venerdì 11 marzo 2016

Uno per tutti


L'emozione di entrare in una stanza sapendo che c'è un regalo che ti aspetta: non sai nulla, né colore, né forma, sai solo che sarà il tuo primo paio di orecchini. Ho fatto da poco i buchi alle orecchie, dall'eccitamento che ricordo aver avuto addosso mentre metto piede a casa di mia nonna, dovevo averli desiderati tanto, moltissimo. Dovevo averli considerati una cosa speciale, da grande, una sorta di riconoscimento per il traguardo raggiunto. Tra poco avrei fatto la prima comunione e quel primo, ai miei occhi ancora più prezioso, paio di orecchini è il regalo di mia nonna. Quel giorno avrei aperto altri regali, avrei ricevuto altri gioielli, ma quegli orecchini resteranno sempre nei miei ricordi gli unici preziosi.
Al battesimo, alla comunione, alla cresima, i gioielli ricevuti sono innumerevoli, alcuni li ho indossati, altri mai; di foggia un po' vecchia, di oro giallo che non mi è mai piaciuto, di misura sbagliata: affollavano i cassetti di mia madre fino al giorno in cui me li ha portati dicendo «Vedi tu cosa vuoi farne».
Li ho guardati ad uno ad uno, ricordandomi perfettamente chi mi aveva regalato cosa e per quale occasione; ho rivissuto quei giorni di festa in cui mi sono sentita protagonista, al centro dell'attenzione, e poi ho preso in mano quegli orecchini, che mi hanno ricordato mia nonna, che non c'è più.
E' difficile decidere che cosa fare dei ricordi, è difficile gestire gli oggetti che sono portatori di qualcosa di così prezioso, così speciali da generare sentimenti appena li si riprende in mano. MarieKondo, la famosa autrice de “Il magico potere del riordino” sottolinea di lasciare per ultima la scelta di cosa tenere o no tre gli oggetti sentimentali, riconoscendo lei stessa la difficoltà di separarsene da alcuni.
Ero molto combattuta al riguardo, è complicato dividersi da un ricordo, è difficile dare via un regalo per tutto ciò che questo implica, aggiungiamoci l'aggravante che si tratta anche di oggetti di un certo valore. La verità però è che sono pienamente consapevole che, per quanto amati, quegli orecchini (e tutti gli altri gioielli) non li indosserò mai, sono destinati a continuare a vivere in un cassetto. Io invece voglio che il ricordo continui a vivere, anche fisicamente. Potrei tenerli per donarli un giorno a VV, ma mi sembrerebbe di regalarle un pacco vuoto, non avendoli io mai portati, non avendoli quindi vissuti, fatti diventare parte di me.
Così ho deciso di prendere tutti questi gioielli, i miei primi gioielli e portarli in gioielleria. Al loro posto ne sceglierò uno solo, un unico gioiello, da indossare sempre. Uno a simboleggiare tutti quei bei ricordi, quelle belle emozioni, l'amore che rappresentavano. Uno per tutti.

2 commenti:

  1. Vabbé. Uguali anche in questo... tu sei una specie di gemella. Anche io vorrei trasformare tutti i gioielli inutilizzati in un unico solo bracciale di diamanti, sarà un'idea frivola ma mi rappresenterebbe molto di più. Eppure, proprio sabato, me ne sono tornata da casa di mia mamma con le braccia adornate di bracciali mai messi e ho deciso cosa lasciare per la mia Nina, cose da me molto amate e che mi dispiacerebbe sparissero per sempre. Il bracciale unico non lo realizzerò per ora, ma quel giorno arriverà.
    baci baci
    la effe

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    1. Uh sì, quel giorno "deve" arrivare...
      Io ho due fratelli, avere una sorella sarebbe un sogno, a distanza va bene comunque! Bacioni.

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