lunedì 20 marzo 2017

Il momento sbagliato


In questo momento, mentre vi scrivo, al di là del muro dove è appoggiata la mia scrivania, c'è un muratore con la radio accesa che impreca contro qualcosa, sbuffa e sospira. E' un duro lavoro, e non lo scrivo affatto con ironia.
Quando dico che, poco tempo dopo le mie dimissioni dall'ospedale e l'inizio del mio periodo di cura, ho iniziato i lavori di ristrutturazione in casa tutti mi guardano allibiti e sovente leggo un “Tu sei pazza” nei loro occhi. “Per distrarmi...” mi giustifico io. C'è un fondo di verità.
Questi lavori erano in programma da tempo, sia io che mio marito eravamo stanchi di procrastinare, per un motivo e poi un altro, e davvero entrambi abbiamo pensato che iniziarli avrebbe tenuto la mia mente occupata, almeno in parte, su un progetto che, nonostante il disagio per realizzarlo, mi avrebbe resa molto felice a lavori finiti: una casa rinnovata, da dove ricominciare dopo un periodo a tutti gli effetti brutto e difficile. Quasi una metafora esterna e tangibile di quello che sta succedendo dentro di me: distruggere tutto per fare spazio al nuovo.
Non erano pochi i timori con cui abbiamo deciso di iniziare, immaginavamo che fare dei lavori in un appartamento mentre lo si abita non sarebbe stata una passeggiata; temevamo che, con il mio carattere, avrei patito seriamente il disordine, lo sporco e il caos; eravamo preoccupati per VV, così piccola alle prese con una situazione complicata, ma abbiamo chiuso gli occhi e ci siamo buttati, un po' da incoscienti.
In queste ultime settimane sono nel pieno del peggio: teli di plastica che ricoprono buona parte dei mobili per proteggerli, polvere e sporco ovunque (e quando dico ovunque intendo ogni singolo angolino remoto), per sottofondo il martello pneumatico e io che giro per casa con il mio pc o un libro cercando di volta in volta un luogo dove ripararmi. E' anche il periodo in cui sto peggio fisicamente, sto raschiando il fondo delle mie energie e sì, ammetto di essere stanca, proprio tanto stanca. Insomma, tutto concorre a dire che non poteva essere il momento peggiore per fare i lavori in casa. E invece ho avuto conferma che non potevamo prendere una decisione più saggia; avessimo fatto i lavori quando avessi avuto la salute, le forze e le energie, sarei impazzita correndo dietro ai muratori e allo sporco che lasciavano al loro passaggio. Avrei rischiato l'esaurimento, ne sono certa, pulendo casa in continuazione. Ora non ho neanche le forze per disperarmi, guardo lo sporco con rassegnazione e mi ripeto “L'importante è che sia pulito il tavolo e il piatto dove mangiamo, il letto dove dormiamo, il bagno dove ci laviamo, i vestiti che indossiamo, il resto ritornerà tutto pulito. Poi...”
Tutto questo mi ha fatto riflettere su quante volte si aspetta il momento giusto, quante volte si rimanda a fare una cosa perché non è il momento giusto, quante volte si tentenna perché non ci si sente giusti e su come quest'ultimo periodo mi abbia insegnato che, alle volte, il momento sbagliato per fare una cosa si riveli proprio quello giusto.

8 commenti:

  1. Sei una donna bella e coraggiosa che sta scoprendo, attraverso le difficoltà, un nuovo modo di vivere la vita.
    Ti ammiro e ti abbraccio
    Francesca

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    1. Grazie, Francesca. Diciamo che alle volte improvviso, per forza di cose... Non si smette mai di imparare, e questa è la parte più bella.
      Ti abbraccio anch'io.

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  2. Quanto hai ragione ! me ne accorgo tanto più ora che anche per me è un periodo abbastanza complicato. Un abbraccio. claudiag

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  3. Sono con te. Certi lavori poi non hanno mai un momento giusto, la nostra casa è stata in modalità cantiere più volte per vari motivi e sono rogne, polvere e fatica, chi ha mai voglia di affrontare tutto ciò? Nessuno! Quindi il momento giusto non esiste, ma in effetti la ristrutturazione offre un gran diversivo e poi cara Francesca che bellezza di casa avrete. Un bacione Sandra

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    1. Ricordo, Sandra, hai avuto la tua bella dose di polvere!
      Bacioni anche a te.

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  4. Quante volte l'attendere il momento "giusto" si trasforma, con il tempo, in un ripianto?
    Il momento per fare le cose è il momento in cui le fai.
    La vita è molto più saggia di noi. Dovremmo lasciarci vivere di più.

    Per lavoro ho un'idea precisa della situazione "edilizia" in cui ti trovi e, sì è davvero un disastro cosmico ma, sì sarai enormemente felice quando tutto sarà finito. Se anche solo per stanchezza riesci ad andare oltre a tutto quel disastro, beh, hai una forza infinita della quale andare fiera.

    Un abbraccio lungo e forte.

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    1. E' vero, la vita è molto più saggia di noi e noi siamo dei testoni che non impariamo mai la lezione.
      Forte nella stanchezza, non ci avevo mai pensato...
      Me lo prendo tutto questo abbraccio.

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