giovedì 10 gennaio 2013

Quello che verrà

Ci siamo lasciati che tiravo le somme di quest'anno appena passato e mi piacerebbe fare alcune riflessioni su quello che verrà.
Non vi nascondo che sono stata molto in dubbio in merito alla condivisione o meno della notizia della mia gravidanza sul blog. Non perché non fossi felice di annunciarlo (avrei voluto gridarlo al mondo e mi hanno fatto così piacere i vostri messaggi!), ma perché sono sempre stata molto riservata sulle mie questioni personali e perché il blog è sempre stato interamente dedicato a un solo ed unico argomento: i nostri amati libri. Temevo che si sarebbe pensato, io compresa, che sarebbe diventato quello che nel gergo della blog sfera viene chiamato un mummy-blog.
Dopo un'attenta riflessione sono giunta alla conclusione che si trattava di un cambiamento troppo importante all'interno della mia vita per farlo passare sotto silenzio e, soprattutto, man mano che la gravidanza procedeva, mi sono resa conto che quello che mi stava accadendo influiva, e influisce, pesantemente sulla mia vita di lettrice. Capite che non potevo proprio non condividerlo con voi!
Quindi se siete curiosi di sapere se parlerò un po' di più di quest'argomento, la risposta è sì, ma non come immaginate voi... Mi pensate immersa giorno e notte nella lettura di manuali sulla gravidanza, il parto e il neonato? Acqua!

7 commenti:

  1. la discrezione che caratterizza il tuo blog l'ho sempre ammirata tanto. Io a furia di condividere senza discernimento sono stata costretta a chiudere (inutile girarci intorno, è andata così!).
    Credo che un cambiamento tanto epocale influenzerà il tuo blog in qualche modo, ma sono felice che non lo farà nel modo che temevo,
    (anche se non ho mai davvero pensato che tu potessi trasformarlo in un mommy blog).
    Qualcosa tipo letture per bambini, o
    "how to find time to read when your are expecting a baby and just want to sleep?"
    Io sono con te! baci sandra frollini

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    1. Sul condividere troppo sul blog e sulle conseguenze (i giudizi, soprattutto quelli negativi) si potrebbe parlarne per ore... Io sono molto dispiaciuta per la chiusura del tuo blog, ma la rispetto.

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  2. Io vivo male l'etichetta di mommy-blogger in quanto odio le categorie, a priori, tutte.Ho sempre paura di chi difende le categorie o sente che imbattersi in una crociata per difenderne una sia l’unico modo di vivere.
    I disabili sono una categoria, le donne un genere, le mamme gli anziani, i gay, gli ebrei e gli armadili sono categorie. Eppure non tutti si amano o si difendono tout court. Sono impossibili da amare tutti, indistintamente; al massimo si possono amare o odiare e combatterne solo alcuni.Voglio pensare che una persona può essere più cose insieme, anche quando il suo blog nasce per un motivo preciso. Poi gli avvenimenti della vita lo portano altrove.
    Magari con vestiti diversi, ma sempre con lo stesso stile. Mi piacerai comunque.
    Raffaella

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  3. Grazia, sono d'accordo con te, le etichette non mi piacciono, possono diventare delle vere e proprie prigioni. Spesso inoltre, (e mi metto io in mezzo per prima), siamo noi stessi i primi a darcele e spezzare le catene diventa difficile. Ecco un l'enorme dono che mi sta facendo questa gravidanza: provare, e cercare di non avere paura, di spezzare il lucchetto della prigione dove mi ero rinchiusa.

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  4. Dirti che aspetto le tue evoluzioni (naturali evoluzioni) e che le seguirò con il piacere di sempre mi sembra superfluo.

    Il fatto di non desiderare di essere categorizzata è decisamente condiviso dalla sottoscritta: non perché si ha un figlio si diventa madri, non perché si è diventue madri si focalizzano gli interessi attorno al figlio.

    Certo è che la tua vita sarà rivoluzionata, soprattutto nei primi tempi. Arrivarci in modo consapevole non fa male, ma non saranno i libri ad aiutarti: io ho una biblioteca ricchissima di testi sulla genitorialità e ti assicuro che il primo anno e mezzo di vita di mio figlio non ero una madre. Lo sono diventata dopo.

    Ma questa è una lunga storia...

    Un abbraccio
    Grazia

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    1. Grazia, sono contenta che mi farai compagnia in questo mio viaggio!
      In effetti, leggo "la teoria" per pura curiosità. Quello su cui sto puntando molto è riprendere il contatto con il mio "istinto". Ci riuscirò? Sarà una bella sfida!

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  5. Ci riuscirai: e sarà una bellisima scoperta.

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