La
festa del papà è appena passata, quella della mamma arriverà tra
poco. “Mamma e papà” di Peter Bently e Sara Ogilvie, per
Nord_Sud Edizioni, può essere il classico regalo due piccioni con
una fava.
Un
racconto che dopo una solo lettura ha conquistato VV e me, sia per le
parole sia, soprattutto, per i disegni: precisi, ordinati dettagliati
e chiari su semplice sfondo bianco; il testo da leggere non era molto
ma prima di poter proseguire nella lettura dovevamo osservarli
attentamente nei minimi particolari e VV chiedeva sempre lunghe
descrizioni degli stessi. «Qui
che cosa fanno?», «E
che cosa dicono», e la storia si creava nella storia.
Ad
attrarre VV era soprattutto il fatto che sia i genitori che i bambini
in questo libro vengono ritratti nei loro difetti, nelle loro
marachelle, nei loro punti deboli, nei loro lati peggiori.
Mamma e
papà sgridano, alzano la voce, sembrano dei dittatori.
I
bambini rompono le cose, combinano pasticci, fanno marachelle.
Le
giornate sono interminabili, sono pesanti, ci mettono alla prova ma,
invece di soffermarci ad osservare i lati negativi, questo libro ci
invita a cogliere i lati belli e generosi, le cose semplici che ti
fanno sorridere, come finire tutti sul divano a farsi il solletico. Concludere i contrattempi con una sonora risata.
O
ricordarsi che mamma e papà, nonostante tutto, non vorrebbero mai
lasciarti andare, tenerti in un abbraccio senza fine. Questa era la
mia pagina preferita, il momento in cui stringevo VV a me ancora più
forte, ogni scusa è buona...
E' proprio così.
RispondiEliminala effe
Ma quante volte ce ne dimentichiamo? Troppe.
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