì 8 gennaio 2019

La vita non si scrive in stampatello


Vorrei iniziare ringraziandovi. Perché non so se l'ho mai detto chiaramente, e in ogni caso non fa male ripetersi, ma sono davvero grata a voi che mi leggete. Mi meraviglio ogni volta quando qualcuno di voi mi scrive che vi piace leggermi e mi esorta a continuare a scrivere. Quanto mi scaldate il cuore. Quindi, grazie.
Il blog non chiude, non sono mai riuscita ad arrivare a pensarlo definitivamente silenzioso. Sono contenta però di aver rispettato il mio, di silenzio, di non essermi sforzata ed obbligata a scrivere, di aver rispettato innanzitutto il patto con me stessa, e cioè di avere cura di me e dei miei bisogni. Sono sicura che questa pausa, questo raccogliermi in me stessa, mi abbia anche aiutata ad ascoltarmi meglio e a riconnettermi con la parte più intima di me.
Non ricordo più dove l'ho letta o sentita, ma ad un certo momento di questi ultimi mesi una frase mi ha colpita profondamente: esortava a riconnettersi con il proprio sé bambino, a ricordare come eravamo, come ci sentivamo, come ci comportavamo. E l'ho fatto, ho ricordato. E ho provato un fortissimo desiderio di sentirmi di nuovo così. I miei sforzi sono tutti tesi verso questo scopo.
Non è mia intenzione fare bilanci (i bambini non li fanno), però devo a me stessa un brava, perché sono orgogliosa di me e di come mi sono risollevata dopo il brutto mese che è stato agosto. Non dirò “Ce l'ho fatta, adesso è tutto passato”, perché se c'è una cosa che ho imparato è che il bello e il brutto, nella vita, convivono e, se vogliamo viverla questa vita, dobbiamo fare del nostro meglio in mezzo a queste sue due facce, senza negarle, riconoscendole entrambe, imparando a dare ad entrambe il giusto spazio e il giusto peso; non incolpandoci per non aver saputo gestire le giornate no, gioendo appieno per quelle sì. E non procrastinando.
Inizio l'anno sapendo che dovrò, non si sa bene ancora quando, affrontare due interventi chirurgici e la conseguente convalescenza. Se ci penso mi paralizzo. La sfida dei giorni a venire sarà quindi vivere per quanto possibile appieno, senza incominciare a rimandare tutto a un fantomatico post intervento, vivendo il presente e preoccupandomi delle difficoltà solo quando si presenteranno. Ci riuscirò? Certi giorni sì, certi giorni no. Proviamoci insieme, a non rimandare.
Per quanto riguarda il blog, è mia intenzione recuperare il racconto di tutti i libri letti negli scorsi mesi, quindi ritornerà l'appuntamento “I libri che non vi ho detto”, così come ho deciso di riprendere a condividere con voi il mio viaggio, se così vogliamo chiamarlo, attraverso il decluttering e verso il minimalismo (QUI, QUI e QUI i post in cui vi raccontavo i miei primi approcci). Se avete altre domande, curiosità o temi che vorreste approfondissi, ogni consiglio è ben accetto.
Allora, a presto e buon anno.
A dispetto del mentore
la vita non si scrive in stampatello.
È in clinato corsivo, corsivo accidentato
virgole, macchie, late esitazioni,
un solo punto fermo.
Nell'impero dispotico del bianco
qualche sorriso incanta.

Lucio Mariani

3 commenti:

  1. Cara Francesca, sapere che continuerai a scrivere sul blog mi fa molto piacere, come sono contenta di sentirti determinata e battagliera nei confronti delle prove che ti aspettano. Ti faccio i migliori auguri per tutto e spero di leggerti presto. Buon anno anche a te ! claudiag

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    1. Grazie, cara Claudia. Ti abbraccio e buon anno anche a te.

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