lunedì 10 marzo 2014

La sensazione indimostrabile

Da bambina aveva un forno preferito dove comprava la merenda tutte le mattine prima di andare a scuola, e le piaceva da matti entrare e sentire il calore del pane. Un incontro, ecco cos'era, aveva deliberato qualche anno dopo, quando aveva imparato a dare i nomi alle cose. Io la mattina incontravo il pane.
E un incontro è “Mancarsi” di Diego De Silva. Una storia di sole 98 pagine, ma dove c'è tutto, non una parola di più, non una di meno; tutto perfettamente calibrato e pesato. Una pagnotta perfetta, per restare in tema.
Nicola e Irene, i protagonisti del romanzo, ti sembra di conoscerli da sempre, da quanto sono precise le pennellate con cui li descrive.  Eri lì quando Nicola si è sposato, nella sala del comune; lì a sentire Nicola rispondere: «Si, lo sono» quando gli avevano chiesto se era contento di sposare Licia. Lì a interrogarti se fosse proprio sicuro, perché tu tanto bene insieme proprio non ce li vedevi. Eri lì quando Irene ha capito che non amava più suo marito e ha deciso di andarsene; anche in questo caso a pensare che tu l'avevi sempre sospettato. Sei presente nelle tappe più importanti della loro vita, così bella e così implacabile; uno di quei libri che ti fa pensare che c'è solo un modo, c'è una sola via da percorrere.
Così rimani, inchiodato, ad osservare De Silva preparare gli ingredienti, pesarli, miscelarli, aspettare che il lievito faccia il suo dovere, poi impastare, infornare e attendere nuovamente. Senti con lui il profumo riempire lentamente la stanza, vedi la pagnotta crescere, dorarsi e creparsi leggermente. Lo osservi e non fai domande, capisci che lui sa perfettamente quello che sta facendo, dove ti sta conducendo e quando sarà l'ora di sfornare questa pagnotta perfetta.
Tu non devi fare altro che seguirlo, senza fare domande. E avrai tutte le risposte.

...la sensazione indimostrabile che qualcosa ti stia per arrivare addosso.

6 commenti:

  1. Un anno fa ha segnato molto profondamente la mia primavera.
    Chissà quale libro sto per incontrare questa volta...

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    1. Bella, vero, questa sensazione? Di attesa, in cui tutto è, ancora, possibile...

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  2. Mi è molto piaciuto. Anche se il finale, mi ha lasciato un retrogusto amaro.
    Martina

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    1. Innanzitutto ben ritornata, mi mancavano i tuoi commenti!
      In effetti, il finale ha lasciato un po' perplessa anche me.

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    2. Grazie della tua sempre calda accoglienza: è un vero piacere accoccolarsi davanti al tuo camino... Mi regala momenti tranquilli e trovo spunti brillanti.

      Il finale... è stato un guizzo strano, o almeno, io non ho tanto capito. Sarà stato fatto apposta per mescolare le carte fino all'ultimo e lasciare aperte altre strade ma mi sembrava che gli ingredienti, come dici bene tu, fossero già mescolati per un dolce specifico.
      Martina

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