mercoledì 18 maggio 2016

Mysalone 2016


L'anno scorso, sul dopo Salone del Libro di Torino, vi avevo deliziato con ben cinque post, quest'anno cercherò di essere più condensata, ci sono altre iniziative, eventi e notizie che mi preme condividere con voi e il tempo continua ad essere tiranno. Questo non significa che questa edizione sia stata meno importante e ricca di quella del 2015, tutt'altro!; a dimostrazione che, anche se le cose non si svolgono come di programma, le aspettative non solo non vengono deluse, ma spesso superate.
I presupposti perché il Salone 2016 rischiasse di andare male c'erano tutti: come di programma in previsione di qualsiasi importante evento (vedi vacanze, matrimonio, festa, ecc.), VV si è ammalata e non sembrava intenzionata a guarire di lì a breve; persa la giornata di giovedì, sono riuscita ad organizzarmi in modo da non dover rinunciare anche agli altri giorni (grazie insostituibile marito!). E alla fine, lunedì, è riuscita a venire anche VV, evviva!
Ma entriamo nel vivo del Salone, partendo dagli eventi che vi avevo segnalato e a cui sono riuscita a prendere parte.


Ho avuto il piacere di incontrare Zelda was a Writer ed è stato emozionante assistere al suo entusiasmo dal vivo, è davvero contagiosa! Fortunelli i Milanesi che possono partecipare al suo Bookeater Club...
Sempre di libri, di amore per la lettura e la condivisione delle emozioni che questo atto ci regala è stato anche il tema dell'incontro “#readyourlife”, dove ho avuto l'occasione di venire a conoscenza di alcune realtà torinesi e piemontesi a me sconosciute (ora non mi soffermo oltre perché ve ne parlerò con più dettaglio in un post interamente dedicato. Com'è che si dice? Stay tuned!).
L'incontro più interessante in assoluto, perché è un argomento di cui ero completamente a digiuno, si è rivelato essere Una vita di libri. Librai coraggiosi” durante il quale quattro giovani e simpatiche libraie indipendenti hanno raccontato in modo dettagliato in che cosa consiste il loro lavoro, fatto di fatiche, sforzi e salti mortali per arrivare a fine mese, ma anche tanta gioia e soddisfazioni. Ho apprezzato molto, inoltre, la presenza a questo incontro tra il pubblico di alcuni editori che, con le loro domande, hanno dimostrato il loro interesse affinché tutti possano svolgere al meglio il proprio lavoro con soddisfazione di tutta la filiera: editori, distributori, librai e lettori. Incontri così fanno ben sperare nel futuro dell'editoria e del libro!

Ma non è un Salone che si rispetti se al suo interno non si fanno anche degli incontri. Ho avuto il piacere di riabbracciare Sandra e di trascorrere un paio d'ore in sua compagnia (grazie!), così come ho avuto modo di fare anche nuove piacevolissime conoscenze, iniziate davanti a un piatto di gnocchi e concluse sulla moquette del Salone, tra scambi di impressioni, storie di vita e consigli di lettura; anche di loro ve ne parlerò in modo più approfondito, qui intanto potete averne un assaggio.


E poi c'è stato lui, Michael Cunningham, che mi ha fatto battere forte il cuore e poi me l'ha rubato. Per lui ho fatto un'ora di coda fuori dalla Sala Azzurra per assistere al suo incontro e poi ne ho fatta un'altra di mezz'ora per farmi autografare il libro (Io???) e potergli stringere la mano; io che volevo fare conversazione e invece di chiedergli se era la sua prima volta a Torino, gli ho chiesto se era la prima volta in Italia. Immaginate la sua espressione...
Sapete quando leggete il libro giusto al momento giusto? Quando avete l'impressione che stia parlando proprio a voi, che stia rispondendo alle vostre domande, che comprenda come vi sentiate in quel momento? Questo è quello che mi è successo ascoltando Michael Cunningham domenica: parlava a me, di me, del momento preciso della mia vita in cui mi trovo adesso. Sono contenta di aver scelto di non prendere gli auricolari per la traduzione ed è per lo stesso motivo che ho deciso di comprare il suo ultimo libro “A Wild Swan” nell'edizione originale inglese (tra l'altro bellissima e splendidamente illustrata da Yuko Shimizu). Voglio sentire la sua voce che mi racconta una favola, anzi di come continuano le favole. «What happens next?» è la domanda a cui ha cercato di rispondere.

Last but not least, due parole sui libri, i protagonisti del Salone. Vorrei potervi mostrare tutti gli acquisti fatti, ma purtroppo, a parte il libro di Cunningham, tutti i volumi che ho comprato sono dei regali per i miei familiari, nipotini compresi; ho pensato di dirvi almeno dove li ho presi e quali sono stati gli stand che si sono rivelati delle piacevoli sorprese.
Appuntamento fisso di ogni anno è diventato per me lo stand Beat, vicino di casa di Neri Pozza, riesco sempre a trovare dei gioiellini a poco prezzo perfetti per i miei pensierini, ed è sempre qui che un anno scovai questo piacevolissimo libro. Da Nottetempo l'anno scorso avevo fatto incetta di libri di Virginia Woolf, quest'anno ho invece scoperto tre autori italiani. Da Nutrimenti ho preso appunti, allungando la mia lista dei desideri e anche quella di mio marito!
Ho perso invece il conto delle ore trascorse tra i libri per bambini ed è stato davvero difficile decidere che cosa comprare perché erano davvero uno più bello dell'altro; le due case editrici che mi preme segnalarvi perché non avevo mai preso nulla da loro sono Gallucci e Il Castello (che riunisce al suo interno altre case editrici); di quest'ultima in particolare, trattasi di due libri per il compleanno di VV, avrò modo di parlarvene non appena glieli avremo regalati, così avrete anche le sue impressioni.

Che dite, è stato un ricco Salone? Io direi proprio di sì!


2 commenti:

  1. E' stato un salone immenso! Spero di riuscire a scriverne qualcosa anch'io in serata. Incontrae M. Cunningham con te davvero non ha prezzo! Grazie ancora per avermi tenuto il post. Alla fine i protagonisti dei saloni non sono i libri ma le emozioni! Un bacione Sandra

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