Oh
Berlino, che non hai aperto la tua porta e non mi ha fatto entrare,
mi ha lasciata fuori, a vagare per le tue strade alla ricerca di una
chiave di lettura. Mi hai costretta a fare la turista, cosa che cerco
di fare il meno possibile quando vado all'estero.
Io
che mi sforzo di scovare angoli sconosciuti, poco battuti, io la cui
massima aspirazione è fondermi con gli abitanti di una città,
mescolarmi, sparire in mezzo a loro, sentirmi parte di loro. Mi hai
lasciata fuori, non hai voluto farti conoscere fino in fondo, hai
negato ai miei occhi i tuoi segreti, i tuoi lati nascosti; hai
preferito mostrarmi il lato del tuo carattere più insofferente,
quello volubile e poco accogliente.
Come
un libro piaciuto ai più, io non sono stata in grado di leggerti,
comprenderti; non sono stata capace di ricevere il tuo messaggio,
ascoltarlo e farti mia. Mi sono lasciata bistrattare un po' e poi ho
battuto in ritirata, sono ritornata nel mio angolino, incredula e
disorientata. Non si può piacere a tutti.
Mi
sono interrogata molto, una volta tornata a casa, su che cosa mi
avesse impedito di approfondire meglio la conoscenza di Berlino,
cercando di capire che cosa fosse comunque tornato a casa con me,
dopo tutti quei giorni trascorsi tra le sue strade. Ho concluso che
Berlino è ancora una città dilaniata, spezzata in due, divisa tra
un passato straziante che non può dimenticare e il tentativo invece
disperato di lasciarselo alle spalle, di voltare pagina, ricominciare
da capo, essere tutta nuova.
In
fondo la capisco: chi di noi vorrebbe che qualcuno ci rammentasse in
continuazione un nostro errore? Dall'altra è impossibile cancellare
tutto, perché questi orrori non dovrebbero accadere mai più.
E
così la contraddizione di un intero cantiere a cielo aperto, una
città in continua costruzione ed evoluzione ed in mezzo a tutto
questo caos le rovine di un passato recente, pochi sopravvissuti,
come isolati stendardi a ricordarci quello che una volta è stato e
ci si augura non sarà mai più.
Tutto
questo, gestito in modo disordinato e caotico, davvero poco
teutonico, ha creato in me disorientamento; per quanto disinformata
ero comunque inconsciamente e ingenuamente partita con delle
aspettative: la vecchia Berlina e la nuova Berlino, come se fossero
due entità distinte, il prima e il dopo. Invece, forse, a Berlino
stanno facendo qualcosa mai sperimentato prima, pratici, sbrigativi e
non curanti come solo i tedeschi sanno essere. Forse, dal bozzo, un
giorno sboccerà una farfalla.
La prossima volta ti porto in giro io per la Berlino "non turistica" ;)
RispondiEliminaLa prossima volta ti porto in giro io per la Berlino "non turistica" ;)
RispondiEliminaAvere una guida personale, un sogno!
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