venerdì 7 settembre 2012

Cose che succedono

ATTENZIONE! Questo post contiene spoiler: se non avete idea di come finisca “Anna Karenina” non proseguite nella lettura.

Cose che succedono leggendo “Anna Karenina”:

- Dimenticarsi di averlo già letto -
Uno dei miei numerosi quaderni è dedicato alla precisa registrazione in ordine alfabetico di tutti i libri che leggo. Forse non lo consulto abbastanza spesso, altrimenti avrei scoperto che la mia non è stata una lettura, ma una rilettura. Anche se il fatto che non avessi alcun ricordo in merito al libro mi fa pensare che rilettura non sia il termine corretto…
- Dimenticarsi chi è la protagonista –
Il titolo del libro sarebbe potuto venire in mio soccorso, ma la verità è che io mi sono ritrovata molto più interessata alla vicende di Levin e Kitty che a quelle di Anna e Vronskij. Al punto da provare un leggero fastidio quando un capitolo si interrompeva per dedicarsi a quest’ultimi e non ai primi. Al punto di ritrovarmi a pensare “Quand’è che questa si butta sotto il treno?”, così da potere dedicare la mia attenzione solo a loro.
- Provare vergogna –
Perché i primi due punti di questo elenco significano solo una cosa: io e Tolstoj non quagliamo, e trattandosi di un classico della letteratura sono subito portata a pensare che la colpa sia mia.
E’ stato un po’ come uscire con il figo della scuola, quello di cui tutte non fanno altro che parlare e sospirare; tu finalmente sei lì, da sola con lui e scopri che vorresti essere altrove. Non ti annoia, i capitoli sono brevi, la lettura scorre veloce (anche se il carattere in cui stampato è veramente piccolo e le 800 pagine sono sempre 800 pagine) ma della storia d’amore tra Anna e Vronskij non te ne può fregare di meno. In chiave moderna Anna potrebbe essere la tipica donna (o anche uomo, non ha importanza) indecisa che vorrebbe sia l’uovo che la gallina, che alla fine è messa di fronte a una scelta e poi piange sul latte versato. Lo so, in realtà è la storia di una donna che scopre per la prima volta cos’è il vero amore e soprattutto la passione, e io dovrei provare un po’ di compassione per una donna incompresa e sola, abbandonata da una società che dà importanza solo alle convenzioni e isola chi non è disposto a soccombere, bla bla bla… Ma niente, non mi sono sentita coinvolta neanche un po’.
Sono consapevole che la mia sia un’analisi un po’ superficiale, ma questo post lo sto scrivendo principalmente per me, per non rischiare di leggere “Anna karenina” una terza volta!

P.S. Solo ieri ho scoperto che è stata girata l’ennesima versione cinematografica del libro, con attori del calibro di Keira Knightley e Jude Law. Ancora prima di vederlo avrei delle considerazioni da fare, ma aspetterò… Nell’attesa, e se avete voglia di fare un po’ di esercizio di inglese, qui potete leggere l’intervista allo sceneggiatore Tom Stoppard.

5 commenti:

  1. ohibò non ho mai letto Anna Karenina, ti dirò è nei libri da leggere da una vita e poi lo temo un po', molto stupidamente direi visto che classiconi come Le affinità elettive mi han regalato ore magnifiche. Tuttavia conosco il finale, eh boh è noto e basta, tanto che l'ho persino inserito, dai ti do un anticipo, nel nuovo romanzo, insomma cito Anna per una roba che mi veniva comoda. Invidia cosmica per il tuo libretto dei libri letti, sono stata una cretina a non iniziare a farlo anch'io!!! baci

    RispondiElimina
  2. Cielo! Mi sembra di leggermi: ho letto per la seconda volta Anna Karenina non avendone serbato il minimo ricordo. Ho parteggiato spassionatamente per Kitty e Levin e sono arrivata a pensare che Anna era una vera "palla"... Insomma concordo al mille per cento con i tuoi commenti e anche le modalità di lettura sono similari.
    Di norma io ricordo libri letti anche decine d'anni fa: mi basta leggere poche righe e tutto il libro si ristampa in mente. Nel caso di Anna Karenina ho pensato che stavo diventando "vintage" (e la tua idea del libretto è stupenda!). Mettila così: almeno ci siamo gustate la storia di Kitty! ;)

    RispondiElimina
  3. Ops, scusa, prima non mi sono firmata. Lo vedi che sto diventando vintage???
    Martina

    RispondiElimina
  4. @Sandra: ti pensavo mentre scrivevo questo post e spero di non averti scoraggiato troppo. A parte alcuni brani un po' lunghi e noiosi di analisi della società del periodo, il libro si fa leggere. Mi stai incuriosendo sempre di più sul tuo di libro, invece!
    @Martina: che consolazione sapere di non essere l'unica ad avere avuto quest'impressione su Anna!

    RispondiElimina