venerdì 23 ottobre 2015

La monetina

Legge tristezza nei miei post Sandra, tanta. Mi sono stupita quando ho letto il suo commento e mi sono interrogata a fondo: possibile che dalle mie parole traspaia questo sentimento? E che io non me ne renda conto? Possibile, certo, l'inconscio tira brutti scherzi.
Se così fosse, però, sono contenta di non accorgermene perché per la prima volta, nonostante tutto, le preoccupazioni, le incognite, le aspettative, le paure, sto riuscendo a tenerle a bada. «Chissà che cosa mi riserverà la vita», mi dico, quando mi sento mancare il respiro e grazie a una frase così semplice, il volo della monetina non mi sta facendo paura anzi, mi incuriosisce. Sono curiosa di vedere da quale faccia cadrà. Sono consapevole che quello che è in ballo non è una questione di vita o di morte ma, prima, tutto lo diventava: l'incognita era davvero un mostro pronto a divorarmi, il più piccolo contrattempo era presagio di fallimento, il futuro era sempre buio.
Ora mi dico che, vada come vada, la mia vita non cambierà, è già bella così. Certo che spero che vada bene, visto l'investimento enorme che sto facendo, e certo che spero di avere quel di più, ma non posso essere io a decidere da che parte cadrà la monetina. Lo deciderà la vita.
Non sono ingenua, i momenti bui ci saranno, mi conosco bene, continuerò ad arrabbiarmi, ad usare mio marito come pungiball e lui a non mostrarmi il fianco, facendomi arrabbiare ancora di più, continuerò ad essere insoddisfatta, a voler fare di più e a pensare di non riuscire a fare mai abbastanza. Ma finalmente, guardando il volo della monetina, riesco a vedere anche l'altra faccia. Quella bella.
Cadrà la monetina. Deciderà la vita. Ma ci saranno tanti altri voli e io non voglio perdermene nessuno, belli e brutti.
Morire di sicuro è più riposante che vivere. Ma vivere è bello. Anche solo per un istante.
Soprattutto per un istante.
Daria Bignardi

Il tempo di un volo di una monetina.

 
(Roma 2006. Visto cosa sono andata a pescare, amore mio?!)

2 commenti:

  1. Allora è occhei, ne sono felice. Sandra

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    1. Si, è occhei. :-) Grazie ancora per avermi ispirato questa riflessione.

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