lunedì 9 gennaio 2017

Normal Day

Come se per l'intera esistenza avessi aspettato che la vita ti tradisse, che dimostrasse veri i tuoi sospetti di sempre su quanto poco avesse in serbo per te, a parte sofferenza e delusioni...
Chi credi di punire? Pensi davvero che la vita ci resterà male se tu la rinneghi?

Nicole Krauss
Con la fine del vecchio e l'inizio del nuovo anno, non solo non ho voluto fare bilanci, non ho voluto neanche esprimere dei buoni propositi o desideri; mi sono limitata a impegnarmi a vivere un giorno alla volta che, come mi ha fatto giustamente notare Martina, un anno preso tutto assieme può davvero fare paura, ma 24 ore no, è più facile affrontarle. Ho sbagliato però a pensare che questo precludesse la libertà di sognare, ho sbagliato a pensare che il non sognare potesse proteggermi dalla delusione.
Il problema, ho scoperto, sta a monte: quando ci accade qualcosa di brutto ci sentiamo come se la vita ci avesse tradito. La verità, dura e forse un po' triste, è che la vita, in nessun momento, ci ha mai promesso qualcosa. Facciamo tutto da soli. Il realizzarlo, così all'improvviso, mi ha spiazzata ma mi ha anche aperto gli occhi, quasi sollevata: non ci può essere tradimento se non c' è stata la promessa. Posso quasi azzardare di sognare, se so che non devo aspettarmi nulla.
E allora sogno di riuscire a godere e gioire della mia banale e normale vita quotidiana. Mi è stato dimostrato che si può fare, mi è stato dimostrato che in tutta la sua banalità, normalità e quotidianità può essere bellissima, la cosa più desiderabile al mondo.
Sono stata al cinema; era luglio l'ultima volta che ci sono stata è solo per questo posso affermare di aver già fatto una cosa straordinaria in questo nuovo anno! A parte gli scherzi, sono stata a vedere “Paterson”, un film dove non succede niente, se non quella piccola cosa scontata che si chiama vita. Paterson è una cittadina, ma è anche il nome del protagonista del film che in questa città è nato e vive facendo l'autista di autobus. Il film inizia di lunedì, con Paterson che si sveglia affianco alla moglie, si alza, fa colazione, si prepara e va a lavoro, a piedi. In pausa pranzo mangia quello che gli ha preparato la moglie seduto su una panchina, in un parco, di fronte a una cascata. Finito di lavorare torna a casa, sempre a piedi, cena con la moglie, esce a portare fuori il cane e si ferma a bere una birra nel bar del suo quartiere. E poi è martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica e di nuovo lunedì. La vita che si snocciola in giorni tutti uguali a loro stessi. A meno che... A meno che non sia il nostro sguardo a non essere sempre uguale a se stesso, a meno che non siamo noi a riuscire a cogliere il particolare, quella piccola cosa che rende ogni giorno diverso dall'altro e per questo speciale, unico.
Dimenticavo: Paterson ha sempre con sé un taccuino e una penna e scrive poesie. Quello sguardo, il dono di notare le cose, lui ce l'ha. Il film intero è una poesia. E un inno alla vita.
Normal day, let me be aware of the treasure you are. Let me learn from you, love you, bless you before you depart. Let me not pass you by in quest of some rare and perfect tomorrow. Let me hold you while I may, for it may not always be so.
Mary Jane Irion

(Giorno normale, permettimi di essere conscio di che tesoro tu sia. Permettimi di imparare da te, benedirti prima che tu te ne vada. Non permettere che io ti passi oltre alla ricerca di qualche raro e perfetto domani. Permettimi di abbracciarti mentre posso, perché potrebbe non essere sempre così.)

8 commenti:

  1. Questo post è una bellissima sorpresa! La tua epifania è un dono anche per me.
    Ti stingo forte e ti auguro un 2017 pieno di normali e bellissime giornate.
    Francesca

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  2. Mi sa che il senso di tradimento è comune a tutti quando accadono fatti spiacevoli. Personalmente mi sono sentita maltrattata (facciamo finta che questo non accada ancora), come se quello che ho vissuto non fosse stato giusto perché "non sono una così cattiva persona".
    Ho fatto (e faccio) fatica ad accettare che niente ci è dovuto, neanche la salute. E' il caso, tutto e solo puro caso. Il che può sollevare - tranquillizzando che non si è fatto niente di così brutto - e buttare giù - "perché non è giusto".

    Nei momenti no cercherò di ricordare le tue parole, e proverò anch'io a sognare una vita normale. Non è completamente impossibile, no?
    Un abbraccio.

    Alice
    Ps: "Paterson" volevo già vederlo, ora ancora di più.

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    1. Come ti capisco, eccome se ti capisco! Ho provato (e provo tuttora) i tuoi stessi sentimenti, siamo umane e si, una vita normale è possibile e, per quanto mi riguarda, molto desiderabile!

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  3. La nostra vita normale, quella che spesso ci sembra così banale e noiosa, faticosa e senza luce, è in realtà davvero preziosa. E' quel ritmo rassicurante che ci riporta ogni giorno a scegliere quello che facciamo già, è trovare in ogni giorno qualcosa per cui essere felici per qualche minuto.
    Ti auguro tanti giorni normali e felici.
    claudiag

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    1. Io li auguro a tutti voi, con qualche incursione di "meraviglioso"!

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  4. Penso proprio che andrò a vederlo questo film: deve essere tanto interessante. Grazie per la segnalazione!

    Credo che ci sia posto per sognare e per vivere, anche se ho impiegato molto tempo per trovare almeno un'apparenza di equilibrio. Quanto alla vita di per se, ho imparato ad amarla presto e ringrazio di cuore chi mi ha insegnato a guardare al mio oggi come ad una nuova serie di opportunità (sto ancora imparando eh!).

    E sai, a dire il vero, io vedo in te un Paterson. Credo sul serio che quel dono tu ce l'abbia.
    Il taglio dei tuoi post, delle tue foto spesso mette in risalto un aspetto del tuo quotidiano e gli dona sapore, colore, spessore. Lo mette in luce. E in poesia.

    Un sorriso.

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