lunedì 3 giugno 2019

Non solo libri, ma sempre sui libri


Anche il più accanito dei lettori, dopo ore e ore, si stanca di leggere e ha bisogno di altri svaghi, se però continuano ad essere ancora nell'ambito libri, il piacere è doppio. Qui di seguito alcuni film e documentari che ho visto in questi ultimi mesi nei momenti più disparati: da quando ero convalescente a mentre svuotavo la lavastoviglie.

MADE IN ENGLAND, RaiPlay

Realizzato da Enzo Biagi a cavallo tra il 1979 e il 1980; una grande inchiesta televisiva sull'economia, la società, la cultura e la storia della Gran Bretagna, raccontata da studenti, minatori, aristocratici, protestanti, ma anche da personalità quali gli scrittori Barbara Cartland, Anthony Burgess e Arnold Wesker, lo storico Eric Hobsbawm, gli attori Terence Stamp e Glenda Jackson, e la stilista Laura Ashley. Al momento ho visto solo la puntata “Incontri: chi ha paura di Virginia Woolf”, attratta ovviamente dal nome della mia scrittrice preferita. In realtà è un'intervista a Nigel Nicolson, autore del libro "Ritratto di un matrimonio", sulla vita dei propri genitori, la scrittrice Vita Sackville-West e il diplomatico Harold Nicolson. Fortune vuole che Lindau l'abbia da poco ripubblicato e io, ovviamente, non vedo l'ora di leggerlo.

UN ROMANZO, TANTE STORIE, RaiPlay

Trasmessa dalla BBC con il titolo “The secret Life of books”, attraverso testimonianze e documenti rari e con l'aiuto di attori, registi e specialisti, la serie spiega come sono nate opere che abbiamo imparato ad amare, dalla prima idea nella mente dello scrittore alle pagine passate di mano in mano per generazioni. Partendo dal “First Folio” di Shakespeare per finire con i “Mobinogion” (di cui non avevo mai sentito parlare), attraverso “Frankenstein”, “Jane Eyre”, “Grandi speranze” e “La Signora Dalloway”, vengono analizzate sei opere letterarie inglesi attraverso diari, lettere, manoscritti, la vita e la società dei loro autori nel momento esatto in cui le stavano scrivendo. Una più appassionante dell'altra, mi è molto dispiaciuto quando ho finito di vederle tutte.

BRIGHT STAR, RaiPlay


Basato sulla biografia “Keats” di Andrew Motion, il film narra dell'amore che sboccia tra il poeta John Keats e la giovane Fanny Browne, che diventerà sua musa, e ispirerà la poesia da cui il film prende il nome. Diretto dalla regista Jane Campion, solo a tratti riesce a raggiungere i fasti di “Lezioni di Piano”; dialoghi spesso senza senso e le difficoltà nell'individuare i rapporti tra i vari protagonisti rendono difficile all'inizio seguire lo svolgersi del film (non conoscendo la storia in anticipo). Bella la fotografia, i costumi e alcune scene, davvero molto poetiche.

JANE EYRE, Amazon Prime Video


Rilettura in chiave gotica dell'omonimo romanzo, opera del regista Cary Fukunaga del 2011, con Mia Wasikowska nei panni di Jane e Michael Fassbender in quelli di Mr Rochester. Ho letto il libro troppo tempo fa per poter fare paragoni, ma ho molto apprezzato le atmosfere gotiche e quella sorta di sospensione paurosa che pervade tutto il film. Bella anche la fotografia.

LES MISÉRABLES, Amazon Prime Video


Un film tratto dal musical tratto dal libro (che non ho letto). Non sono una grande fan dei film “cantati”, ma riesco a sopportarli se sono solo degli intermezzi. Questo invece è interamente cantato e devo confessare che, dopo un po', non ne potevo davvero più. Bellissima la regia, i costumi e la fotografia, bravissimi gli attori: Hugh Jackman, Russel Crowe, Anne Hathaway, Amanda Seyfred e i miei preferiti Sacha Baron Cohen e Helena Bonham Carter. Curiosità: su espressa volontà del regista, i brani della colonna sonora eseguiti dagli attori accompagnati da un pianoforte sono stati registrati dal vivo sul set, durante le riprese del film. In una fase successiva è stata registrata la parte musicale eseguita da un'orchestra.

DON'T WORRY, HE WON'T GET FAR ON FOOT, Amazon Prime Video


Film del 2018 basato sull'autobiografia del vignettista satirico John Callahan, interpretato da Joaquind Phoenix, per la regia di Gus Van Sant. Alcolizzato fin dalla più tenera età, Johan diventa tetraplegico in seguito a un grave incidente d'auto causato dal bere, ma in cui non era lui a guidare. Nel film è ben rappresentato l'arduo cammino che il protagonista compie per guarire dall'alcolismo e ricominciare una nuova vita come invalido, e di come le vignette siano state di grande aiuto, oltre ad essere una spietata e sincera critica alla società in cui viveva.

Confesso che mi sto seriamente appassionando a tutte queste visioni a tema letterario, soprattutto, era davvero tanto che non guardavo un documentario e avevo dimenticato quanto fosse piacevole imparare qualcosa di nuovo.
Ovviamente, se avete visto anche voi qualcosa di interessante, condividetelo nei commenti. Io vado a preparare i popcorn.