venerdì 4 settembre 2015

Occuparsi di noi


Dicevo (scrivevo) come ho intenzione di sconfiggere la scontenta che c'è in me? Facendomi sentire regina circondandomi solo di cose belle, ecco come:

DECLUTTERING Da quanto ho iniziato non ho più smesso. Periodicamente metto mano a cassetti ed armadio, voglio arrivare ad avere un guardaroba davvero essenziale. Confesso di aver ceduto a qualche acquisto forse di troppo durante i saldi, ma ho subito compensato liberandomi di qualcos'altro. Non ho seguito il metodo Marie Kondo (solo per le scarpe e vi posso assicurare che fa “effetto”) ma a lei mi sono ispirata. I famosi “vestiti per stare in casa”? Via tutti. Se ci sono abiti che non ci piacciono più o sono troppo usurati per uscirci perché imbruttirci indossandoli in casa? Timore di rovinare quelli “belli”? Basta poco per averne cura (ad esempio proteggerli indossando un grembiule per i lavori più impegnativi o quando si cucina... Un grembiule bello! Ce ne sono tantissimi). A parte i calzini, non sono mai riuscita a consumare davvero qualcosa, segno che non ho mai indossato un abito troppo spesso, quindi ne avevo troppi ed erano più le possibilità che passassero di moda piuttosto che diventassero lisi. Insomma, un armadio pieno di abiti inutilizzati. Non è meglio averne pochi, di ottimi qualità e che si ha sempre voglia di indossare?

HOME SWEET HOME Dopo l'armadio il mio campo d'azione si sta allargando alla casa. Anche le stoviglie si logorano. Basta fare la colazione con tazze sbeccate o cui il disegno è ormai sbiadito. Capisco l'abitudine o l'attaccamento, ma ne ho un ripiano della cucina pieno (quasi due...), è venuto il turno delle altre. La caffettiera della Thun tanto bella quanto scomoda, ricevuta in dono per le nozze e mai usata? Facciamo 6 anni di matrimonio a ottobre, direi che è approvato non la utilizzeremo mai. Questi sono solo alcuni esempi. Dispiace, sembra uno spreco, sembra non apprezzare i regali ricevuti ma sono lì, inutilizzati, che occupano spazio, si impolverano e ti riempiono la vita inutilmente. Racimolo e divido in gruppi: alcuni oggetti li donerò alla parrocchia; alcuni proveremo a rivenderli, i più preziosi su e-bay, quelli meno in un mercatino dell'usato. I soldi ricavati andranno dritti dritti nel salvadanaio che abbiamo deciso di iniziare da settembre e che sarà destinato ai viaggi. Un euro di qua, dieci centesima di là, così facendo, senza pensarci troppo, tempo fa mi sono ritrovata con soldi a sufficienza per pagarmi un volo andata e ritorno per la Sardegna. Se ci riusciremo alla fine quei regali non si riveleranno così inutili.

Visto? La lista dei buoni propositi come previsto è piccola e semplice, spero però sia un primo passo.

Nella vita non serve quasi mai preoccuparsi per noi,
ma bisogna occuparsi di noi.
Tata Lucia

4 commenti:

  1. Ci sono passata da questa fase, e credimi: ha fatto miracoli sulla mia vita il decluttering! Perché se in una prima fase è solo materiale, si occupa solo degli oggetti che ti affollano il campo visivo o l'armadio, ad un certo punto diventa mentale, da solo, senza che tu debba far niente. E allora spariscono i pensieri negativi, spariscono i dubbi, arriva un bell'orizzonte pulito da riempire - no, non affollare! - come più ti piace.
    In bocca al lupo, sarà un bel viaggio!

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    1. Grazie, mi auguro di ottenere lo stesso magico effetto mentale!

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  2. ho cambiato casa da poco dopo vent'anni ..e non hai idea di quello che ho trovato e che ho buttato. La strada è ancora lunga ma ce la farò!!

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    1. Dopo vent'anni, questo sì che è un bel cambiamento! In bocca al lupo per questa "nuova" vita che è appena incominciata.

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