martedì 10 novembre 2020

Il sogno americano in tre libri più uno

Vi confesso un mio guilty pleasure, iniziato questa estate: quando mi sento stanca e ho bisogno di staccare un po' dalla vita prendo l'I-pad, metto le cuffie e guardo una puntata di “Keeping up with the Kardashian” su Amazon Prime, un reality in cui Kim Kardashian e la sua famiglia aprono le porte della loro casa e vita. Non mi è ancora ben chiaro che cosa sia ad attirarmi e che cosa mi spinga a guardarlo, sono così lontani dal mio mondo e dal mio modo di essere. Sebbene sovente la percezione che molto di quello che accade sia costruito, mi affascina però vedere che cosa hanno deciso di raccontare e come. Se ci pensate tutti noi siamo una continua narrazione di noi stessi e di quello che ci accade, come decidiamo di interpretarlo, come lo facciamo diventare storia e come quello che siamo sia fondato proprio su questi racconti.

Perché la favola americana è tra quelle che ci cattura più di tutte? Così come nei Kardashian, i temi su cui gli americani basano la loro narrazione sono sovente due: la famiglia e il lavoro. La prima è il punto di partenza da cui ogni singola persona prende l'avvio per avverare, attraverso il lavoro, il famoso American Dream. Sono grandi sostenitori dell'indipendenza del singolo, nel nostro immaginario li vediamo partire per andare all'università e da lì realizzare i loro sogni, o meglio, Il Sogno.

Attraverso il cinema e Hollywood questa ricerca spietata del sogno è arrivata fino a noi e il suo magnetismo non si è mai affievolito, se non forse negli ultimi tempi, quando abbiamo incominciato a vedere delle incrinature, a capire che gli americani e l'America non sono solo un unico popolo, ma un vasto territorio e una moltitudine di persone. I sogni però sono duri a morire...

Ecco allora qui di seguito tre romanzi vecchiotti, in cui l'American Dream era nel pieno del fulgore, più un libro italianissimo.

Irwin Shaw “Povero ricco”

Una saga familiare che vede per protagonisti i tre fratelli Jordache: Rudolph, diligente e studioso, seguace del vangelo americano dell'efficienza; Gretchen che sfrutta la propria femminilità per farsi strada nella vita; e infine Thomas che si fa largo a pugni prima nella strada e poi sul ring. Ciascuno insegue il proprio sogno di felicità, illuso e sconfitto di continuo, ma ostinato a far vivere il “sogno americano”, l'idea che si possa democraticamente scalare le vette del potere e riempire la propria vita con la ricchezza e gli agi.

Sloan Wilson “Scandalo al sole”

Un altro motore del sogno americano? L'amore e il matrimonio. Proibito, contrastato, tra classi sociali differenti, per soldi o riparatore. Due coppie e i rispettivi figli si ritrovano a distanza di venti anni, tra passioni che nascono, fuochi sopiti che riprendono forza, un'isola deserta e selvaggia a fare da sfondo. L'amore trionferà?

Pat Conroy “Il principe delle maree”

Molti forse conosceranno il film, che invece io non ho visto. Il protagonista di questo libro è il profondo Sud Carolina. Narrato in prima persona da Tom, il maggiore di tre fratelli, tra un continuo flash back e un presente newyorkese, conosciamo la triste storia della famiglia Wingo e come il silenzio sia spesso la più profonda delle ferite.

Mario Soldati “America primo amore”

In questo libro scopriamo un giovane Soldati non immune dal grande sogno americano, che sbarca dopo una lunga traversata per mare, a New York e vede infrangersi tutte le sue fantasie al contatto con una realtà ben diversa. L'autore paragona il suo amore per gli Stati Uniti a quello per un'amante, che non diventerà mai moglie, “e la realtà che stringe, la ama come se non la stringesse: con la semplicità negata a qualunque possesso, e unica del desiderio.” Un po' reportage, un po' diario di viaggio, un po' romanzo, un libro su cui l'autore è tornato più volte nel corse di quarant'anni, proprio come un sogno che non si riesce a smettere di sognare.