lunedì 21 gennaio 2019

#lpv31challenge


Alle volte mi sembra di essere circondata da controsensi: tutti a sottolineare l'importanza dei libri, ma poi nessuno ha il tempo di leggere, ad esempio; tutti a dire che i bambini hanno troppi giocattoli, ma poi a Natale, già solo noi genitori facciamo trilioni di regali; e l'elenco potrebbe continuare. Dalle cose più banali a quelle più importanti, siamo una contraddizione vivente.
Da quando ho avuto l'incontro con la malattia, quello che mi colpisce più duramente è come tutti, me compresa, non facciamo che sottolineare l'importanza del presente, vivere il momento, godere di quello che si ha, ma poi, soprattutto all'inizio del nuovo anno o settembre, è tutto un pianificare, progettare, elenchi di cose da fare, buoni propositi, dare scadenze.
Nelle giornate no, la mia profonda sensazione è che la malattia mi abbia rubato il futuro; provate a sognare al presente, riesce molto difficile, quasi impossibile, con un nodo allo stomaco non posso fare a meno di domandarmi “Ma io ci sarò ancora? E come starò?”. Per fortuna non accade sovente, e sto anche imparando a conviverci con questa paura, però ogni tanto questo pensiero mi paralizza.
Non fare nulla però, permettere davvero che la paura ci blocchi, rimandare a un momento in cui i “problemi” saranno risolti (esiste davvero questo momento? Secondo me no, la vita, purtroppo, ce ne presenterà di nuovi e non è pessimismo, solo realismo) non è la soluzione migliore. Un progetto concreto può essere un grande aiuto e uno sprone per affrontare le giornate e sconfiggere proprio quella paura frenante.
Quando ho scoperto di essere malata e in concomitanza con l'inizio delle cure, abbiamo iniziato a ristrutturare casa nostra, vivendoci dentro oltretutto; nello stesso periodo è iniziato il ciclo di incontri di bookcoaching che ho tenuto in diverse librerie. Sono stati i miei progetti, le mie distrazioni, i miei sogni. Il blog, per esempio, è uno sprone a pensare, fare e scrivere qualcosa di nuovo da quando l'ho aperto.
Anche per questo anno appena iniziato vorrei tanto un progetto più concreto, ma ora come ora non si è palesata nessuna idea; il buono proposito potrebbe proprio essere quella di trovarla! Nel frattempo continuerò quelli dello scorso anno e, in più, ho deciso di divertirmi con alcune “sfide” pratiche, la prima è questa:


Ti va di farle insieme a me? L'ideale sarebbe fare una sfida al giorno, ma ho deciso di essere indulgente con me stessa, ricordi? Quindi l'importante è portarle a termine tutte. Gusti nuovi per dare un sapore diverso alla nostre giornate, piccole attività per darci la sensazione di fare qualcosa di concreto, gesti nuovi per provare a creare nuove abitudini. Fammi sapere se deciderai di unirti e, se ti va, condividi.

2 commenti:

  1. Mi voglio copiare questa lista e voglio provare a seguirla. Ci sono cose per me difficilissime, altre più semplici.
    Sai, non oso immaginare quello che provi, ma in un modo differente mi sento anch'io oppressa dal panico per un futuro che vedo pieno di difficoltà e mi sento molto vicina al tuo pensiero. A volte penso che sia il conto da pagare per essere stata molto felice, altre volte mi dico che è solo l'ennesima sfida da affrontare e mi faccio forza così.
    Un grande abbraccio.

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    1. Nessun prezzo da pagare per la felicità, per carità, finirei col pensare di essermi guadagnata l'infelicità. Sono d'accordo con te, piuttosto, quando la definisci l'ennesima sfida, perché la vita è fatta proprio così. In bocca al lupo, allora, per la prova che ti aspetta.

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