lunedì 16 luglio 2018

Quaranta


Domani compio 40 anni. Lo metto nero su bianco, per vederlo bene, per dirlo metaforicamente ad alta voce davanti a tutti. Sto cercando di, come direbbero gli inglesi, playing it cool, ma la verità è che mi fa molta impressione ed è praticamente dallo scoccare delle mezzanotte dell'inizio di quest'anno che non smetto di pensarci. Continuamente.


Mi fa impressione, l'ho già detto? Sembra ieri che sono nata, ho imparato a camminare da pochi minuti e non me la cavo neanche tanto bene, ci deve essere un errore di calcolo, in fondo lo sanno tutti che non sono brava con i numeri.


Vedo intorno a me tutte queste donne consapevoli, che sanno cosa vogliono, dove stanno andando, dove vogliono arrivare e la loro marca preferita di rossetto. Io compro a caso durante i saldi da Kiko e i rossetti mi durano anni. Anni. Insomma, mi è salita l'ansia da prestazione.


Mi sento come se varcando quella porta domani dovesse cambiare tutto e, soprattutto, mi aspettasse solo un inesorabile declino. Ho preso l'abitudine di guardarmi troppo spesso l'avambraccio allo specchio per vedere se balla.
Più volte mi sono domandata se la difficoltà nell'accettare questa età sia dovuta a tutti i problemi di salute che ho avuto negli ultimi due anni; al fatto che ho dovuto già fare i conti con la malattia, un corpo che non sentivo più mio, un corpo che è stato mutilato ed è pieno di cicatrici, di medicine che mi hanno tarpato le ali e i cui effetti collaterali sono stati invasivi e invalidanti. Chissà se è per questo... non lo saprò mai.


Ho incominciato a leggere libri che parlavano di vecchiaia, con la speranza di trovare una risposta su come sarebbe stato dopo, di provare un mal comune mezzo gaudio, soprattutto per sentirmi rassicurare che non sarebbe tutto finito, che il dado non era ancora tratto, che non sarebbe stato troppo tardi.


Mio Dio quanto l'ho fatta grossa in questi mesi, voi non avete idea. Nessuno ne ha idea perché non ne ho parlato con anima viva, mi vergognavo e mi vergogno ancora, a parte qualche accenno su quanto mi facesse impressione, per poi arrabbiarmi tra me e me quando mi sentivo rispondere “Ma non li dimostri!”. Quale magra consolazione, quando te li senti tutti.


Poi un giorno, non so com'è successo, mi sono guardata indietro e ho provato tenerezza per tutte le età passate fino ad ora, ho avuto davvero la sensazione di averle (quasi) tutte vissute con pienezza e mi sono sentita grata. Ho capito che stavo vivendo questa nuova età come se dovessi lasciar andare tutte le altre e, invece, sono tutte ben salde dentro di me, le ragazze: la decenne, la ventenne, la trentenne. Mi sono scoperta a domandarmi curiosa: “E ora, che cosa voglio essere? Come voglio essere?” e le ragazze si sono tutte emozionate, in preda all'eccitazione per questo nuovo capitolo.


Sta a vedere che sono diventata saggia alla soglia dei quaranta. E mi ha fatto ancora più impressione.

6 commenti:

  1. Cara Francesca, a parte il fatto che in queste foto sei bellissima e identica a tua figlia, vedrai che presto prenderai confidenza con questa nuova età, che è davvero meravigliosa (te lo dice chi l'ha già ampiamente superata). E' l'età dorata della pienezza e penso proprio che ti piacerà.
    Ti devi solo abituare al nuovo numero...
    Comunque, buon compleanno e un abbraccio !! claudiag

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco, io ci conto tanto su questa "pienezza", l'aspetto con ansia, da una vita intera oserei dire.
      Grazie per gli auguri, ricambio l'abbraccio.

      Elimina
  2. Cara Francesca, ti scrive una persona che ti legge spesso e che ha compiuto 40 anni una settimana fa...per me é stato un bel traguardo, guardarsi alle spalle e sapere che ci aspettano ancora mille storie sconosciute. Goditi questo momento, buon compleanno di cuore.
    Nika

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille, Nika e tanti auguri anche a te, anche se in ritardo.

      Elimina
  3. Ti capisco benissimo perché gli anta li ho toccati lo scorso anno. E come te ho preso a guardarmi gli avambracci, i primi segni sul collo, a pensare, ogni volta che scelgo un vestito, se è adatto alla mia non più giovanissima età. Come te ho iniziato a guardare il futuro con occhi nuovi, consapevole che la strada da percorrere potrebbe ormai essere alla pari con quella percorsa. E questo fa un po' paura.
    Però anche questo è un traguardo che merita di essere festeggiato. Siamo più consapevoli e mature, ma siamo pur sempre noi, che con le nostre debolezze e i nostri sogni andiamo avanti, per cui tantissimi auguri!
    P.S.
    Anch'io son di quelle che compra i rossetti da Kiko e le durano un sacco. E poi, quando finiscono, ci rimane male perché comprarne uno uguale non è più possibile, hanno cambiato colori e modelli.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa cosa dei rossetti è un bel problema e, forse, anche una bella lezione di vita: imparare a lasciare andare le cose... :-)

      Elimina