lunedì 12 febbraio 2018

Scompartimento per lettori e taciturni


Scompartimento per lettori e taciturni” di Grazia Cherchi è una raccolta di articoli, recensioni, interviste che l'autrice scrisse durante tutto l'arco della sua carriera di lettrice. Non giornalista, non critica, non letterata, non scrittrice. Lettrice.
Dentro ci trovate il suo amore appassionato per i libri, i lettori e gli scrittori; la sua verve e lingua pungente verso tutto il mondo editoriale, le case editrici e le persone che vi lavorano, i premi letterari, le recensioni e le classifiche. Non risparmia complimenti, critiche e invettive, perché quando si ama qualcosa e lo si conosce approfonditamente, si è anche acuti osservatori e sinceri opinionisti.
Troverete anche tantissimi libri che vi verrà voglia di leggere, titoli mai sentiti, scrittori scoparsi nel dimenticatoio, peccato essere molti fuori catalogo.
Troverete la vita, di chi con i libri ci lavora certo, ma prima di tutto ci vive: tanti episodi divertenti, tanti incontri sui mezzi pubblici, tante storie.
Per lei esistevano singole persone, individui, ognuno con propri gusti, ambizioni, frustrazioni, esigenze, infelicità, eccetera. L'esperienza e il destino di ciascuno erano qualcosa di unico, anche se non sempre interessante. E ognuno aveva qualcosa di suo da dire, anche se poteva non essere capace di esprimerlo bene. La letteratura restituiva agli uomini la voce personale - l'anima - che la vita pratica tendeva inesorabilmente a soffocare.

Piergiorgio Bellocchio
Tra gli innumerevoli racconti di vissuto che condivide nei suoi testi, quello che mi ha colpita di più è questo:
Ogni tanto – ma di rado – vedendo qualche piccino, figlio di amici, mi viene la curiosità di guardare nella sua stanza, piena di oggetti per me perlopiù misteriosi, cioè i suoi giochi e giocattoli. E, per deformazione personale, guardo se c'è anche qualche libro. Può capitare: pochini, ma talora ci sono. Chissà che razza di racconti o fiabe legge ad esempio Michele, uno splendido ragazzino di otto anni? (Oggi i bambini, quando va male, sono belli)... Decido di fermarmi in camera sua a leggerlo – di là, nel mondo cosiddetto adulto, si è avviata una conversazione che sicuramente andrà per le lunghe...
Ecco, io me la immagino così, nell'altra stanza, intenta a leggere un libro.
Più che gradevole lettura, mi ha fatto scoprire una grande donna di cultura che non conoscevo, che ora ammiro e da cui ci sarebbe molto da imparare.
Se non vi piacciono queste cose, se non siete interessati a un libro che parla di libri, che spiega che cosa significa vivere per e con loro, potete pure fare a meno di leggerlo. Se invece amate i libri e il loro mondo, non potete farne a meno.
Siamo, dai tempi di Gutemberg, una minoranza, noi lettori; ma, come è stato detto, una minoranza di irriducibili, che considerano il libro una compagnia, un alimento insostituibile.

2 commenti:

  1. Che bello, Francesca ! Grazie per la segnalazione. claudiag

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