L'emozione
di entrare in una stanza sapendo che c'è un regalo che ti aspetta:
non sai nulla, né colore, né forma, sai solo che sarà il tuo primo
paio di orecchini. Ho fatto da poco i buchi alle orecchie,
dall'eccitamento che ricordo aver avuto addosso mentre metto piede a
casa di mia nonna, dovevo averli desiderati tanto, moltissimo. Dovevo
averli considerati una cosa speciale, da grande, una sorta di
riconoscimento per il traguardo raggiunto. Tra poco avrei fatto la
prima comunione e quel primo, ai miei occhi ancora più prezioso,
paio di orecchini è il regalo di mia nonna. Quel giorno avrei aperto
altri regali, avrei ricevuto altri gioielli,
ma quegli orecchini resteranno sempre nei miei ricordi gli unici
preziosi.
Al
battesimo, alla comunione, alla cresima, i gioielli ricevuti sono
innumerevoli, alcuni li ho indossati, altri mai; di foggia un po'
vecchia, di oro giallo che non mi è mai piaciuto, di misura
sbagliata: affollavano i cassetti di mia madre fino al giorno in cui
me li ha portati dicendo «Vedi
tu cosa vuoi farne».
Li
ho guardati ad uno ad uno, ricordandomi perfettamente chi mi aveva
regalato cosa e per quale occasione; ho rivissuto quei giorni di
festa in cui mi sono sentita protagonista,
al centro dell'attenzione, e poi ho preso in mano quegli orecchini,
che mi hanno ricordato mia nonna, che non c'è più.
E'
difficile decidere che cosa fare dei ricordi, è difficile gestire
gli oggetti che sono portatori di qualcosa di così prezioso, così
speciali da generare sentimenti appena li si riprende in mano. MarieKondo, la famosa autrice de “Il magico potere del riordino”
sottolinea di lasciare per ultima la scelta di cosa tenere o no tre
gli oggetti sentimentali, riconoscendo lei stessa la
difficoltà di separarsene da alcuni.
Ero
molto combattuta al riguardo, è complicato dividersi da un ricordo,
è difficile dare via un regalo per tutto ciò che questo implica,
aggiungiamoci l'aggravante che si tratta anche di oggetti di un certo
valore. La verità però è che sono pienamente consapevole che, per
quanto amati, quegli orecchini (e tutti gli altri gioielli) non li
indosserò mai, sono destinati a continuare a vivere in un cassetto.
Io invece voglio che il ricordo continui a vivere, anche fisicamente.
Potrei tenerli per donarli un giorno a VV, ma mi sembrerebbe di
regalarle un pacco vuoto, non avendoli io mai portati, non avendoli
quindi vissuti, fatti diventare parte di me.
Così
ho deciso di prendere tutti questi gioielli, i miei primi gioielli e
portarli in gioielleria. Al loro posto ne sceglierò uno solo, un
unico gioiello, da indossare sempre. Uno a simboleggiare tutti quei
bei ricordi, quelle belle emozioni, l'amore che rappresentavano. Uno
per tutti.
Vabbé. Uguali anche in questo... tu sei una specie di gemella. Anche io vorrei trasformare tutti i gioielli inutilizzati in un unico solo bracciale di diamanti, sarà un'idea frivola ma mi rappresenterebbe molto di più. Eppure, proprio sabato, me ne sono tornata da casa di mia mamma con le braccia adornate di bracciali mai messi e ho deciso cosa lasciare per la mia Nina, cose da me molto amate e che mi dispiacerebbe sparissero per sempre. Il bracciale unico non lo realizzerò per ora, ma quel giorno arriverà.
RispondiEliminabaci baci
la effe
Uh sì, quel giorno "deve" arrivare...
EliminaIo ho due fratelli, avere una sorella sarebbe un sogno, a distanza va bene comunque! Bacioni.