mercoledì 23 marzo 2016

Le foglie morte


Stavo riflettendo in questi giorni che, anche se non ho seguito alla lettera e in modo pratico il metodo di Marie Kondo, mentalmente invece lo sto facendo. Sono arrivata all'ultimo passaggio, a modo mio, a quello dove bisogna decidere che cosa tenere e che cosa no degli oggetti affettivi.
Non mi riferisco però solo a cose fisiche, in fondo potrebbe essere comunque la parte più facile, ma anche a tutte quelle cose che affollano la nostra vita, la nostra mente e, last but not least, il nostro cuore in modo subdolo, sottile, impercettibile, non tangibile.
Pochi giorni fa ho cancellato dei numeri telefonici dalla rubrica telefonica del mio cellulare. Erano solo dei numeri telefonici? No, erano persone. Erano persone che hanno fatto parte della mia vita, che hanno occupato spazio, tempo e cuore. E continuavano a farlo, anche se non trascorro le giornate a scorrere la rubrica telefonica o l'elenco delle chat, ogni tanto l'occhio cadeva e con lui la mente e il cuore.
Mi sono messa davanti al mio telefono e mi sono interrogata, senza se e senza ma, senza pietà ho preteso risposte sincere da me. Non li stavo tenendo perché non si sa mai, li tenevo perché non avevo il coraggio di lasciarli andare, non avevo il coraggio di ammettere che erano rapporti finiti, che non ci sarebbe stata una seconda occasione, che non ci sarebbero stati chiarimenti e nuovi inizi. A ogni numero mi sfidavo dicendomi: se non lo cancelli lo componi, adesso. Avevo avuto tutto il tempo di fare quella telefonata ma non l'ho mai fatta. Non l'ho neanche mai ricevuta.
Le amicizie finite sono quelle che mi hanno sempre fatto stare più male; in fondo sono i rapporti dove ho sempre investito molto e dove ho sempre ricevuto la batoste più forti, altro che ex... Ho seguito il consiglio di Marie Kondo, ho salutato e ringraziato; avrei voluto non finissero mai ma è stato bello per quello che è durato, era destino che percorressimo insieme solo quel tratto di strada insieme, a quanto pare, e poi ci salutassimo. Anche se spesso non ci siamo mai detti veramente addio. L'ho fatto ora. Ho molti rimpianti, pochi pentimenti. E se sarà destino che le nostre strade si incrocino di nuovo, non sarà certo necessaria e fondamentale una rubrica telefonica.
Sii come un albero e lascia cadere le foglie morte.
Rumi

6 commenti:

  1. Anche io ripenso spesso alla amicizie perdute, alle persone che non sento più e non so bene neanche perché. È molto triste e in effetti questa sensazione porta via molta energia. Credo che ci faccia bene chiudere i capitoli del passato, lasciar cadere le foglie morte.
    ti abbraccio
    la effe

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    1. Esatto, tanta energia dispersa che non voglio più che vada sprecata. Il nostro tempo è prezioso. Baci.

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  2. Ci sono amicizie che muoiono di morte naturale, è la vita, abbiamo mille conoscenze e non è facile mantenere i rapporti con tutti, anche oggi con i social che annullano le distanze, altre invece no, sono finite perchè ferite a morte ed è + dura lasciarle andare. E' un ottimo esercizio quello di cancellare i numeri. Un bacione sandra

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    1. Trovo che cancellare quei numeri di telefono mi abbia fatto un gran bene. Evviva la leggerezza! Bacioni anche a te.

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  3. Caspita! Che coraggio! E che volontà. Il tuo post mi ha fatto riflettere sui miei di numeri di telefono e mi rispecchio in pieno in quello che hai scritto.

    Credo mi prenderò ancora un po' di tempo prima di seguire il tuo esempio.
    Grazie. Sei una fonte infinita di ispirazione. :)

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