giovedì 31 maggio 2018

Donne di Torino


«Non me l'aspettavo tutta questa partecipazione» mi ha confessato Barbara Oggero verso la fine del nostro incontro. «Non immaginavo che tutte queste donne avessero voglia di raccontarsi, aprirsi con me, una sconosciuta, e che si potesse raggiungere quasi un'intimità».
A febbraio del 2017 Barbara sente un vuoto, le manca qualcosa: scendere in strada e, semplicemente, fotografare, senza pianificazione, senza pose, senza set, semplicemente luce e il suono dell'otturatore; così nasce “Donne di Torino”.

...ovvero ritratti urbani di donne che vogliono lasciarsi fotografare a condizione di una breve chiacchierata informale su un tema a loro piacere. Dall’impegno nel sociale ai figli, dalla più cocente delusione alla migliore impresa della propria esistenza ogni argomento è benvenuto.


Pensava di doverle andare a cercare e stanare, le donne disposte a partecipare a questo progetto, o che le sue amiche avrebbero accettato per compassione, non pensava di arrivare a fotografare in poco più di un anno più di 250 torinesi, tolti il sabato e la domenica, sono quasi una al giorno.
Si stupisce Barbara, io invece no: se la vita è fatta di storie, come sono sempre più convinta, tutti ne abbiamo una da raccontare, abbiamo solo bisogno di qualcuno disposto ad ascoltare e lei, con il suo progetto, da a chiunque lo desideri questa possibilità; perché come dice la a me tanto cara Emily Dickinson

Alcuni dicono che
quando è detta,
la parola muore.
Io dico invece che
proprio quel giorno
comincia a vivere.

Qualcuno le ha mosso la critica che foto e testo non siano assolutamente collegati, che tra loro non ci sia nessun nesso, non sono d'accordo; così come durante la chiacchierata Barbara offre il suo orecchio, subito dopo offre silenziosamente, come uno specchio, il suo obiettivo: ogni donna continua il racconto di sé, attraverso l'immagine che più o meno inconsapevolmente da di se stessa.
Ora, tra le Donne di Torino, ci sono anch'io; una mattina in cui la pioggia aveva deciso finalmente di darci una tregua, ci siamo sedute a una tavolino di un bar, lei mi ha invitata a parlare e io, che non mi ero assolutamente preparata, ricordo di aver guardato fuori dalla finestra e di aver detto la prima cosa che mi passava per la testa. Casuale? Nulla lo è, secondo me.

Il progetto lo trovate qui: FacebookInstagram

5 commenti:

  1. Un progetto molto interessate !..e nella foto sei molto bella !claudiag

    RispondiElimina
  2. Io mi son divertita.Barbara ti mette a tuo agio

    RispondiElimina
  3. Risposte
    1. Vero, Barbara ti mette a tuo agio e, oltre che una brava fotografa, è anche una brava ascoltatrice.

      Elimina