L'inizio non è stato dei più favorevoli. I giorni precedenti le feste natalizie sono stati davvero impegnativi, sia dal punto di vista lavorativo che non. Il tempo libero a disposizione era poco e spesso capitava che la stanchezza e il richiamo di Morfeo fossero più forti della voglia di leggere. La lettura in lingua originale non facilitava le cose, avevo trascurato il mio inglese per troppo tempo. La protagonista non riscuoteva la mia simpatia e trovavo il racconto alquanto ripetitivo. Insomma, la lettura procedeva davvero a singhiozzi.
Complice l'influenza, e il mio rifiuto di abbandonare il libro (con i classici non riesco ad essere così spietata come con i contemporanei. Riverenza verso gli Antichi?), la lettura di Emma di Jane Austen è poi proseguita in modo più spedito.
Senza accorgermene mi sono ritrovata profondamente coinvolta nelle vicende dei protagonisti, pronta anch'io a dire la mia e a fare le mie previsioni nel match-making di Emma. Le ho azzeccate tutte, a differenza sua... . Prendevo parte alle visite di cortesia o per “rendere omaggio”, ai veri tè, cene e gite fuori porta. Ed ero d'accordo con Emma nel trovare Mrs Elton insopportabile.
Ma soprattutto mi sono scoperta ad attendere a ogni paragrafo il suo arrivo, a sperare in un suo incontro e a pendere dalle sue labbra come una ragazzina. Nessun uomo reggeva il confronto e nessuna fanciulla era abbastanza bella o intelligente per poter aspirare alla sua mano. Mi sono ritrovata a pensare quanto fosse gentile, saggio, proprio un vero gentleman e lo immaginavo bellissimo.
Ho preso una cotta per Mr Knightley!
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