Dopo quella sera, dovunque andassi incominciai a portare con me una matita. Mi abituai a non uscire mai di casa senza essermi accertato di avere una matita in tasca. Non che avessi progetti definiti a proposito di quella matita, ma non volevo più farmi sorprendere. Ero già stato colto impreparato una volta, e non avrei permesso che succedesse di nuovo.Se non altro, gli anni mi hanno insegnato questo: se hai una matita in tasca, ci sono buone probabilità che un giorno o l'altro ti venga la tentazione di usarla.Come mi piace dire ai miei figli, fu così che diventai uno scrittore.Paul Auster
lunedì 3 settembre 2012
Una matita in tasca
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ah che bel modo di diventare scrittore, ecco mi hai ispirato un post che dovrà attendere per essere pubblicato perchè devo recuperare i miei quaderni delle elementari dai miei. Ho cercato di ricordare quando sono diventata scrittrice, oddio non che io voglia paragonarmi a Paul Auster, che tutto sommato non mi fa neppure impazzire, ma mi hai fatto ripensare a come io abbia iniziato, cosa che, peraltro, mi
RispondiEliminachiedono spesso. Baci grati Sandra frollini
Sandra, che onore "essere di ispirazione"! Non vedo l'ora di leggere il racconto del tuo esordio.
RispondiEliminaBuon inizio di settimana.
Francesca