Cascasse
il mondo, ogni pomeriggio, appena VV si addormenta, io mi siedo
davanti al computer. Lo faccio senza se e senza ma, alle volte non
sparecchio neanche la tavola, quante volte mi sono ritrovata a farlo
mentre VV fa merenda. Fanculo la vita Pinterest. Scusate il termine.
Questo
blog, scriverlo, è il mio ossigeno, la mia terra, la mia acqua, il
mio fuoco. Pagherei pur di non smettere di farlo, altro che farmi
pagare... Ognuno ha il suo modo di nutrire il proprio sé. Scrivere
questo blog, insieme al leggere, è il mio. E' strano come sia facile
trascurare se non addirittura abbandonare le cose che ci fanno stare
bene, che ci fanno vivere. Come l'abnegazione, il sacrificio, il
votarsi completamente al 100% a tutt'altro ci renda ciechi verso noi
stessi, smettiamo di nutrirci, ci facciamo morire di fame. Dentro.
Non ce ne rendiamo nemmeno conto anzi, siamo i primi a giustificarci
dietro un muro di scuse, dal più comune «non
ho tempo» al più subdolo e
infido «non sono così
egoista».
Ma
questo non è egoismo, è sopravvivenza. E' vita. Dovessi morire
domani sarei felice perché la mia cucina è in ordine e linda o
perché ho passato i miei ultimi respiri scrivendo e leggendo? E la
mia bambina preferisce una cucina pulita o una mamma che quando si
sveglia l'accoglie con il sorriso perché è felice di come ha
passato il tempo mentre lei dormiva? Si parla così tanto dei doveri,
mai di quelli verso noi stessi.
Ci
ho impiegato due anni a capirlo, ho dovuto toccare il fondo, sentirmi
dire dall'osteopata (l'osteopata?!) «sei
svuotata». Mi stavo facendo
morire di fame.
Non
è facile, alle volte mi siedo davanti al pc senza avere la più
pallida idea di cosa scrivere ma ben in mente le mille cose che avrei
da fare in casa. La vocina che mi rimprovera perché mi trastullo,
che mi fa vergognare perché «si,
insomma, il blog è un passatempo»
è sempre bella squillante nelle mie orecchie. Sto imparando a non
ascoltarla.
Qualcuno
ha tempo da perdere per criticarmi o prendermi in giro? Faccia pure,
non sono un premio nobel della letteratura e per questo dovrei
smettere? Ho deciso di smettere di vergognarmi, io ho una cosa più
importante da fare: rendermi felice. Vestirmi e truccarmi tutte le
mattine sarà una vanità, ma mi rende felice guardarmi allo specchio
e mi aiuta ad amarmi. Scrivere questo blog può sembrare futile ma mi
da gioia e mi fa sentire viva, in dialogo finalmente con la me stessa
più profonda.
Ho
intenzione di farlo, ogni maledetto giorno.
FANCULO Sì ogni maledetto giorno io ti leggo, ecco. Piantala di flagellarti Francesca, non porta da nessuna parte e sono sicura che casa tua è pulita. Bacione Sandra
RispondiEliminaEh lo so, perdo tanto di quel tempo a torturarmi con mille pensieri... Riuscirò a cambiare? Ci sto provando.
EliminaBRAVA!
RispondiEliminaE scusa se lo urlo ma è così che devi sentirti: felice per quello che sei. Con la tavola apparecchiata, se occorre. Ah, conosco troppa gente con la casa da copertina e il vuoto dentro, non fa per me!
Scrivi, e leggi! E gioca, anche!
Ti leggo anch'io :)
Sai quando uno vuole l'uovo e anche la gallina? Prima a poi imparerò, spero!
EliminaCosì si fa! Brava. E che il magnifico manifesto sia realtà, ogni benedetto giorno.
RispondiEliminaCi si metterà d'impegno!
EliminaCome comprendo e come condivido...e come dobbiamo essere capaci a farlo! Forza, ce la faremo e sarà bello darci vicendevolmente la carica . Grazie Francy ;-)
RispondiEliminaI buoni propositi e la buona volontà ci sono. Speriamo...
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