Qual
è il ricordo più dolce che avete di San Valentino?
Io
quello di una ragazzina alle prese con le sue prime esperienze
d'amore, anzi, sarebbe più corretto dire alle prese con l'assenza di
queste ultime. Ricordo di come mi lamentassi in famiglia perché non
piacevo a nessuno, nessuno era innamorato di me, tutte apparentemente
avevano uno spasimante e io no. Tempi in cui tra l'amare e l'essere
amata sceglievo sicuramente quest'ultimo, di quando l'amore era
vissuto quasi come un riconoscimento e il fine ultimo era
sbandierarlo e vantarsene con le amiche. Ma cosa avrei mai potuto
raccontare il giorno dopo? Niente, come quello che avrei ricevuto io.
Giunto
il tanto temuto giorno degli innamorati, di ritorno da scuola, dove
non avevo ricevuto nulla ovviamente, trovai ad attendermi nella buca
delle lettere un bigliettino. Riconobbi subito la scrittura e ricordo
che pensai sorridendo “Non vale...”. E sorridente, anche un po'
sardonico, trovai in casa ad aspettarmi il mittente: mio fratello
maggiore. Non sono sicura infatti il suo intento fosse completamente
privo di ironia (c'erano troppi love, love, love), ma ricordo il
sorriso che mi regalò e la realizzazione del fatto che ero amata,
anche se non da un fantomatico “fidanzatino”.
Una
storia d'amore originale è quella che ho letto questa estate e che
vi propongo oggi: “Amore e ginnastica” di un poco convenzionale
Edmondo De Amicis.
Cosa
avrà mai di speciale la signorina Pedani, insegnante di educazione
fisica dal fisico atletico e il piglio mascolino? Uomini di ogni
genere ed età, colleghi e studenti, cadano ai suoi piedi ma lei non
sembra farci caso. Intrecci ginnici e mentali fino al finale più
insospettato e meno prevedibile, quando la protagonista compierà la
sua scelta. Una piccola chicca di humour ambientata
principalmente in una piccola palazzina nel cuore di Torino, con una
descrizione divertita del mondo scolastico, ben lontana da quella del
libro “Cuore”, e una carrellata di personaggi non convenzionali;
una storia divertente sulla natura dell'amore, fisico e non fisico.
Per gli amanti di Admondo De Amicis, per scoprirlo in questa sua
nuova veste: non a caso Italo Calvino volle includere questo racconto
lungo, pubblicato dall'autore quasi clandestinamente, nei suoi
“Centopagine” per rilanciare e svecchiare l'opinione su uno
scrittore troppo a lungo considerato un pio trombone paternalista.
Nel 1973 ne fu tratto anche un film.
Buona
festa degli innamorati!
Questo libro mi ha sempre incuriosito....è l'ora che lo legga ! Grazie Francesca e buon S. Valentino anche a te !claudiag
RispondiEliminaGrazie Claudia
EliminaAnch'io ex adolescente snobbata e amata (anche se non come e da chi desiderava).
RispondiEliminaNon conoscevo il libro ma mi incuriosisce. Grazie per lo spunto!
Libro scoperto per caso in una bancherella.
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