In questo libro ci sono tantissime cose. C'è il rapporto tra genitori e figli, fatto spesso di cose taciute; c'è la vita in un piccolo paese, dove tutti conoscono tutti; c'è la malattia, che ti colpisce alle spalle codarda, all'improvviso; ci sono i nonni, custodi del passato, della storia e della memoria; ci sono gli amici, quelli nuovi e quelli di sempre, che sembra che sono nati insieme a te; c'è il mare e c'è la montagna, tra cui io non credo sarei in grado di scegliere, e forse non voglio; c'è la guerra e tutte le brutture che già conosciamo, ma anche la generosità, la solidarietà e la fratellanza in grado di superare i confini. C'è tanta estate, del tipo che diventati adulti non si ha più il piacere di assaporare: interminabili giorni che si srotolano uno dopo l'altro, tutti da riempire ed inventare, spesso uguali eppure mai simili, in cui si fa quasi in tempo a dimenticare come era la vita prima, lì in città dove l'hai lasciata, che questa è un'altra, diversa e sei un po' diverso anche tu. Si ha così tanto tempo che di questo mondo, quello che sta tra la fine e l'inizio della scuola, si conosce ogni singola particella e dove provi un sentimento che non proverai mai più. La noia. Ma non in senso brutto, è più una nostalgia, dell'altra vita, che hai lasciato indietro e alla fine sei quasi contento di farvi ritorno. Il trucco forse sarebbe riuscire a farne una sola, di queste due vite, ma credo sia una magia che riesce a pochi. Soprattutto, in “L'estate alla fine del secolo” di Fabio Geda, ci sono Simone e Zeno e le loro vite prima e dopo che le loro strade si incrociassero.
Sono contenta vi siate incontrati. E' stato bello incontrarvi.
Ciao,
RispondiEliminasono contento che l’ultimo di Geda ti sia piaciuto. Posso dirti che anche a me ha fatto tornare indietro negli anni, con le estati che duravano 4 mesi, con tutti i giorni a disposizione per il puro piacere di stare insieme agli amici, giocare, vivere avventure.
E ho trovato così emozionante il rapporto tra Zeno e Simone, uno scoprire rispettivamente i loro mondi in apparenza così diversi, ma legati con uno stretto filo alle origini comuni.
Ho scoperto Geda un paio di anni fa con “l’esatta sequenza dei gesti”, l’ho ritrovato in “nel mare ci sono i coccodrilli” e l’ho piacevolmente rincontrato in questo suo ultimo romanzo. Adesso so già che aspetterò con impazienza il suo prossimo libro (un pò come mi capita, anche se per generi completatmente diversi, con Niccolò Ammaniti).
Alla prossima lettura da condividere
Il rapporto tra Simone e Zeno, nonno e nipote, è davvero speciale. Mi fa rimpiangere di non avere coltivato di più il rapporto con i miei.
RispondiEliminaHai ragione, vorrei avere l'occasione per vivere le loro storie, per ascoltarli e per imparare da loro.
RispondiEliminaPurtroppo sono andati via troppo presto e si sono portati i loro tesori, lasciandomi solo pochi ricordi.
A pensarci mi viene da dire di non perdere tempo e vivere anche il rapporto con i miei genitori e non dover poi dire......"a se quel giorno, se quella volta in cui, etc."
Ciao