domenica 30 gennaio 2011

Mi prende e mi porta via

 Ho letto quasi tutti i suoi libri, anzi, sarebbe meglio dire che li ho divorati perché, quando inizio a leggerli, non riesco più a fermarmi. Eppure li ho sempre definiti con un: “Non è il mio genere”. Ma come? Li divoro ma non sono di mio gusto? Mi contraddico da sola.
Questa volta però non me la posso cavare con così poco. Perché questa volta devo ammettere che avrei voluto che “Io e te” non fosse così corto. Questa volta ho dovuto obbligarmi a smettere di leggerlo. L'ho centellinato.
Eppure, nel suo essere breve, è perfetto; c'è tutto. Capita alle volte, mentre leggi un libro, di provare il desiderio di conoscere meglio un personaggio, o di desiderare di sapere che cosa succede dopo. Qui non è così, Niccolò Ammaniti non avrebbe potuto scrivere nulla di più.
Non mi resta che confessare a me stessa che forse “Non è il mio genere” perché ogni suo libro è un pugno nello stomaco, è dolorosamente reale. Soprattutto, devo confessare che, anche se so che il colpo è lì, che mi aspetta dietro la pagina, non posso fare a meno di aprire il libro, e ogni volta mi prende e mi porta via.

1 commento:

  1. E' esattamente quello che ho pensato leggendo il libro!!!
    Anche a me è toccato centellinare il libro per prolungare il piacere della sua lettura ed averne sempre ancora un pò lì, pronto da gustare in prima posizione tra i libri da leggere.
    Adoro Ammaniti, aspetto sempre con ansia le nuove uscite dei suoi libri e so già che saranno dei bellissimi regali da farmi, farmi fare e fare alle persone a cui tengo.
    Grazie Niccolò e grazie anche a te che ne parli così bene.

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