Sono
la prima a non amare le definizioni ma, facendo un breve riepilogo
degli incontri a cui ho preso parte al Salone del Libro, mi sono resa
conto che riguardavano tre aspetti di me molto importanti e presenti:
la madre, la blogger e la lettrice. Ho deciso quindi di non procedere
per giornate ma per aree tematiche.
Dato
che il primo giorno è stato dedicato a VV, proseguirò restando in
tema. Proprio giovedì, infatti, ho partecipato a una conferenza che
speravo mi aiutasse un po', anche solo con delle riflessioni, a
gestire in futuro la tecnologia per mia figlia: “Le buone storie su
tablet. Come scegliere le app per bambini”. VV rientra infatti tra
i nativi digitali: da quando è venuta al mondo vede noi adulti alle
prese con smartphone, pc e tablet; oggetti per cui nutre una
fortissima curiosità e che noi le stiamo permettendo, entro
ristrettissimi limiti, di maneggiare un po'. Per ora si limita a
guardare foto e filmati, i quali riguardano lei per il 99,9%, una
sorta quindi di Narciso 2.0!
Da
subito ci siamo accorti di come questi oggetti siano davvero
progettati bene e di come siano, grazie al loro essere creati per
essere usati in modo intuitivo e grazie alla tecnologia touch, di
semplice utilizzo per un bambino: senza che noi le mostrassimo nulla
VV ha imparato ad aprire e chiudere le app, a scorrere le immagini, a
zoomare e a far partire i filmati. Non mancherà molto al momento in
cui tutto questo non le basterà e vorrà fare di più e speravo di
ottenere, durante questo incontro, qualche suggerimento per un
utilizzo intelligente e attivo di questi strumenti informatici; è
proprio il fatto che richiedano una partecipazione attiva da parte di
chi li utilizza che me li fa apprezzare un po' di più rispetto alla
televisione. Purtroppo non ho trovato nessuno spunto da questo
incontro, che ho abbandonata poco dopo essermi accorta risultare in
un sterile elencare app già esistenti.
L'ultimo
incontro a cui ho partecipato proprio l'ultimo mio giorno di visita
al Salone del libro è stato: “Dietro le storie. Come nasce un
libro per bambini?”, organizzato da Notes edizioni, casa editrice
di libri per bambini e ragazzi, in partecipazione con la Italian
Children's Writer Association.
Una
nota che vale per tutti gli incontri a cui ho preso parte: un' ora
non è spesso stata sufficiente per dire tutto quello che c'era da
dire e per approfondire bene l'argomento trattato, questo è davvero
un peccato; in linea di massima però, se l'incontro era bene
strutturato, dava spunti e riflessioni.
In
questo caso, ad esempio, non hanno veramente risposto alla domanda
contenuta nel titolo di presentazione, né hanno risposto alla
domanda che un po' mi affligge da quando è nata VV, cioè come fare
a scegliere nel modo migliore i libri per lei. Ho capito che non c'è
una linea guida e che non esistono libri più adatti o meno; come ha
suggerito uno dei partecipanti, bisogna cercare di essere più
coraggiosi come genitori e superare i pregiudizi: i bambini sono in
grado di comprendere più di quanto noi pensiamo. Sono arrivata alla
conclusione che nessuno potrà insegnarmi a leggere con gli occhi di
un bambino se non VV stessa, cercherò di garantirle più strumenti
possibili, lei mi sembra un'ottima insegnante e io non vedo l'ora di
imparare!
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