lunedì 11 marzo 2013

Infatti

Ultimamente quando vado in biblioteca ho qualche difficoltà a scegliere i libri da portare a casa. Tutti quei volumi mi danno alla testa, mi vengono le vertigini e io non so più molto bene che cosa voglio leggere. Capita molto spesso che torni a casa con un libro per mio marito piuttosto che per me.
Quest'ultima volta volta però, con qualche timore di non fare la scelta giusta, ne ho preso uno, uno solo, una raccolta di racconti molto sottile che «se proprio non mi piacciono, non ho comunque sprecato molto tempo...».
L'ho preso pensando: «Ma guarda, è uscito il nuovo libro di Francesco Piccolo e non ne ho sentito parlare per niente. E poi il titolo, “Storie di primogeniti e figli unici”, che coincidenza, proprio ora che sono incinta... tanto ormai sto diventando monotematica...». Più o meno questi sono stati i miei pensieri. Poi ho letto la quarta di copertina e ho ritrovato il Francesco Piccolo di “Momenti di trascurabile felicità” e non ho più avuto alcun dubbio che sarebbe stata una lettura piacevole.
Quello che non mi aspettavo, e che ho scoperto leggendo la postfazione, è che in realtà questo non è l'ultimo libro di Francesco Piccolo, ma la ripubblicazione del suo primo libro, quello grazie al quale è diventato ufficialmente e si è sentito scrittore. E' stato curioso scoprirlo solo dopo aver letto tutti i racconti; non saprò mai se, avendolo saputo prima, li avrei affrontati con occhi diversi. Sicuramente ho ritrovato lo scrittore abile ad esaltare i piccoli particolari della vita quotidiana, quelli in cui ti riconosci, che senti tuoi anche se, in realtà, magari non ti è mai accaduto un episodio simile a quello che sta raccontando. Eppure, ti ritrovi a pensare, è andata proprio così.
Ho ritrovato la sua leggerezza e levità, ma non nel senso opposto di profondità ma perché, come dimostrano questi nove racconti, è proprio nelle piccole cose, nei dettagli, che afferri il senso della vita.
Inoltre, se c'è una cosa che vale la pena leggere in questo libro, è proprio la postfazione, in cui Francesco Piccolo racconta il suo esordio come scrittore, i piccoli passi che l'hanno trasformato da desiderarlo ad esserlo veramente, le prime volte che cambiano la vita. Personalmente, è la parte che mi è piaciuta di più di tutto il libro.
Come direbbe lui: «Infatti»

5 commenti:

  1. insomma la vecchia storia dell'immedesimarsi a me tanto cara!!!

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    1. Esatto! Te li consiglio vivamente i libri di Francesco Piccolo, sorrisi e risatine assicurati!

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  2. sempre io...ho riletto il post linkato, chiedendomi come mai me lo fossi perso, visto che il nome dello scrittore non mi dice nulla.
    C'è sempre un motivo, ero in vacanza sconnessa e poi non ho recuperato tutti i post perduti. Felice di poterlo fare ora ti ringrazio.

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  3. INFATTI....
    io dalla lettura di quel librino lo uso ogni volta che mi viene in mente la frase sbagliata nel momento sbagliato. Ed è così divertente immaginare la sua faccia in quell'occasione.
    Ovviamente grazie a chi mi ha portato a casa questo libro e mi ha regalato un'altra piaceviole lettura.
    Ti ricordi che qualche anno fa parlavamo di Book-Sommelier? Ecco, tu sei la mia e potresti anche esserlo per qualcun altro.
    Silvio

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    1. Ma quanto siamo fortunati? Perchè tu sei il mio book-sommelier, me l'hai dimostrato giusto ieri con il bel libro che mi hai portato in dono da Parigi!

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