venerdì 26 febbraio 2016

Nella mia cucina


Diventi genitore e la prima domanda che ti senti fare è: «Dorme?», la seconda è: «Mangia?». Anni e anni di studi, pubblicazioni, psicoanalisi, manuali di self-help e chi più ne ha più ne metta, ma tu, madre di primo pelo sentirai solo questo sottinteso: «Sei una buona madre?». Perché qualunque cosa faccia il pupo, ogni suo respiro, ogni suo piccolo passo, tu ne sei responsabile. Va bhe, anche il padre, dai...
Provate a indovinare come mi possa essere sentita quando la pediatra di VV (che non ha notoriamente peli sulla lingua) mi ha detto: «Se il bambino ha problemi con il cibo è colpa dei genitori». La mia professoressa di matematica delle superiori avrebbe detto: «C.V.D.» Come Volevasi Dimostrare.
Con mio grande rammarico devo ammettere che, in questo caso, la pediatra aveva ragione. Venivamo da un periodo in cui Vittoria mostrava sempre minor interesse verso il cibo; c'erano stati altri momenti di questo tipo a partire dallo svezzamento ma poi erano rientrati e aveva sempre mangiato con regolarità e in modo ricco e vario. Quest'ultima volta però non solo mangiava di meno come quantità ma riduceva sempre di più i cibi di suo gradimento; stavo incominciando a preoccuparmi. Nella speranza di vederla mangiare le cucinavo tutto quello che sapevo piacerle molto ma, anche questi piatti non sembravano interessarla più. In occasione di una visita per una brutta febbre, ho colto l'occasione per parlarne con la pediatra: «La sta annoiando. I suoi piatti preferiti sono diventati la solita minestra»; insomma, stavo peggiorando la situazione invece che migliorarla.
Non lo avrei ammesso davanti alla pediatra neanche sotto tortura ma anch'io ero annoiata; mi pesava e mi pesa tutt'ora dover pensare tutti i giorni a cosa mettere in tavola sia a pranzo che a cena. Cucinare mi piace, una volta ogni tanto però... Non solo per VV ma anche per me stessa tendo a fare sempre i soliti, rodati, semplici piatti; le ricette nuove, gli esperimenti in cucina sono cose che facevo una volta ogni tanto o per delle occasioni speciali.
Che fare dunque? Non mi ci vedevo proprio a diventare Carlo Cracco dall'oggi al domani, così come non era per niente mia intenzione passare più tempo in cucina, anzi, volevo una soluzione che soddisfacesse sia me che VV. Ci ho pensato a lungo, ho anche procrastinato un po' propinando a VV la solita minestra, ma ero anche curiosa di vedere se riuscivo nella sfida di incuriosire nuovamente VV. Alla fine ho fatto così:

Dolci!

Non c'era solo una bambina che aveva bisogno di essere invogliata a mangiare ma anche una mamma a cucinare. Sono così partita dai piatti che mi diverto di più a fare: torte e biscotti. Anche la colazione era diventato un problema e non mi piaceva l'interesse sempre maggiore di VV verso le merendine preconfezionate, molto meglio quelli fatti in casa. Se poi si coinvolge anche la piccola nella preparazione il divertimento è duplicato. Ora, appena VV mi vede tirar fuori l'occorrente per fare un dolce, corre a prendere la sedia per avvinarsi al piano della cucina!

Pianificare in anticipo

Avevo letto in passato dei post di alcuni blog americani che lodavano l'abitudine di programmare in anticipo i pasti della settimana e ho pensato che questo avrebbe potuto aiutarmi, per non ritrovarmi più all'ora di cena con nessuna idea su cosa cucinare e mandare un messaggio disperato al marito con scritto “Cosa faccio per cena???” (Si, l'ho fatto, diverse volte...). Però tutta questa poesia di sedersi la domenica sera al tavolo della cucina, con una tazza di caffè caldo a sfogliare libri di ricette e stilare liste della spesa e di pranzi e cene io proprio non la sentivo... Vuoi mettere un bel romanzo?! Così mi sono detta: un passo alla volta o, meglio, una ricetta alla volta, una nuova alla settimana per incominciare. Molto più facile così, non pensate?

Non obbligare, non sgridare, non ricattare ma nessuna alternativa

Il cibo deve essere un piacere, oltre che un'abitudine sana e corretta; non deve essere un'imposizione, un obbligo, o qualcosa che si fa sotto ricatto o tra le lacrime. Se VV non vuole mangiare non la obblighiamo e non la sgridiamo, semplicemente le togliamo il piatto da davanti ma, e qui viene la parte più difficile, non le concediamo alternative. Non ci sono capricci che tengano, se ha fame deve mangiare quello che ha nel piatto. Le andiamo incontro, come suggerito dalla pediatra, dandole porzioni piccole (e per piccole intendo davvero piccole, pochi bocconi, tanto c'è sempre tempo per un bis o un tris) così lo sforzo richiesto non è esagerato e alla fine è lei stessa la prima ad essere soddisfatta per aver mangiato tutto. La speranza nostra è che in questo modo, col passare del tempo, si abitui anche ai cibi e ai gusti meno graditi.

A che punto siamo? La curiosità di VV è stata risvegliata, non sempre tutto è di suo gradimento e spesso tende ancora a rifiutare alcuni piatti ma, udite udite, capita a volte che sia lei per prima, senza nessuna nostra insistenza, a richiedere indietro il piatto per mangiare. Urrà! E la mamma? Senza nessuna ulteriore pianificazione, le ricette nuove a settimana sono già diventate due o tre, le riservo per la cena, per la gioia del marito, e sto notando un leggero avvicinamento a quello che può essere definita una pianificazione dei pasti: funziona, soprattutto per quanto riguarda l'organizzazione della spesa e la riduzione degli sprechi. Addio cibi scaduti!
Sono curiosa però di sentire come voi gestite spesa e pasti. Avete qualche suggerimento da darmi? Libri di cucina da consigliarmi? Ricette salva cena?

9 commenti:

  1. Che bel post, organizzato e pieno di idee! Io lavoro coi bambini, e facendo con loro la mensa a scuola mi rendo conto di quanto sia difficile far lor mangiare quello che non gli piace. Le tue idee sono bellissime e sono sicura che con questo stile stare a tavola sarà soprattutto un piacere! Complimenti! :)

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    1. Grazie Lara! Spero tanto anch'io di trasmettere a VV il piacere di stare a tavola; io l'ho scoperto da adulta quindi, c'è speranza! :-)

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  2. Non ho figli, ma arrivando a casa minimo alle 18, con un marito che non so mai quando rincaserà e che il più delle volte manco avvisa, diventa complicato e capita di cedere ai cibi pronti di qualità, no 4 salti in padella, sì ai primi pronti del negozio di pasta fresca. Nel weekend è tutto diverso. Idee veloci e gustose, non così originali ma te le dico lo stesso: 1 fetta di melanzana grigliata non condita, una di formaggio una di speck un'altra di melanzana tipo panino. Insalata circa greca: feta, pomodori e olive. Pasta cotto e philadelphia (dadini di cotto in un pentolino con formaggio sciolto e lo sbatti nella pasta scolata) questa Olga la adorava. Gnocchi, vengono su in un attimo, il sugo si può fare prima, meglio quelli del fornaio, che quelli del seper. Pomodori ripieni con un composto formato da: metà grana grattuggiato, metà pane grattuggiato al quale unisci il succo del pomodoro (scavi i pomodori tipo quelli ramati fino a ottenere delle ciotoline, lo "scarto" lo metti in un colino e continui a girarlo raccogliendo sotto il succo) il composto non deve essere molle, riempi i pomodori, stai un po' scarsa altrimenti in forno deborda, forno 180 ^ per mezz'ora ma dai un occhio e ti rendi conto se sono pronti. Questi sono buonissimi e piatto unico volendo. Baci Sandra

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    1. Grazie Sandra per aver condiviso le tue ricette salva cena! Mio marito ama i pomodori ripieni, potrei fargli una sorpresa e farglieli finalmente!

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  3. Come capisco la tua fatica ed essere fantasiosa in cucina quando ti devi occupare del cibo a pranzo e cena tutti i giorni!A me salva avere dei piatti "fissi" nella settimana, che più o meno ripropongo poi negli stessi giorni ogni settimana. Pizza, piadine,toast, torta salata, hamburger e patatine...sono alcuni dei piatti che so che in settimana si faranno, quindi ingredienti fissi da comprare ogni spesa settimanale. Il resto certo richiede fantasia e programmazione, anche se a volte i piatti migliori mi vengono spulciando tra le cose che il frigo offre...E dai che se tutto va bene Francy, da settembre almeno il pranzo sarà più "leggero" ;-)

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  4. Come capisco la tua fatica ed essere fantasiosa in cucina quando ti devi occupare del cibo a pranzo e cena tutti i giorni!A me salva avere dei piatti "fissi" nella settimana, che più o meno ripropongo poi negli stessi giorni ogni settimana. Pizza, piadine,toast, torta salata, hamburger e patatine...sono alcuni dei piatti che so che in settimana si faranno, quindi ingredienti fissi da comprare ogni spesa settimanale. Il resto certo richiede fantasia e programmazione, anche se a volte i piatti migliori mi vengono spulciando tra le cose che il frigo offre...E dai che se tutto va bene Francy, da settembre almeno il pranzo sarà più "leggero" ;-)

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  5. Premettendo che non ho figli, quindi parlo al massimo con l'esperienza dell'animatrice e dell'ex bambina inappetente; per quanto riguardo lo sforzare a mangiare fate benissimo: ricordo l'odio per qualsiasi genere di pasto che non riuscivo a buttare giù (e che sistematicamente tornava su se obbligata).

    Probabilmente è noioso per voi, ma avete mai provato a "decorarle" il piatto? Una roba all'Arcimboldo (se scrivi "food for kids" su google o pinterest capisci cosa intendo) Un anno, a Bimbi Estate, ero riuscita a far mangiare un bambino disponendo il cibo in modo da creare qualche animaletto; era difficilissimo con il cibo della mensa, ma qualcosa si riusciva a creare, e lui giocava "nascondendo" l'orsacchiotto (o il nanetto o l'unicorno) nella sua pancia in modo che l'orco (o un altro cattivo) non lo venisse a prendere...
    Magari qualche volta potrebbe funzionare!

    Alice

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    1. Anch'io ero inappetente e ho odiato ogni singolo "Mangia" che mi veniva detto...
      Grazie del suggerimento, non ci avevo mai pensato, proverò!

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