venerdì 16 maggio 2014

Nonostante tutto

Ma il Salone come mi è sembrato?, mi ha chiesto Sandra in un commento al mio post precedente. Già, che effetto mi ha fatto tornarci, dopo aver saltato quello dell'anno scorso?
Ci sono stata solo per poche ore, il pomeriggio di lunedì per la precisione, troppo poche per farsi un'impressione approfondita, non sono neanche riuscita a visitarlo tutto, e mi è molto dispiaciuto essermi persa il “Progetto Officina” affidato a Culicchia.
Appena arrivata ho scoperto che avevano finito le mappe del Salone, sono stata quindi obbligata purtroppo a visitarlo a caso, senza bussola, un po' alla “Va dove ti porta il cuore”, visto che la madrina era la Tamaro. E mentre mi muovevo da uno stand all'altro oscillavo tra due impressioni, come le facce di una stessa medaglia: ero contenta perché non era cambiato nulla e mi sentivo a casa; ed ero un po' delusa perché mi sembrava uguale a quello di due anni fa.
Tra le continue attenzioni che VV richiedeva, il girare senza meta, il disappunto provato per essere stata ripresa da una signora, uscita appositamente da una sala conferenza per informarmi che un capriccio di VV stava disturbando una presentazione di un libro (strano, i capricci piacciono a tutti, soprattutto ai genitori...), ho faticato parecchio ad imbattermi in una qualche sorpresa, un guizzo, una novità. Tutt'ora sono combattuta tra “il prossimo anno ci vado senza VV” e il “ma i bambini sono i lettori di domani”. E la vera, unica sorpresa per me, sono state proprio le pubblicazioni per l'infanzia; alcune le definirei delle vere opere d'arte.
Eppure sono stata molto contenta di esserci andata, anche solo per l'immersione tra tutti quei libri, per aver guardato copertine e letto le quarte di copertine, per aver comprato due libri e per aver sognato di comprarne altri 100, per aver osservato chi nell'editoria ci lavora, averli invidiati e aver pensato che è proprio vero che spesso chi ha il pane non ha i denti.
Ma quando si ama qualcosa (o qualcuno) è così, lo si ama e basta, nonostante tutto.

4 commenti:

  1. Posso capire la sensazione, anche per me lo scorso anno è stato complicato. Ma vedrai che l'anno prossimo lo vivrai diversamente. Io ti consiglio di andare sempre con qualcuno che possa fare da supporto; io ho fatto giovedì e venerdì con lei e sabato e domenica in solitaria ... se il prox anno ti va ci si può aiutare e divertire allo stesso tempo!

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    Risposte
    1. Quattro giorni al Salone... che sogno!
      Certo che mi va, grazie della proposta.

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  2. SSISISI che il prossimo anno è dietro l'angolo io e Deb non ci incasineremo, le piccole saranno più grandine, ce la faremo, e staremo insieme di più, promesso (ma che becera la signora sgridante!) però sai concordo molto sul finale, io ho già nostalgia del salone, rimane proprio come un marito, un fidanzato, una cara amica: la si ama e basta, anche se a volte pare tutto il contrario ci ciò che vorresti (nel caso del salone TROPPI EDITORI A PAGAMENTO!!!) grazie per aver scritto un post per rispondere alla mia domanda. Sandra
    ps. sei bellissima!

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  3. Grazie a te per avermi dato lo spunto per un altro post.
    Non farmi arrossire Sandra! :-)

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