venerdì 11 settembre 2015

Berlin Lovers


Oh Berlino, che non hai aperto la tua porta e non mi ha fatto entrare, mi ha lasciata fuori, a vagare per le tue strade alla ricerca di una chiave di lettura. Mi hai costretta a fare la turista, cosa che cerco di fare il meno possibile quando vado all'estero. 


Io che mi sforzo di scovare angoli sconosciuti, poco battuti, io la cui massima aspirazione è fondermi con gli abitanti di una città, mescolarmi, sparire in mezzo a loro, sentirmi parte di loro. Mi hai lasciata fuori, non hai voluto farti conoscere fino in fondo, hai negato ai miei occhi i tuoi segreti, i tuoi lati nascosti; hai preferito mostrarmi il lato del tuo carattere più insofferente, quello volubile e poco accogliente. 
 

Come un libro piaciuto ai più, io non sono stata in grado di leggerti, comprenderti; non sono stata capace di ricevere il tuo messaggio, ascoltarlo e farti mia. Mi sono lasciata bistrattare un po' e poi ho battuto in ritirata, sono ritornata nel mio angolino, incredula e disorientata. Non si può piacere a tutti.


Mi sono interrogata molto, una volta tornata a casa, su che cosa mi avesse impedito di approfondire meglio la conoscenza di Berlino, cercando di capire che cosa fosse comunque tornato a casa con me, dopo tutti quei giorni trascorsi tra le sue strade. Ho concluso che Berlino è ancora una città dilaniata, spezzata in due, divisa tra un passato straziante che non può dimenticare e il tentativo invece disperato di lasciarselo alle spalle, di voltare pagina, ricominciare da capo, essere tutta nuova.


In fondo la capisco: chi di noi vorrebbe che qualcuno ci rammentasse in continuazione un nostro errore? Dall'altra è impossibile cancellare tutto, perché questi orrori non dovrebbero accadere mai più. 


E così la contraddizione di un intero cantiere a cielo aperto, una città in continua costruzione ed evoluzione ed in mezzo a tutto questo caos le rovine di un passato recente, pochi sopravvissuti, come isolati stendardi a ricordarci quello che una volta è stato e ci si augura non sarà mai più.


Tutto questo, gestito in modo disordinato e caotico, davvero poco teutonico, ha creato in me disorientamento; per quanto disinformata ero comunque inconsciamente e ingenuamente partita con delle aspettative: la vecchia Berlina e la nuova Berlino, come se fossero due entità distinte, il prima e il dopo. Invece, forse, a Berlino stanno facendo qualcosa mai sperimentato prima, pratici, sbrigativi e non curanti come solo i tedeschi sanno essere. Forse, dal bozzo, un giorno sboccerà una farfalla.



3 commenti:

  1. La prossima volta ti porto in giro io per la Berlino "non turistica" ;)

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  2. La prossima volta ti porto in giro io per la Berlino "non turistica" ;)

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