mercoledì 26 marzo 2014

Per rimediare all'esistenza

Ma esistono “i lettori”?
Me lo chiedo spesso, me lo chiedo ora.
E se esistono davvero, chi sono?
Cercano, in un libro, una personalità?
La temono?
Davvero: chi siamo? Mi ci metto anch'io, naturalmente: che cosa cerco, in un libro? Che cosa non accetto? In che modo ho qualcosa a che fare, per esempio, con tutti gli appassionati come me di Philip Roth? In che misura faccio parte dell'esercito dei “suoi lettori”? Che cosa ho, nel profondo, in comune con loro? E che cosa non ho, nel profondo, in comune con gli appassionati di Asimov, da cui non sono mai riuscita a farmi conquistare del tutto? Penso al lettore di Asimov più fedele che conosco e penso a quello che mi ha contagiato con il suo amore per il vecchio Philip. A chi somiglio di più, dei due? A entrambi. A nessuno.
Siamo diversi, appunto. Molto diversi fra noi. Leggiamo per noia, per curiosità, per scappare dalla vita che facciamo, per guardarla in faccia, per sapere, per dimenticare, per addomesticare i mostri fra la testa e il cuore, per liberarli.
Non ci somigliamo per niente anche se teniamo in mano, amiamo, detestiamo, e se per Natale regaleremo a chi ci è più caro, lo stesso libro.
Non ci somigliamo per niente.
Fatalmente, è proprio per questo che, sì: non c'è dubbio.
Esistiamo.
Ed è questo, forse, che intende la mia editor, quando mi suggerisce di pensare ai lettori.
E' un modo per dirmi sceglilo tu, tu e basta, il titolo, scegli tu ognuna delle parole del tuo nuovo romanzo, perché siano ognuna uguale solo a se stessa.
Com'eravamo noi, tutti, in quella fila, dietro o davanti alla cassa. Uguali solo a noi stessi, con la speranza di affidare a un'altra storia la nostra. Per perderla, per ritrovarla.
Per rimediare, in qualche modo, all'esistenza.

Chiara Gamberale


6 commenti:

  1. scrivere e leggere sono sempre rimedi all'esistenza, in questi miei giorni tribolati più che mai! sandra

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  2. Continuo a imbattermi in questa Chiara Gamberale e mi chiedevo se fosse da leggere. Queste righe depongono molto a suo favore.

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    1. E' un libro poco impegnativo ma con tanti spunti di riflessione. Te lo consiglio.

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  3. Tanto bello quanto preciso questo ritratto del lettore. Mi piace.
    E l'incoraggiamento allo scrittore? Sagge parole!
    Grazie per la condivisione.
    Martina

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