lunedì 23 dicembre 2019

Nulla due volte accade


Accingersi a scrivere l'ultimo post di questo anno è molto difficile.
Impossibile non vedere la grande nube scura che è stata la morte di mio padre e con lei ogni bilancio, ogni ricordo, ogni considerazione, se messa a paragone, verrebbe oscurata. Mentirei però se dicessi che, dopo il due marzo, questo anno è sempre stato solo brutto, grigio, triste.
Ci sono stati giorni buoni, giorni meno buoni, giorni bellissimi, giorni disperati.
C'è stata vita.
Se c'è una cosa per cui devo essere grata è la consapevolezza e l'accettazione, o almeno il provarci, per ciò di cui è fatta la vita. Chiamatela maturità. Non lo so. So solo che sto smettendo di lottare inutilmente contro cose che non posso cambiare, contro cose di cui non ho il controllo. Non sono rassegnata, cerco solo di prenderne atto e vedere che cosa posso fare con tutto questo. Alle volte è pura convivenza. Alle volte gli eventi si trasformano in lezioni.
Nei momenti di lucidità, mi rendo conto che sto imparando a vivere e sono fiera di me stessa. Nei momenti di tristezza, sento che ho sbagliato e mi sento persa. Nei momenti di ottimismo sento che ho ancora molto da imparare e mi sento speranzosa.
Per la prima volta non ho fretta che un anno si chiuda e non ripongo nessuna speranza in quello che si apre, perché ho l'assoluta certezza che la vita mi offrirà sicuramente tante cose, belle e brutte, proprio come ha fatto finora. Starà a me avere occhi e cuore aperto per accoglierle. Sarebbe bello la bilancia pendesse sempre solo verso quelle belle, purtroppo la vita non sempre è così.
Spero di riuscire ad essere presente e attenta, per godere di ogni attimo, per poter dire più e più volte “Ah, allora è così...”
Nulla due volte accade
né accadrà. Per tal ragione
si nasce senza esperienza,
si muore senza assuefazione.

Anche agli alunni più ottusi
della scuola del pianeta
di ripeter non è dato
le stagioni del passato.

Non c'è giorno che ritorni,
non due notti uguali uguali,
né due baci somiglianti,
né due sguardi tali e quali.

Perché tu, malvagia ora,
dai paura e incertezza?
Ci sei – perciò devi passare.
Passerai – e qui sta la bellezza.

Wisława Szymborska
Vi faccio i miei migliori auguri. Arrivederci nella nuova decade,
Francesca

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