mercoledì 28 settembre 2011

Talk to Me


Loreto impagliato ed il busto d'Alfieri, di Napoleone
i fiori in cornice (le buone cose di pessimo gusto),
il caminetto un po' tetro, le scatole senza confetti,
i frutti di marmo protetti dalle campane di vetro,
un qualche raro balocco, gli scrigni fatti di valve,
gli oggetti col monito, salve, ricordo, le noci di cocco,
Venezia ritratta a musaici, gli acquarelli un po' scialbi,
le stampe, i cofani, gli albi dipinti d'anemoni arcaici,
le tele di Massimo d'Azeglio, le miniature,
i dagherottipi: figure sognanti in perplessità,
il gran lampadario vetusto che pende a mezzo salone
e immilla nel quarzo le buone cose di pessimo gusto,
il cucù dell'ore che canta, le sedie parate a damasco chèrmisi...
Guido Gozzano “ L'amica di Nonna Speranza”
Ispirata anche da questa poesia, "Talk to Me. Design and Communication between People and Objects" una mostra al MOMA di New York che riflette sulle relazioni personali che stringiamo con gli oggetti. Perché se una volta gli si chiedeva solo di essere belli e funzionali, ora devono avere anche personalità; devono incrementare il dialogo, lo scambio di informazioni e di emozioni.

Gli oggetti ci parlano.

(nell'immagine il cubo di Rubik con scritte in braille, di Konstantin Datz)


2 commenti:

  1. Io, da grande accumulatrice di oggetti quale sono, so di cosa parli. :DDD

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  2. Periodicamente mi prende una furia in cui faccio pulizia, metto ordine e getto via... per poi pentirmene quasi sempre!

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