Si
è da poco concluso il primo trimestre dell'anno e ho terminato un
terzo delle letture per la mia Reading Resolutions del 2015; posso
ritenermi più che soddisfatta (devo leggere sei libri in tutto, mi
piace vincere facile...). Questa volta è stato il turno del libro
che avevo scelto per la sezione
romanzo d'esordio: Virginia Macgregor “Quello che gli altri non
vedono”.
Quello
che fin dalle prime pagine si è rivelato un sospetto ha ricevuto
conferma dopo una breve ricerca su internet: è un libro per ragazzi,
consigliato dai 13 anni in su. Lo si avverte e io personalmente
questa caratteristica l'ho patita
un po': l'ho trovato lento e poco accattivante; però non sono
un'esperta di questo genere di letture, magari per i ragazzini è un
libro perfetto.
La
storia di un bambino di nove anni, Milo, affetto dalla retinite
pigmentosa, che per liberare la nonna rinchiusa in una casa di riposa
incapperà in diverse avventure, è ricca di lezioni di vita. La
prima tra tutte è la differenza tra il guardare e il vedere: il
difetto visivo di cui è affetto Milo da limite diventa invece un
punto di vista privilegiato sul mondo; così come l'essere passivi e
vittime degli eventi della madre è contrapposto al lottare del figlio
per ottenere ciò che desidera, senza mai perdere la fiducia e
mettendocela davvero tutta. Un limite che diventa un punto di forza,
un bambino osteggiato che esce vittorioso: credo possano essere
ottimi esempi per dei bambini prossimi adulti che stanno per compiere
i primi passi di indipendenza. A proposito di adulti, quelli del
libro non fanno una bella figura: genitori ed insegnanti sembrano
vivere su un pianeta diverso e questo fa riflettere. I ragazzini vedono gli adulti proprio così: alieni che parlano una lingua
sconosciuta e con cui è difficile avere un dialogo. Non so perché
ma quest'ultima storia mi sembra di averla già sentita...
Insomma, dopo la delusione della raccolta di racconti, un altra lettura poco soddisfacente; salgano le aspettative per i prossimi
libri della mia Reading Resolutions.
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