lunedì 9 febbraio 2015

Stupida e stanca


Sono in imbarazzo, questo libro mi ha messa in difficoltà; a partire dal linguaggio, dal modo in cui è scritto e dalla punteggiatura, che mi costringevano a continue fermate e retromarce; per arrivare al racconto in sé. Ai racconti, a dir la verità, perché non è un romanzo ma una raccolta, “Più tardi nel pomeriggio” di Grace Paley.
Chi ben comincia è a metà dell'opera, si dice, così ho pensato di dare una prima spuntata alla mia “Reading Resolution List” (e rimettermi così in pari con VV... ahahah!) partendo dal libro più breve e, povera illusa, più facile. Così non è stato.
Complice la stanchezza inspiegabile di questi ultimi giorni, forse, ma non so trovare altra ragione, posso affermare con assoluta certezza di non aver capito questi racconti; mi vergogno a dire che ho avuto anche seri problemi a seguire le storie in sé. Era tutto un: «Aspetta, chi sta parlando ora? A chi è successa questa cosa? Un momento...» Ad un certo punto mi sono anche resa conto che i protagonisti si ripetevano e si susseguivano nei racconti, ma io non ricordavo bene chi fossero. Volete sapere la verità? Non avevo nessuna voglia di tornare indietro per capirlo. Insomma, un fallimento totale e uno sconforto ancora maggiore. L'ultima cosa che desideri da un libro è che ti faccia sentire stupida e ti stanchi.
Magari un giorno lo rileggo. Ma magari anche no.

5 commenti:

  1. Ma lascia perdere... ci sono un sacco di libri che ti fanno sentire bene, e pure intelligente, la lettura è un passatempo fantastico, perchè ridurla a stanchezza? Naaaah bacione Sandra

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  2. I diritti del lettore. Quelli che ti permettono di abbandonare quello che non ti piace leggere.
    I libri ti cercano, sanno trovarti al momento giusto. Forse questo non era il suo momento. :)

    Io ho appena finito L'Albergo delle donne tristi, che ad una prima lettura (dodici anni fa) non mi aveva lasciato altro che la bella atmosfera. In questi giorni ho scoperto che era il libro di cui avevo bisogno in questo periodo.

    Ergo...

    Ah, mai sentirti stupida per un libro che non capisci, mai! ;)

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  3. Dopo anni ho capito che ogni libro ha il suo tempo giusto. Non va forzato. E si deve avere il coraggio di lasciare pardere quando è il caso. Dove lasciare perdere va inteso anche in modo definitivo.

    Io lo sto facendo spesso, ma, appunto, è una conquista recente.

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  4. Già, magari anche no....
    mica è un delitto non finire un libro!

    Personalmente trovo che questo sia il limite degli elenchi: scegli dei libri ma alcuni, con l'andare del tempo, non ti corrispondono più e non riesci più a creare l'empatia necessaria a viverli appieno.

    Facilmente sono io quella bizzarra e la mia libreria dei non letti lo conferma: libri attesi con impazienza attendo la loro occasione.

    Quanto allo sentirsi stupidi, concordo con i messaggi precedenti: mai sentirsi così per un libro, mai!

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  5. Avete tutte ragione, ho sprecato tempo prezioso!

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