martedì 26 marzo 2019

La vita, ultimamente 38


Ad un certo punto del pomeriggio, tutti i pomeriggi, mia madre si ferma e dice «Cos'è già, che dovevo fare?» E poi si ricorda che a quell'ora era solita dare a mio padre la pastiglia per il colesterolo. Sabato ha realizzato che era la prima volta che firmava un biglietto d'auguri solo col suo nome. Ora compra la confezione da quattro delle uova, perché sei sono troppe e rischia di buttarle. Cinquantadue anni di vita di coppia sono difficile da lasciare andare.
Sapete quelle persone che continuano ad apparecchiare la tavola anche per la persona che non c'è più? Sto incominciando a pensare che abbia un senso; è un modo per continuare a ricordare, per tenersi strette le persone che hanno fatto parte della nostra vita, della nostra quotidianità. Triste sarà, per me, il momento in cui mia madre non si ricorderà più che a quell'ora dava la pastiglia a mio padre. Per quanto doloroso, io vorrei non dimenticare, per quanto questa triste incredulità mi colga nei momenti più disparati facendomi silenziosamente piangere. Nel dolore, sono felice di pensare a mio padre.

Ho tanto, sicuramente troppo tempo per pensare, perché sono anche convalescente: nel turbinio del lutto, c'è stato il temuto intervento chirurgico. Inizialmente avevo pensato che fosse un'ulteriore sfortuna fosse capitato proprio in questo periodo e avevo preso brevemente in considerazione l'ipotesi di rimandarlo. Per fortuna non l'ho fatto. Tanto vale prendersi “i colpi della vita” tutti in una volta e poi leccarsi le ferite, sempre tutto in una volta. Il dolore fisico sta attutendo quello del cuore, quello del cuore mi ricorda che il fisico guarirà. L'anima forse un po' meno...
non sarai triste per sempre

per sempre
è l'unica cosa che dura per sempre

quando la volta del cielo notturno
si stende su di te
guardala
vedi l'oscurità e la vastità
della sua tristezza
tieni gli occhi fissi su di lei
osserva
il sole che si fa strada
guarda come persino lei, la grande e maestosa volta del cielo,
cambia con
il nuovo giorno

anche questo passerà

Cleo Wade

lunedì 4 marzo 2019

La vita, è il solo modo


Avevo scritto un altro post. Pieno di tristezza, rabbia, disperazione, confusione, paura. Tutti sentimenti che sto provando in questo periodo. Solo che pensandoci bene, non ho trovato il motivo di pubblicarlo. Non facendolo non le nego, queste sensazioni, sono vive e ben presenti in me, le riconosco. Ma perché lasciarle qui, per giorni e giorni, per sempre? Chi potrebbe giovarne? Certo, ci potrebbe essere un attimo di comunione, un cenno di riconoscimento, una scintilla di empatia. La pietà no, quella non la voglio.
Succede però che quando sono troppo dentro le cose, io non le veda bene, io non riesca a dirle, tanto meno a scriverle. Sono però molto brava a leggerle.
Continuerò ad essere assente ancora per un po'. Vi lascio così:
La vita – è il solo modo
per coprirsi di foglie,
prendere fiato sulla sabbia,
sollevarsi sulle ali;

essere un cane,
o carezzarlo sul suo pelo caldo;

distinguere il dolore
da tutto ciò che dolore non è;

stare dentro gli eventi,
dileguarsi nelle vedute,
cercare il più piccolo errore.

Un'occasione eccezionale
per ricordare per un attimo
di che si è parlato
a luce spenta;

e almeno per una volta
inciampare in una pietra,
bagnarsi in qualche pioggia,
perdere le chiavi tra l'erba;
e seguire con gli occhi una scintilla nel vento;

e persistere nel non sapere
qualcosa d'importante.

Wisława Szymborska