Uno
dei meriti dell'anno appena concluso, è stato quello di avermi
regalato la lettura con Vittoria. Da quando è nata ho sempre letto
per lei, ultimamente anche lei ama a volte leggere per noi, ma non
abbiamo mai letto assieme, cioè scelto un libro e iniziato a
leggerlo insieme, condividendo tutto: impressioni, perplessità,
amore per alcuni personaggi e altri no, commenti sulla trama “Secondo
te come continua?”, risate e lacrime. Ok, lacrime solo io...
Quando
abbiamo iniziato eravamo in piena pandemia, tutti costretti a casa e
questo ha aiutato sicuramente a passare il tempo. Ora le giornate
sono più strutturate e la nostra lettura insieme avviene la mattina,
nei cinque minuti in cui lei si misura la febbre (questo è per chi
dice di non avere mai tempo per leggere...), qualche volta durante il
fine settimana, subito dopo la colazione. È
uno dei miei momenti preferiti della giornata; adoro quando non
riusciamo a resistere e continuiamo ancora un po' la lettura e poi
corriamo a prepararci per non fare tardi a scuola. Adoro quando
scoppiamo a ridere insieme, adoro gli sguardi complici che ci
scambiamo, adoro sentire i suoi commenti e il suo punto di vista (ma
quanto è bello il punto di vista di un bambino e quanto c'è da
imparare), adoro quando dissentiamo. Conserverò per sempre nel mio
cuore il giorno in cui mia ha detto, riferendosi al protagonista “Non
può morire altrimenti il libro finisce”, facendomi capire che
intuisce come funziona la creazione di una trama. Spero questa nostra
nuova abitudine duri il più a lungo possibile e, ovviamente, vi
suggerisco caldamente di farlo a vostra volta. Qui di seguito i libri
che abbiamo letto assieme e che ci sono tutti piaciuti tantissimo.
Roald
Dahl “Il GGG”
Lo
so che è un classico della letteratura per l'infanzia, ma è un
autore che non avevo mail letto. Devo ringraziare Giulia Robert, in
arte @robgiu, e il suo gruppo di lettura su Instagram “Io non leggo
da solə”, perché questo è
stato il primo libro che ha proposto e, di conseguenza, l'inizio
della lettura condivisa tra me e VV.
Il
GGG è un gigante, un Grande Gigante Gentile, molto diverso dagli
altri abitanti del Paese dei Giganti che come San-Guinario e
Inghiotticicciaviva si nutrono di esseri umani, preferibilmente
bambini. E così una notte il GGG - che è vegetariano e si ciba
soltanto di Cetrionzoli e Sciroppio - rapisce Sophie, una bambina che
vive a Londra e la porta nella sua caverna. Inizialmente spaventata
dal misterioso gigante, Sophie ben presto si rende conto che il GGG è
in realtà dolce, amichevole e può insegnarle cose meravigliose.
L'affetto e la complicità tra i due cresce rapidamente, e quando gli
altri giganti sono pronti a compiere una nuova strage, il GGG e
Sophie decidono di avvisare nientemeno che la Regina d'Inghilterra
dell’imminente minaccia, e tutti insieme concepiranno un piano per
sbarazzarsi dei giganti una volta per tutte.
Scritto
magistralmente, con la creazione di parole e dialoghi che vi
strapperanno diverse risate ma che vi faranno anche riflettere su
alcune questioni del nostro mondo.
In seguito abbiamo anche visto il film girato da Steven Spielberg,
molto bello e fedele al libro.
Luis
Sepulveda “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a
volare”
Letto anche questo durante il primo
lockdown, proprio in seguito alla morte dell'autore avvenuta in quel
periodo. Un altro classico per bambini, che questa volta avevo letto
ma così tanto tempo fa che non ricordavo molto.Uno
stormo di gabbiani è di ritorno dalla migrazione e una di loro,
Kengah, è pronta per deporre il suo primo uovo. Lo stormo si tuffa
in acqua per mangiare delle aringhe, ma a un certo punto Kengah
finisce bloccata in una pozza di petrolio, chiamato "peste nera"
dai gabbiani. Kengah riesce a liberarsi e a raggiungere la città di
Amburgo, dove finisce sul balcone di una casa. Lì abita Zorba, un
grosso gatto nero con una piccola macchia bianca sulla gola. Kengah,
stremata, usa le sue ultime forze per deporre l'uovo e chiede a Zorba
di farle tre promesse: non mangiare l'uovo, prendersi cura del
piccolo che nascerà e insegnargli a volare.
Un
bellissimo libro sul valore dell'amicizia, sull'aiutare chi è in
difficoltà, il superare le “differenze” e sul coraggio. Anche di
questo abbiamo poi visto la versione animata.
Roal
Dahl “Le streghe”
Altro
libro proposto dal gruppo di lettura creato da @robgiu, altro
classico della letteratura per l'infanzia che io non avevo mai letto.
Questa
per Vittoria si è trattata di una vera e propria prova di coraggio,
perché lei ha molta paura delle streghe, al punto che non ha mai
voluto vedere un film delle principesse Disney perché c'è sempre
una strega cattiva. Durante la lettura infatti, almeno all'inizio,
era abbastanza nervosa, al punto di chiedermi un paio di volte di
interrompere perché non reggeva più la tensione. Ma siamo arrivate
fino alla fine e VV ha anche partecipato e commentato nel gruppo di
lettura (c'erano anche altri bimbi, è stato molto tenero).
Un
racconto inquietante che vi farà sapere chi sono le vere streghe.
Non quelle delle fiabe, sempre scarmigliate e a cavallo di una scopa,
ma quelle elegantissime, somiglianti a certe signore che
probabilmente già conoscete. Come fare a individuarle? Bisogna stare
attenti a chi porta sempre i guanti, a chi si gratta la testa, a chi
si toglie le scarpe a punta sotto il tavolo e a chi ha i denti
azzurrini, perché tutto ciò serve a nascondere gli artigli, i crani
calvi, i piedi quadrati, la saliva blu mirtillo: tutti segni
distintivi delle vere streghe. Sapendo questo potrete evitare di
venir trasformati in topi.
Il
film non l'abbiamo visto, l'ultima versione con Anne Hathaway temevo
spaventasse troppo VV per come sono rappresentate le streghe, un
conto immaginarle, un conto vederle.
Daniel
Pennac “ Abbaiare stanca”
Questo
libro l'ha portato la fatina dei denti... L'ho trovato per caso al
supermercato, al prezzo stracciato di soli cinque euro, con come
protagonista un cane, aveva tutti i numeri per piacere a Vittoria e
così è stato.
Scritto
in prima persona, un bastardino ci accompagna lungo le sue numerose
avventure e ci insegna a vedere il mondo attraverso gli occhi di un
cane, imparando molte cose sul suo mondo ma anche sul nostro. Un inno
all'amicizia tra uomo e cane, una storia sull'amore e l'amicizia, la
paura e la voglia di libertà e dalle pagine del libro traspare tutto
l'amore dell'autore per questi animali.
Paola
Mastrocola “Che animale sei?”
Non
so se l'autrice avesse in mente un lettore adulto o un bambino,
infatti proporlo a VV è stato un azzardo, ma sapevo che un libro che
ha per protagonista un animale avrebbe sicuramente attratto la sua
attenzione e infatti così è stato.
Quando
uno nasce, non sa chi è. E se non c'è nessuno che glielo dice, la
vita diventa una bella complicazione. La protagonista, per esempio,
non sapeva chi era, perché quando era nata, rotolando giù dal
camion di Jack il Camionista, si era ritrovata sola e aveva scambiato
per sua madre una pantofola di pelo. Una calda pantofola accogliente,
dentro la quale si era accoccolata sognando di non essere ancora
nata. In fondo, era contenta di avere questa mamma. E tutto sarebbe
rimasto per sempre così, se non avesse voluto conoscere il mondo e
non avesse continuamente incontrato qualcuno che le chiedeva: "Che
animale sei?"
Questo
libro ha sicuramente due livelli di lettura: c'è la storia semplice
di un'anatra che non sa che animale è, ma anche la ricerca di se
stessi. Il linguaggio è semplice, molto di quello che succede è
buffo e fa sorridere, ma sono convinta che non dobbiamo sottovalutare
i bambini e il loro livello di comprensione. Sono convinta che VV si
sia più volte riconosciuta nella confusione e lo smarrimento di
questa anatra che doveva ogni volta capire le regole di vita e
adattarsi al gruppo di animali in cui capitava per caso. Fino a che,
ovviamente, non capisce che le regole nella nostra vita siamo noi a
dettarle.
Sto
attendendo con ansia di leggere “E se covano i lupi”, sempre
della Mastrocola, che penso essere una specie di sua continuazione;
ma VV mi ha detto di avere voglia di leggere qualcosa di leggero e ho
lasciato scegliesse lei. Così in questi giorni siamo alle prese con
“Diario di una schiappa”.