Va
detto sinceramente: se non avessi visto sbandierato a destra e manca
il fatto che stava per iniziare una nuova decade, forse non ci avrei
fatto caso e, ancora più onestamente, non è che gli dia tutta
questa importanza. Quando ho visto il proliferare di
#tenyearschallenge, mi sono detta perché non fare qualcosa di simile
ma con i libri che ho letto in questi dieci anni, magari salta fuori
che ogni anno ha la sua peculiarità. Così è, in effetti.
I
miei ultimi dieci anni di vita attraverso i libri che ho letto:
2009
Cathleen Schine “I Newyorkesi”
L'anno
del matrimonio, che mi ha vista anche leggere libri come “Il
galateo del matrimonio” ma, sopratutto, l'anno del viaggio di nozze
nella grande mela e il realizzarsi di un sogno.
Complice
l'amore per i loro amici a quattro zampe, un gruppo di persone più
disparate si incontrano, si conoscono e stringono amicizia sullo
sfondo di una New York lontana dall'immagine caotica che tutti
conoscono. Romanzo piacevole, forse a tratti un po' lento, gli amanti
dei cani avranno ossa per i loro denti.
2010
Daria Bignardi “Non vi lascerò orfani”
Una
delle prime frasi che condivisi nel blog, inaugurato proprio in
questo anno, è tratta da questo libro, che mi commosse molto.
L'autrice racconta del suo rapporto complicato con la madre, perso da
poco, con una nostalgia, una malinconia e un affetto che
difficilmente vi lascerà indifferenti.
2011
Annie François “La
lettrice. Biografia di una passione”
Ho
dovuto sceglierne uno, ma in realtà i libri a tema
“leggere/scrivere” letti in questo anno sono davvero molti. Credo
farò un post, o di più perché forse uno diventerebbe troppo lungo,
per condividere con voi questa mia passione sulla mia passione: la
lettura e tutto ciò che gli gira intorno.
Questo
volume in particolare è per gli amanti del libro come oggetto in se,
prima ancora del contenuto: il piacere tattile e olfattivo, grana
della carta e copertina; il timore di sciuparlo, la paura di
doversene liberare per fare spazio ai nuovi venuti.
2012
Clarissa Pinkola Estés “Donne che corrono coi lupi”
Questo
libro è magico, l'ho detto e ridetto. So con certezza che dopo
averlo finito, il suo prodigio è avvenuto dentro di me slegando nodi
che non sapevo neanche di avere.
Attingendo
alle fiabe e ai miti delle più diverse tradizioni culturali,
Clarissa Pinkola Estés fonda una psicanalisi del femminile attorno
alla straordinaria intuizione della Donna Selvaggia, intesa come
forza psichica potente, istintuale e creatrice, lupa ferina e al
contempo materna, ma soffocata da paure, insicurezze e stereotipi.
Sento
di averne nuovamente bisogno e credo sia giunto il momento di
rileggerlo. Io non rileggo quasi mai.
2013
Francesco Piccolo “Storie di primogeniti e figli unici”
L'anno
in cui è nata VV e in cui le mie letture sono state abbastanza, ma
non completamente, monotematiche. Tra tutti i manuali e romanzi a
tema, questo è quello che mi ha fatta ridere più e più volte.
Siamo tutti figli e tutti ci riconosceremo in uno o più dei racconti
che l'autore ha scritto sull'infanzia, con il suo grande dono di
sapersi soffermare sulle piccole cose.
2014
Alice Munro “Uscirne vivi”
Durante
la prima passeggiata che feci dopo essere uscita dall'ospedale, in
seguito a quello che si rivelerà essere solo il primo degli
interventi chirurgici che subirò, mi recai con grande fatica fino a
una libreria e quando vidi questo titolo lo considerai profetico.
Questa raccolta di racconti in realtà non mi piacque molto, ma
riassume in due parole quello che fu per me quell'anno.
2015
Marie Kondo “Il magico potere del riordino”
Riordino,
minimalismo, decluttering, downshifting sono diventati parte
integrante della mia vita; azioni che quando le pratico hanno il
potere di rimettere in quadro non solo la casa e la vita che conduco,
ma anche dentro di me. È un
processo che non ha mai fine e che, ogni volta, ti fa scoprire cose
nuove su te stesso.
2016
Marco Peano “L'invenzione della madre”
In
realtà, oltre a questo libro, ne avevo scelti anche altri tre,
perché il 2016 non è stato solo l'anno in cui ho scoperto di essere
malata, ma anche quello del Bookcoaching e del bellissimo viaggio in
Scozia. Però la malattia l'ha fatta da padrona. Un romanzo
autobiografico in cui l'autore, pagina dopo pagina, prende commiato
dalla madre malata terminale. È
straziante, ma vale la pena leggerlo.
2017
Alessio Cuffaro “La distrazione di Dio”
L'anno
in cui ho deciso di iniziare la rubrica #turineisa e che mi ha fatto
conoscere autori poco noti ma molto bravi. Del libro ne avevo parlato
QUI e QUI trovate tutti gli altri #turineisa. Vale la pena
incamminarsi su sentieri poco battuti, molto spesso si fanno belle
scoperte. Inutile aggiungere che non vale solo per i libri.
2018
Debra Adelaide “Vorrei lasciare tutto in ordine”
Mi
sono resa conto che non avevo ancora avuto fino in fondo paura di
morire, che in me era ancora rimasta una piccola speranza, che poi è
stata scacciata via. La paura è arrivata, ha piantato le tende e io
non sapevo come gestire questo ospite sgradito. Questo libro, di una
donna malata che prende congedo dalla sua famiglia, e che pensa che
per poterlo fare debba lasciare tutto in ordine
è stato come un gioco di ruolo: mi ha fatto vedere come
potrebbe succedere, che succede anzi e che, in qualche modo,
paradossalmente, “sopravvivono” tutti, se mi passate il termine
contraddittorio. Mi ha, mi ripeto paradossalmente, rassicurata.
2019
Concita De Gregorio “Così è la vita. Imparare a dirsi addio”
Rifugiarmi
nei libri forse è un gesto ingenuo, come se tra le pagine potessi
trovare sempre le istruzioni sulla vita, però molto spesso per me è
così. O, se non proprio le regole del gioco, trovo almeno un po' di
consolazione, mi sento meno sola, se non addirittura compresa.
La
morte fa parte della vita, rendersene conto è molto doloroso,
accettarlo ancora di più. Concita De Gregorio ha un tono di voce
pacato, intimo, comprensivo quando racconta episodi che hanno a che
fare proprio con questi temi tabù: malattia, insuccessi, morte; e ti
accompagna per mano, attraverso il dolore.
Quali
letture mi regalerà questa nuova decade? Sono molto curiosa di
scoprirle.
Una cosa è certa, i libri sono i compagni più fedeli
della mia vita.