lunedì 22 dicembre 2014

Una stellina d'argento


Quando i nazisti occuparono la Norvegia, la Pederson fece da guida a un gruppo di profughi, tra i quali molti ragazzini, in fuga nel cuore dell'inverno attraverso le alte montagne che dividono la Norvegia dalla Svezia. Poiché la scalata era difficoltosa ed era vitale compierla nel più breve tempo possibile, tutti avevano dovuto portare con sé solo il poco bagaglio che erano in grado di reggere sulle spalle. Quei profughi non erano alla loro prima esperienza di fuga, giacché molti di loro erano scappati pochi anni prima dalla Germania e dall'Austria...: sapevano quindi che cosa significa dover abbandonare tutto quello che si possiede per portare solo lo stretto necessario. Si fermarono, per riposare e mangiare qualcosa, solo dopo essersi messi in salvo oltre il confine svedese. Consumate le scarse provviste portate con sé, negli zaini dei bambini era rimasto ben poco. Guardando per caso nel sacco di uno dei bambini, Stefi Pederson vide tra le poche povere cose che vi erano contenute una stellina d'argento, di quelle che si appendono all'albero di Natale...
Guardò anche negli altri zaini e in tutti trovò decorazioni natalizie da pochi soldi, stelle e campane di cartone ricoperte di carta argentata. Erano quelle le cose che quei bambini avevano scelto di portare con sé dalla Norvegia, a preferenza di qualunque altro bene. Stefi Pederson ne concluse che si erano portati via quei simboli di un passato felice perché essi soltanto avrebbero potuto irradiare una luce di speranza dentro la buia angoscia di un viaggio verso l'ignoto. E quelle stelline da pochi soldi, simboli della felicità vissuta un tempo nelle loro case in compagnia dei loro cari, alleviavano il senso di solitudine e di impotenza e tenevano viva la speranza...
I bambini cercavano e trovavano conforto in qualcosa che rammentava loro, è vero, una felice ricorrenza trascorsa in compagnia dei genitori, ma che al tempo stesso simboleggiava una potenza più alta, superiore anche ai genitori... per quanto disperata fosse la situazione del momento, quelle decorazioni natalizie sembravano assicurare a quei bambini che ci sarebbe stato di nuovo, nella loro vita, un albero di Natale.

Bruno Bettelheim

 


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