domenica 15 maggio 2011

Citofonare interno 7

Suoni il citofono, rispondi “Io”, ti metti comodo come se fossi a casa tua, bevi e mangi. Il fatto che a bere e a mangiare insieme a te ci siano degli scrittori e un musicista e che questi ti intrattengano leggendo e suonando improvvisamente ti sembra la cosa più normale del mondo.



Come un amico che prende in mano il libro che sta leggendo e ti dice: senti questo brano. Solo che in questo caso quel libro l'ha anche scritto.
Così può capitare di scoprire che non tutti gli scrittori sono a loro agio a leggere ad alta voce.


Qualcuno è un po' insicuro e si sente in dovere di interrompere la lettura per “spiegare meglio”.


Un altro legge un brano di un libro che non ha ancora finito di scrivere e a cui qualcuno gli ha rubato il titolo, e così adesso bisognerà cercarne un altro.


E' capita anche che qualcuno confessi che “Scusate, ma sono un po' stufo di sentire parlare del mio libro e di parlarne a mia volta. Sono giorni che non faccio altro...”






Ubriacatevi senza smettere, di vino, virtù o poesia come preferite.
Oscar Wilde

4 commenti:

  1. Sì, è stata proprio una splendida serata.

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  2. E' così, davvero una bella serata.
    Questi incontri sono delle coccole per l'anima e sentire leggere chi ha fatto nascere una storia con i suoi personaggi ha un fascino ancora più particolare.
    Alla prossima "citofonata"...

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  3. Che belli questi incontri letterari e che coraggio ci vuole, almeno credo...Io sono una timida cronica e non riuscirei MAI a leggere in pubblico qualcosa che ho scritto. Forse e' proprio per questo che mi piace scrivere: ho tante cose da dire, ma a voce non riesco. Dietro una pagina mi sento sempre a mio agio.

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