martedì 12 luglio 2011

Uno della banda

e la biblioteca con i grossi nomi degli scaffali, il vecchio Dreiser, il vecchio Mencken, tutta la banda riunita che andavo a riverire. Salve Dreiser, ehi Mencken, ciao a tutti, c'è un posto anche per me nel settore della B, B come Bandini, stringetevi un po', fate posto ad Arturo Bandini.
Mi sedevo al tavolo e guardavo verso il punto in cui avrebbero messo il mio libro, proprio lì, vicino ad Arnold Bennett; niente di speciale quell'Arnold Bennett, ma ci sarei stato io a tenere alto l'onore della B, io, il vecchio Arturo Bandini, uno della banda.
John Fante


Sono pochi gli autori di cui ho letto tutti i libri che hanno scritto. Anche i romanzi di Virginia Woolf, scrittrice che pure amo molto, non li ho ancora letti tutti. In passato avevo divorato i libri di Alessandro Baricco ma, ad un certo punto, ho smesso di leggerlo; forse avevo esagerato... e così ora mi mancano le ultime due o tre pubblicazioni, ho perso il conto.
John Fante, invece, una volta preso in mano il primo libro non sono più riuscita a smettere di leggerlo; grazie anche all'aiuto di Einaudi che ha ripubblicato tutti i suoi libri nel giro di pochi anni. Ma il primo, “Full of Life”, quello che me lo fece conoscere, lo comprai allo stand della Fazi al Salone del Libro di Torino parecchi anni fa. Ricordo che lo lessi tutto con gli occhi velati dalle lacrime, per il ridere e per la commozione. Qui incontrai per la prima volta Nick, il padre di John Fante, protagonista amato e odiato di molti suoi romanzi e racconti.
Perché le storie che John Fante racconta, sopratutto quelle della saga di Arturo Bandini, sono storie autobiografiche. E forse proprio perché le ha vissute direttamente sulla sua pelle, i suoi libri riescono ad essere così coinvolgenti nella lotta di Arturo per ottenere il successo come scrittore, così struggenti nei ricordi dell'infanzia e così comici nel ritratto dei primi immigrati italiani in America. E non riesco a decidere quale, tra questi tre temi sempre presenti nei suoi libri, sia il mio preferito.


2 commenti:

  1. Anche io avevo letto quasi tutti i libri di Baricco e poi ho smesso. Ma non hai esagerato tu, ha esagerato lui con la sua troppa "maniera di sé". Comunque grazie, mi hai fatto venire voglia di leggere Fante adesso. Appena finisco con Roth mi ci immergerò!
    Nanna

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  2. Ciao Nanna, grazie per la visita.
    Spero che Fante ti piaccia, fammi sapere...
    A presto.
    Francesca

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