«Non
me l'aspettavo tutta questa partecipazione»
mi ha confessato Barbara Oggero verso la fine del nostro incontro.
«Non immaginavo che tutte
queste donne avessero voglia di raccontarsi, aprirsi con me, una
sconosciuta, e che si potesse raggiungere quasi un'intimità».
A
febbraio del 2017 Barbara sente un vuoto, le manca qualcosa: scendere
in strada e, semplicemente, fotografare, senza pianificazione, senza
pose, senza set, semplicemente luce e il suono dell'otturatore; così
nasce “Donne di Torino”.
...ovvero
ritratti
urbani di donne che
vogliono lasciarsi fotografare a condizione di una breve
chiacchierata informale su un tema a loro piacere. Dall’impegno nel
sociale ai figli, dalla più cocente delusione alla migliore impresa
della propria esistenza ogni argomento è benvenuto.
Pensava
di doverle andare a cercare e stanare, le donne disposte a
partecipare a questo progetto, o che le sue amiche avrebbero
accettato per compassione, non pensava di arrivare a fotografare in
poco più di un anno più di 250 torinesi, tolti il sabato e la
domenica, sono quasi una al giorno.
Si
stupisce Barbara, io invece no: se la vita è fatta di storie, come
sono sempre più convinta, tutti ne abbiamo una da raccontare,
abbiamo solo bisogno di qualcuno disposto ad ascoltare e lei, con il
suo progetto, da a chiunque lo desideri questa possibilità; perché
come dice la a me tanto cara Emily Dickinson
Alcuni
dicono che
quando
è detta,
la
parola muore.
Io
dico invece che
proprio
quel giorno
comincia
a vivere.
Qualcuno
le ha mosso la critica che foto e testo non siano assolutamente
collegati, che tra loro non ci sia nessun nesso, non sono d'accordo;
così come durante la chiacchierata Barbara offre il suo orecchio,
subito dopo offre silenziosamente, come uno specchio, il suo
obiettivo: ogni donna continua il racconto di sé, attraverso
l'immagine che più o meno inconsapevolmente da di se stessa.
Ora,
tra le Donne di Torino, ci sono anch'io; una mattina in cui la
pioggia aveva deciso finalmente di darci una tregua, ci siamo sedute
a una tavolino di un bar, lei mi ha invitata a parlare e io, che non
mi ero assolutamente preparata,
ricordo di aver guardato fuori dalla finestra e di aver detto la
prima cosa che mi passava per la testa. Casuale? Nulla lo è, secondo
me.
Un progetto molto interessate !..e nella foto sei molto bella !claudiag
RispondiEliminaGrazie Claudia. E' stato un incontro molto piacevole.
EliminaIo mi son divertita.Barbara ti mette a tuo agio
RispondiEliminaSono Alessandra girovaga
RispondiEliminaVero, Barbara ti mette a tuo agio e, oltre che una brava fotografa, è anche una brava ascoltatrice.
Elimina