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mercoledì 29 giugno 2016

Guida sragionata alle letture in vacanza, 2


Viaggiare è al secondo posto delle cose che più amo fare, subito dopo leggere. Per questo secondo appuntamento con i miei consigli di lettura per le vacanze ho scelto quattro mete, quattro città straniere che ho avuto la fortuna di visitare e altrettanti libri che ho letto, apprezzato e trovo descrivano bene l'atmosfera dei luoghi in cui sono ambientati. Letture e luoghi testati e approvati in prima persona: partiamo!


Sono stata a Parigi una volta sola e l'ho proprio fatto in compagnia del libro che vado a suggerirvi: “Rue de l'Odeon” di Adrienne Monnier; la storia dell'autrice e della sua libreria di Parigi, “La Maison des Amis des Livres”, collocata proprio nella via che dà il titolo al volume. Aneddoti brillanti e testimonianze inedite restituiscono uno spaccato avvincente della vita culturale del Novecento, con clienti abituali del calibro di Benjamin, Hemingway, Joyce, Beckett, Rilke, Prévert, Gide e Valéry. Lo trovate qui, insieme ad altre letture parigine.


Lo ignoravamo, ovviamente, ma quello a Barcellona sarebbe stato l'ultimo viaggio da soli come coppia, per questo motivo, ogni volta che ci penso, sento il sapore della libertà assoluta: camminare per ore e ore fino allo sfinimento, cenare a orari impossibili (ma non inusuali in Spagna), spendere ore di fronte a un bicchiere di sangria in totale spensieratezza. A tenermi compagnia durante questo viaggio, con atmosfere buie che non mi aspettavo, quasi a fare da contraltare alla mia leggerezza, “Via delle camelie” di Mercé Rodoreda. Ve lo raccontavo qui.


Londra avrà sempre un posto speciale nel mio cuore: il mio primo viaggio all'estero da sola e, qualche anno dopo, il mio primo soggiorno all'estero da sola (con all'interno tante prima volte: primo lavoro, primo conto in banca, prima carta di credito e potrei andare avanti all'infinito...). Consigliarvi di leggere Virginia Woolf, la mia scrittrice preferita, sarebbe stato troppo scontato; volevo inoltre un libro più recente, che vi facesse davvero assaporare la città e gli inglesi. Ho scelto “Elegance” di Kathleen Tessaro, riletto recentemente mi ha ricordato davvero the english way of life. Ve ne ho parlato qui.


New York è stato il viaggio dei sogni, oltre che buona parte della nostra luna di miele, e non ha deluso le nostre aspettative. Ci siamo stati ben undici giorni eppure non ne avevamo mai abbastanza: anche lì abbiamo macinato chilometri su chilometri, perché non c'è modo migliore per noi di conoscere una città che percorrerla a piedi. Città che ho ritrovato in “Se la vita che salvi è la tua” di Fabio Geda, libro che mi sento di consigliarvi, non solo perché è ambientato nella Grande Mela, ma perché vi fa un importante domanda, che trovate qui.

Quattro mete, quattro libri: dove siete già stati o dove andreste?

lunedì 20 aprile 2015

Chi sei, tu?


Di Fabio Geda ho letto solo un altro libro, sufficiente però per farmi pensare, dopo aver finito di leggere il suo ultimo romanzo, di essere molto maturato come scrittore.
Prima avevo come l'impressione che ci fosse sempre qualcosa di autobiografico nascosto nei suoi scritti; ora, anche ci fosse, è molto ben mascherato. Mentre procedevo spedita nella lettura di “Se la vita che salvi è la tua” (spedita perché ho trascurato altro proprio per non interrompermi) notavo anche come fosse ben costruita la storia, in un crescendo degno del miglior giallista capace di catturare la tua attenzione e non farti più posare il libro. Fabio Geda è bravo a tal punto da farti amare il protagonista anche quando, e soprattutto, non comprendi e non condividi le sue scelte. Ti ritrovi a fare il tifo per lui tuo malgrado. Gli perdoni anche il finale, anche se ti spiazza, anche se non era quello che ti aspettavi.
Non si dovrebbe avere difficoltà a scrivere di un libro che ci è piaciuto così tanto, invece i giorni passavano e lui era sempre lì, accanto al computer, a scrutarmi silenzioso. In realtà mi parlava, ero io a non sentirlo, a non ascoltarlo a non comprenderlo. Quello che stava cercando di dirmi è tutto racchiuso qui, in queste poche righe:

Si alza, barcolla, raschia lo sguardo alcolico lungo il marciapiede, lo posa di nuovo su di loro; a quel punto vede Andrea. E Tu? Dice squadrandolo stupefatto.
Io?
Sì, tu.
Cosa?
Tu, fa Joker. Chi sei, tu?

venerdì 20 aprile 2012

Piacere di avervi incontrato

In questo libro ci sono tantissime cose. C'è il rapporto tra genitori e figli, fatto spesso di cose taciute; c'è la vita in un piccolo paese, dove tutti conoscono tutti; c'è la malattia, che ti colpisce alle spalle codarda, all'improvviso; ci sono i nonni, custodi del passato, della storia e della memoria; ci sono gli amici, quelli nuovi e quelli di sempre, che sembra che sono nati insieme a te; c'è il mare e c'è la montagna, tra cui io non credo sarei in grado di scegliere, e forse non voglio; c'è la guerra e tutte le brutture che già conosciamo, ma anche la generosità, la solidarietà e la fratellanza in grado di superare i confini. C'è tanta estate, del tipo che diventati adulti non si ha più il piacere di assaporare: interminabili giorni che si srotolano uno dopo l'altro, tutti da riempire ed inventare, spesso uguali eppure mai simili, in cui si fa quasi in tempo a dimenticare come era la vita prima, lì in città dove l'hai lasciata, che questa è un'altra, diversa e sei un po' diverso anche tu. Si ha così tanto tempo che di questo mondo, quello che sta tra la fine e l'inizio della scuola, si conosce ogni singola particella e dove provi un sentimento che non proverai mai più. La noia. Ma non in senso brutto, è più una nostalgia, dell'altra vita, che hai lasciato indietro e alla fine sei quasi contento di farvi ritorno. Il trucco forse sarebbe riuscire a farne una sola, di queste due vite, ma credo sia una magia che riesce a pochi. Soprattutto, in “L'estate alla fine del secolo” di Fabio Geda, ci sono Simone e Zeno e le loro vite prima e dopo che le loro strade si incrociassero.
Sono contenta vi siate incontrati. E' stato bello incontrarvi.